Propranololo: prolunga l’emivita plasmatica della lidocaina in quanto riduce il flusso sanguigno epatico.
Cimetidina: innalza i livelli plasmatici di lidocaina fino a raggiungere concentrazioni tossiche e conseguente comparsa di sintomi neurologici (sonnolenza, tremori). La cimetidina deprime il metabolismo epatico della lidocaina riducendo il flusso sanguigno epatico ed inibendo gli enzimi microsomiali epatici.
Digitalici: in associazione a lidocaina potrebbe aumentare il rischio di bradicardia e di disturbi della conduzione atrioventricolare.
Fluvoxamina: può ridurre considerevolmente l’eliminazione della lidocaina con conseguente aumento del rischio di tossicità dell’anestetico. In uno studio di interazione farmaco-farmaco, in volontari sani, la fluvoxamina (100 mg/die per 5 giorni) ha ridotto la clearance del 41% e prolungato l’emivita da 2,6 a 3,5 ore della lidocaina (1,5 mg/kg) somministrata per endovena. La combinazione di fluvoxamina e eritromicina (1500 mg/die per 5 giorni) ha determinato una riduzione della clearance della lidocaina endovena del 53% rispetto alla co-somministrazione lidocaina-placebo e di un ulteriore 21% rispetto a lidocaina-fluvoxamina. Analogo andamento è stato osservato per l’emivita plasmatica: 4,3 ore vs 3,5 ore vs 2,6 ore rispettivamente con flivoxamina/eritromicina e lidocaina, fluvoxamina e lidocaina, placebo e lidocaina (Olkkola K.T. et al., 2005).
Misurazione dei livelli di creatina fosfochinasi: la determinazione della concentrazione ematica della creatina fosfochinasi ha valore diagnostico in caso di infarto miocardico acuto. Poichè la somministrazione intramuscolare di lidocaina determina un aumento del livello sierico della creatina fosfochinasi, potrebbe alterare il valore diagnostico del test enzimatico.