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Salbutamolo

Ventolin, Broncovaleas, Breva e altri

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Salbutamolo?

Tolleranza: l’uso continuato di salbutamolo può comportare la comparsa di un certo grado di tolleranza; la risposta può essere normalizzata mediante trattamento con corticosteroidi.

Metilxantine: evitare l’uso eccessivo di metilxantine (caffè, the, cioccolato) durante la terapia con salbutamolo perchè potrebbe verificarsi eccessiva ipokaliemia. E’ stato segnalato un caso di fibrillazione atriale in seguito dall’abuso di cioccolato e salbutamolo (Patanè et al., 2009).

Simpaticomimetici: non somministrare salbutamolo contemporaneamente ad altri farmaci simpaticomimetici perchè potrebbe verificarsi un potenziamento defli effetti farmacologici per sommazione.

Steroidi, diuretici o ipossia: in associazione a salbutamolo potrebbe verificarsi una riduzione della concentrazione plasmatica di potassio. Il salbutamolo infatti stimola la captazione intracellulare di potassio riducendone la disponibilità a livello extracellulare. Monitorare regolarmente la potassiemia.

Parto prematuro: l’impiego del salbutamolo in caso di parto prematuro (uso del farmaco come tocolitico) richiede un controllo continuo dello stato di idratazione della paziente e del battito cardiaco per ridurre il rischio di comparsa di edema polmonare. Tale rischio tende ad aumentare in caso di parto plurimo, di cardiomiopatia e di infezioni in atto.

Asma: un uso troppo frequente di beta 2 agonisti a breve durata d’azione per via inalatoria è indicativo di un controllo non ottimale dell’asma. Valutare un’eventuale terapia con cortosteroidi e, nel caso siano già presenti nello schema di trattamento, un incremento del loro dosaggio. La monoterapia con salbutamolo non è indicata per il trattamento delle forme gravi di asma.

Ipossia: nei pazienti che sofforno di ipossia, trattati per via parenterale con salbutamolo, può essere necessario associare una terapia con ossigeno. In caso di un peggioramnto del rapporto fra ventilazione e perfusione a livello polmonare, la somministrazione di broncodilatatori può provocare una riduzione significativa della pressione alveolare dell’ossigeno (PaO2). Se si verifica una caduta marcata della PaO2 all’inizio della terapia con salbutamolo o se questa caduta è significativa durante tutta la somministrazione del broncodilatatore è necessario ricorrere all’ossigenoterapia.

Diabete: nei pazienti diabetici il salbutamolo deve essere somministrato con cautela perchè può provocare iperglicemia aumentando il rischio di chetoacidosi. I beta 2 agonisti infatti stimolano sia la gluconeogenesi epatica (sintesi epatica di glucosio) sia la glicogenolisi epatica (conversione di glicogeno in glucosio) aumentando il rilascio di glucosio in circolo. Monitorare la glicemia in particolare in caso di somministrazione parenterale di salbutamolo.

Ipertensione arteriosa, glaucoma, ipertiroidismo, feocromocitoma: nei pazienti affetti da tali patologie, il salbutamolo va utilizzato solo in caso di assoluta necessità.

Patologie cardiache: i pazienti con una grave patologia cardiaca (ad esempio, cardiopatia ischemica, aritmia o grave insufficienza cardiaca) trattati con salbutamolo potrebbero andare incontro a tachicardia con un peggioramento della patologia cardiaca sottostante. La comparsa di sintomi quali dolore toraico, dolore anginoso, affaticabilità del cuore devono essere segnalati prontamente (AIFA, 2007).

MAO-inibitori, antidepressivi triciclici: il salbutamolo deve essere somministrato con cautela a pazienti in terapia con inibitori delle MAO o antidepressivi triciclici o che hanno interrotto la terapia antidepressiva da 2 settimane o meno in quanto tali farmaci potrebbero aumentare gli effetti del beta-agonista sul sistema cardiovascolare.

Gravidanza: l’uso del salbutamolo in gravidanza richiede cautela e un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Somministrato per via endovenosa nell’ultimo periodo di gravidanza, il salbutamolo è stato associato a tachicardia moderata ed alterazioni metaboliche nella madre; aumento dell’insulinemia, di acidi grassi liberi, di glicerolo (Lunell et al., 1977). Durante il travaglio pretermine, l’interruzione della somministrazione di salbutamolo è stata associata a comparsa di ischemia cardiaca e di foci ectopici ventricolari (Chew, Lew, 1979); scompenso cardiaco in pazienti ipertesi (Whitehead et al., 1980); acidosi metabolica in pazienti diabetiche (Chapman, 1979).

Allattamento: il produttore consiglia di usare il salbutamolo solo se i benefici potenziali superano i rischi, poichè il farmaco in piccole quantità è escreto nel latte materno.

Doping: il salbutamolo è inserito nell’elenco delle sostanze proibite stilato dalla World Anti-Doping Agency (WADA) (edizione 2019). Il formoterolo è inserito nel gruppo S3 (farmaci beta2-agonisti) ed è proibito sia in gara che fuori gara. Il divieto fa eccezione per la sola somministrazione per via inalatoria, per dosi di salbutamolo non superiori a 1600 mcg nelle 24 ore, in dosi suddivise per non superare gli 800 mcg nell’arco di 12 ore a partire da qualsiasi dose. La presenza nelle urine di concentrazioni di salbutamolo superiori a 1000 ng/ml è considerate pratica di doping a meno che l’atleta non dimostri, con studi di farmacocinetica, che tale concentrazione risulti dall’assunzione per via inalatoria della massima dose tollerata di farmaco (The World Anti-Doping Code International Standard, Prohibited list, 2019).

Paraidrossibenzoati: i paraidrossibenzoati, presenti fra gli eccipienti come conservanti, possono causare reazioni allergiche, nella maggior parte dei casi, di tipo ritardato, ma sono stati associati, raramente, anche a broncospasmo.

Colorante E122: contenuto in alcune forme farmaceutiche di salbutamolo, può causare reazioni allergiche.

Saccarosio: il saccarosio (comune zucchero da cucina), formato da glucosio e fruttosio, può essere presente fra gli eccipienti delle formulazioni farmaceutiche a base di salbutamolo. Nei pazienti con rari problemi di intolleranza ereditaria al fruttosio, o di malassorbimento di glucosio-galattosio o di insufficienza di sucrasi-isomaltasi il saccarosio non è raccomandato.


Nota:
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