Sovradosaggio: sono riportati due casi di sovradosaggio intenzionale con pregabalin in letteratura. In uno dei due casi, la dose assunta di antiepilettico è risultati pari a 8,4 g. Nei due casi la concentrazione sierica massima di pregabalin è risultata compresa fra 13 e 60 mg/L. I sintomi, comparsi dopo un certo lasso di tempo, sono risultati soprattutto correlati a depressione centrale fino a comparsa del coma a distanza di circa 3 ore dall’ingestione. Il trattamento è stato di supporto per il mantenimento delle funzioni vitali, inclusa la respirazione assistita (intubazione endotracheale e ventilazione meccanica). Non esiste un antidoto per il pregabalin. Sulla base delle caratteristiche farmacocinetiche del pregabalin, l’emodialisi costituisce una valida pratica per ridurre la concentrazione di farmaco nel sangue e favorirne l’eliminazione (Wood et al., 2010).
Tossicità cronica: Negli studi di tossicità per dosi ripetute sono stati osservati in vivo ipo/iperattività e atassia; atrofia retinica (ratto albino) per esposizioni a lungo termine = 5 volte l’esposizione nell’uomo dopo somministrazione della dose massima.
Mutagenicità, cancerogenicità: pregabalin non è genotossico (test in vitro e in vivo). Nel topo per esposizioni più elevate rispetto a quella umana è stato osservato un incremento dell’incidenza di emangiosarcoma (tumore maligno che si sviluppa a carico dell’endotelio vascolare), non di origine genotossica ma causata probabilmente da alterazioni piastriniche e proliferazione delle cellule endoteliali. Queste osservazioni non sono state osservate nè nel ratto nè nell’uomo.
Tossicità riproduttiva: il pregabalin non è risultato teratogeno; tossicità fetale è stata evidenziata per esposizioni sistemiche maggiori rispetto a quella nell’uomo alla dose massima raccomandata. Negli studi di tossicità pre/postnatale, alterazioni nello sviluppo della prole sono state riscontrate per esposizioni doppie rispetto a quelle nell’uomo alla dose massima. A dosi superiori alla dose massima impiegata nell’uomo, sono stati osservati effetti tossici, reversibili, sulla motilità dello sperma. Nell’uomo la somministrazione di pregabalin alla dose massima di 600 mg/die non è risultata influenzare la spermatogenesi (non sono state segnalate differenze fra il farmaco e il placebo nella percentuale di sperma con motilità normale in volontari sani) (Morrell et al., 2004)
La FDA ha inserito il pregabalin in classe C. Questa classe comprende i farmaci i cui studi sugli animali hanno rilevato effetti dannosi sul feto e per i quali non sono disponibili studi specifici sull’uomo, e i farmaci per i quali non sono disponibili studi nè sull’uomo nè sull’animale.
Sebbene in vivo il profilo di tossicità non abbia presentato differenze statisticamente importanti fra animali giovani e adulti (ratto), gli animali giovani hanno mostrato maggiore sensibilità al farmaco: iperattività, bruxismo e incremento ponderale per esposizioni simili a quelle terapeutiche; effetti sul ciclo mestruale per esposizioni pari a 5 volte l’esposizione terapeutica nell’uomo; effetti neurocomportamentali/cognitivi per esposizioni > 2 volte (risposta ad uno stimolo acustico) o > 5 volte (apprendimento/memoria) quella terapeutica nell’uomo.