Modalità di somministrazione: le due formulazioni di oseltamivir approvate dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), capsule o sospensione orale, sono bioequivalenti; gli adulti, gli adolescenti o i bambini (di peso > 40 kg) che non sono in grado di deglutire le capsule possono assumere dosi appropriate di oseltamivir in sospensione. L’assunzione di oseltamivir a stomaco pieno può ridurre l’incidenza di effetti gastrointestinali. La terapia con oseltamivir ha dimostrato efficacia terapeutica quando somministrato entro due giorni dalla comparsa dei primi sintomi e la protezione dall’influenza permane solo finchè l’oseltamivir viene somministrato.
Insufficienza renale: in caso di insufficienza renale in pazienti adulti è necessario adeguare il dosaggio di oseltamivir.
Gravidanza e allattamento: in gravidanza e durante l’allattamento, l’oseltamivir non deve essere utilizzato a meno che il potenziale beneficio della madre giustifichi il potenziale rischio per il feto. L’oseltamivir è classificato in categoria C per l’impiego in gravidanza (il rischio di tossicità embriofetale non può essere escluso). Nei ratti che allattano, oseltamivir e il suo metabolita attivo sono escreti nel latte; non è noto se ciò può avvenire anche per il latte umano.
Profilassi influenzale: l’impiego di oseltamivir per la profilassi influenzale deve essere valutato per ogni singolo paziente. In condizioni eccezionali, come in caso di discrepanza fra il ceppo virale circolante e quello presente nel vaccino oppure in presenza di una pandemia, oseltamivir può essere utilizzato come profilassi stagionale.
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