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Progesterone

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Farmacocinetica - Qual รจ il profilo farmacocinetico di Progesterone?

Dopo somministrazione orale, il progesterone viene assorbito nel tratto gastrointestinale.

Subisce rapida inattivazione epatica che riduce drasticamente la quantità di progesterone farmacologicamente attivo (meno del 10% della dose orale somministrata). L’emivita plasmatica infatti è molto breve: qualche minuto. La micronizzazione del progesterone non modifica sostanzialmente la biodisponibilità rispetto alla forma naturale dell’ormone, ma rende la variabilità intra- e interindividuale più simile a quella dei progestinici di sintesi. Inoltre la formulazione in capsula di gelatina o la preparazione come sospensione oleosa favorisce ulteriormente l’assorbimento orale del farmaco.

La presenza di cibo favorisce l’assorbimento del progesterone senza modificarne la quota assorbita.

La formazione di metaboliti in seguito all’effetto di primo passaggio epatica con affinità verso i recettori di tipo GABAergico del sistema nervoso conferisce al progesterone un effetto ipnotico che spiega la comparsa di sonnolenza quando il farmaco è somministrato per bocca.

Oltre alla via orale, il progesterone può essere somministrato per via vaginale, rettale o intramuscolare. La somministrazione per via vaginale consente dosaggi inferiori (100 mg/die anzichè 200-300 mg/die per il trattamento dell’insufficienza luteinica) e l’assenza di sonnolenza. Richiede più tempo per raggiungere il picco di concentrazione plasmatica, rispetto alla somministrazione orale, che risulta essere lievemente inferiore.

Tempo di picco plasmatico: 1-3 ore (somministrazione orale); 2-6 ora (somministrazione vaginale di 100 mg 2 volte/die).

La somministrazione intramuscolare è dolorosa perchè le preparazioni farmacologiche a base di progesterone richiedono un solvente oleoso che può provocare la formazione di ascessi che possono perdurare a lungo.

Il progesterone viene escreto nel latte materno.

Il progesterone è substrato degli isoenzimi citocromiali CYP2C19, 2C9, 3A4, 3A5 e 3A7 (Yamazaki, Shimada, 1987). Dopo metabolizzazione epatica, i derivati del progesterone sono coniugati con solfati e acido glucuronico ed escreti per via renale. Il metabolita principale è il pregnandiolo (12%). Durante trattamenti prolungati la percentuale di pregnandiolo aumenta fino a rappresentare il 25-30% di tutti i metaboliti. I livelli urinari di pregnandiolo vengono utilizzati come indicazione della secrezione endogena di progesterone.

L’escrezione per via fecale del progesterone e dei suoi metaboliti ammonta a circa 10%.