Il propifenazone è presente in diverse specialità medicinali in associazione ad altri principi attivi: paracetamolo, butalbital, codeina, oxolamina, flavoxato, caffeina, vitamina C (acido ascorbico). Quando il propifenazone è somministrato in associazione a questi principi attivi devono essere prese in considerazione tutte le possibili interazioni relative ai farmaci presenti nell’associazione.
Riportiamo di seguito le interazioni farmacologiche del propifenazone e della classe dei pirazoloni a cui il propifenazone appartiene.
ACE-inibitori, antagonisti dell’angiotensina II, diuretici: i FANS possono diminuire gli effetti antipertensivi di questi farmaci. Nei pazienti con ridotta funzionalità renale la co-somministrazione di farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina e di FANS può provocare insufficienza renale acuta. L’associazione farmacologica richiede cautela, in particolare nei pazienti anziani.
Alcool: i derivati pirazolonici possono incrementare gli effetti tossici dell’alcool.
Antiaggreganti, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): in associazione ai FANS possono aumentare il rischio di emorragia gastrointestinale. Tutti i FANS inibiscono l’aggregazione piastrinica perchè bloccano la sintesi degli endoperossidi (prostaglandine) e dei trombossani a livello delle piastrine
Caffeina: prolunga il tempo di picco plasmatico del propifenazone, ma non ne modifica i livelli plasmatici. La caffeina è risultata potenziare l’azione analgesica (antinocicettiva) del propifenazone (Kraetsch et al., 1996).
Corticosteroidi: in associazione ai FANS si può verificare un aumento del rischio di ulcera ed emorragia gastrointestinale.
FANS: l’associazione del propifenazone ad un altro FANS aumenta il rischio di effetti collaterali. L’associazione non è raccomandata.
Fenitoina: i derivati pirazolonici, incluso il propifenazone, possono modificare gli effetti farmacologici della fenitoina.
Ipoglicemizzanti orali (acetoesamide, clorpropamide, tolbutamide): i derivati pirazolonici, incluso il propifenazone, ne possono aumentare l’attività ipoglicemizzante.
Warfarin: i derivati pirazolonici, incluso il propifenazone, ne possono aumentare l’attività anticoagulante.