Sovradosaggio: in caso di eccessiva assunzione di contraccettivi orali potrebbe insorgere nausea e si potrebbero verificare sanguinamenti vaginali; attuare un trattamento sintomatico.
Cancerogenicità: in alcuni studi epidemiologici, le donne sottoposte a terapia ormonale sostitutiva sono risultate maggiormente esposte al rischio di cancro alle ovaie, in particolare quelle che assumevano solo estrogeni rispetto a quelle in terapia con estrogeni più progestinici (Zhou et al., 2008).
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) annovera i contraccettivi orali combinati tra le cause del cancro cervicale; il rischio di sviluppare il tumore è maggiore in caso di terapia contraccettiva di lunga durata mentre decresce nel momento in cui la terapia viene interrotta (International Collaboration of Epidemiological Studies of Cervical Cancer et al., 2007).
I contraccettivi orali combinati sono risultati aumentare leggermente il rischio relativo di diagnosi di cancro al seno nelle donne che ne fanno uso; ciò potrebbe essere determinato dal fatto che le donne in terapia contraccettiva vengono sottoposte regolarmente a controlli clinici che permettono una più precoce diagnosi e/o ad un effetto stimolante dei preparati estroprogestinici; il rischio decresce progressivamente al termine della terapia contraccettiva (Lancet, 1996).
L’uso prolungato di contraccettivi orali può anche portare allo sviluppo di tumori benigni e maligni a livello epatico (Jaffar et al., 2010).
E’ stato riportato un caso di cancro endometriale 4 anni dopo l’inserimento del dispositivo intrauterino a rilascio di levonorgestrel (Flemming et al., 2008).
Tossicità riproduttiva: il farmaco ha dimostrato di avere effetti teratogeni, embriofetotossici e mutageni; se somministrato in gravidanza il levonorgestrel determina mascolinizzazione del feto; può causare fistole tracheoesofagee, epatoblastomi inoperabili (Frost, 1976); sono stati rilevati casi di gravidanze ectopiche (Liukko, Erkkola, 1976).