Gli effetti collaterali del risperidone compaiono con una incidenza del 44-46%.
Cardiovascolari: ipotensione posturale, ictus.
Aumento del rischio di ictus nei pazienti anziani che assumono antipsicotici per il trattamento della demenza (Duff, 2004).
Centrali: insonnia, agitazione, ansietà, emicrania, sonnolenza, affaticamento, vertigini, ridotta concentrazione. Rispetto ai neurolettici tradizionali, il risperidone mostra un’azione minore sul sistema extrapiramidale; tali effetti in genere compaiono in seguito ad assunzione di dosaggi maggiori del ‘range’ terapeutico (Peuskens, 1995).
Dermatologici: rash cutanei.
Endocrini: galattorrea, alterazioni del ciclo mestruale, amenorrea, iperpolattinemia. Si sono anche verificati disturbi alla funzione erettile e iaculatoria nell’uomo (Volavka et al., 2004; Kleinberg et al., 1999).
Gastrointestinali: costipazione, dispepsia, nausea, dolore addominale, stipsi. In letteratura è riportato un episodio di megacolon (Lim, Mahendran, 2002).
Metabolici: aumento di peso, aumentato rischio di insorgenza di diabete di tipo 2 (Baptista et al., 2002)
L’aumento del peso è risultato piuttosto significativo in seguito a somministrazione concomitante di risperidone e paroxetina (Fukui, Murai, 2002).
Oftalmici: visione offuscata.
Renali: iponatremia, incontinenza da sforzo nelle donne (Madhusoodanan, Brenner, 1996).
L’iponatremia indotta da risperidone sembrerebbe dovuta ad un aumento del rilascio di ormone antidiuretico (vasopressina) o all’instaurarsi di un quadro clinico sovrapponibile alla sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (ADH) (Whitten, Ruehter, 1997).