Antiretrovirali: in presenza di efavirenz l’esposizione sistemica al simeprevir risulta diminuita del 71%, mentre in presenza della combinazione darunavir/ritonavir l’esposizione è aumentata di 2,59 volte (1,83 volte solo in presenza di ritonavir). Si ritiene, inoltre, che gli inibitori non nucleosidici delavirdina, etravirina e nevirapina possano alterare i livelli di simprevir, modulando l’attività del citocromo CYP3A4 (Ouwerkerk-Mahadevan et al., 2016).
Atorvastatina, simvastatina: le statine atorvastatina e simvastatina sono substrati della proteina di trasporto degli anioni organici OATP1B1 e del citocromo CYP3A4, che sono inibiti da parte del simeprevir: quando sono co-somministrati l’esposizione alle statine risulta in aumento tra 1,51 e 2,12 volte. È atteso che lo stesso accada nel caso di assunzione di fluvastatina (Ouwerkerk-Mahadevan et al., 2016).
Caffeina, destrometorfano, omeprazolo: l’assunzione di simeprevir aumenta di 1,45 volte i livelli circolanti dell’antitussivo destrometorfano, di 1,12 quelli di caffeina e di 1,14 quelli di omeprazolo (Ouwerkerk-Mahadevan et al., 2016).
Ciclosporina, tacrolimo: l’esposizione alla ciclosporina in presenza di simeprevir aumenta di 1,19 volte, mentre quella al tacrolimus diminuisce del 17% (Ouwerkerk-Mahadevan et al., 2016).
Daclatasvir: in caso di assunzione contemporanea di daclatasvir e simeprevir le quantità circolanti di entrambi aumentano di circa 1,5 volte, ma ciò non necessita un aggiustamento della dose (Ouwerkerk-Mahadevan et al., 2016).
Digossina: il simeprevir, esercitando un’inibizione del trasportatore glicoproteina-P, induce un aumento dell’esposizione e della concentrazione plasmatica della digossina.
Eritromicina: in uno studio condotto su soggetti sani la co-somministrazione di simeprevir ed eritromicina ha portato all’aumento di 7,47 volte dell’esposizione all’antivirale e di 1,90 volte quella all’antibiotico, perché entrambi inibitori del citocromo CYP3A4 e della glicoproteina-P (Ouwerkerk-Mahadevan et al., 2016).
Escitalopram: l’antidepressivo escitalopram è metabolizzato dal citocromo CYP3A, come il simeprevir, e la loro interazione è stata studiata in 20 soggetti sani: i parametri dell’escitalopram sono rimasti invariati, mentre l’esposizione a simeprevir è risultata minore, ma non in maniera clinicamente significativa (Ouwerkerk-Mahadevan et al., 2016).
Induttori del citocromo CYP3A4: il simeprevir viene metabolizzato dal citocromo CYP3A4, pertanto è atteso che la somministrazione contemporanea di farmaci che inducono questo enzima citocromiale porti a una diminuzione dei livelli plasmatici dell’antivirale. Esempi di induttori sono gli anticonvulsivanti (carbamazepina, ossacarbazepina, fenobarbitale, fenitoina), gli antimicobatterici (rifabutina, rifapentina) e i corticosteroidi (desametasone).
Inibitori del citocromo CYP3A4: il simeprevir viene metabolizzato dal citocromo CYP3A4, pertanto è atteso che la somministrazione contemporanea di farmaci che inibiscono questo enzima citocromiale porti a un aumento dell’esposizione all’antivirale. Esempi di inibitori sono gli antiaritmici (amiodarone, disopiramide, flecainide, mexiletina, propafenone, chinidina), gli antibiotici (claritromicina, telitromicina), gli antimicotici (itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, fluconazolo, voriconazolo), i calcio-antagonisti (amlodipina, bepridil, diltiazem, felodipina, nicardipina, nifedipina, nisoldipina, verapamil), i fitoterapici (cardo mariano, iperico) e gli antiretrovirali (cobicistat).
Ledipasvir: la co-somministrazione del simeprevir con il ledipasvir è da evitare, in quanto conduce all’aumento delle concentrazioni plasmatiche di entrambi i farmaci.
Midazolam: il simeprevir, inibendo il CYP3A4 intestinale, induce un aumento di 1,31 volte della concentrazione di midazolam, quando assunto oralmente, mentre non ci sono interazioni significative quando assunto per via endovenosa (Ouwerkerk-Mahadevan et al., 2016). Si ritiene che avvenga lo stesso in caso di assunzione di triazolam.
Rifampicina: l’assunzione contemporanea di simeprevir e rifampicina, che è un inibitore del CYP3A4, comporta una diminuzione del 92% dell’esposizione all’antivirale in soggetti sani. Ciò può portare a un ridotto effetto terapeutico (Ouwerkerk-Mahadevan et al., 2016).
Rosuvastatina: poiché il simeprevir è un inibitore della proteina OATP1B1, quando è assunto insieme a rosuvastatina, che è un substrato di questo trasportatore, la concentrazione plasmatica della statina risulta aumentata di 3,17 volte. Si ritiene che accada lo stesso in caso di assunzione di pitavastatina e pravastatina (Ouwerkerk-Mahadevan et al., 2016).
Substrati del citocromo CYP3A4 intestinale: il simeprevir è inibitore del citocromo CYP3A4 intestinale, perciò è atteso che la cos-somministrazione con farmaci substrato di questo enzima risulti in un aumento dei loro livelli circolanti. Esempi di substrati sono gli antistaminici (astemizolo, terfenadina), i procinetici (cisapride) e gli inibitori della fosfodiesterasi-5 (sildenafil, tadalafil, vardenafil).