Adrenalina, isoprenalina: aumentano l’incidenza di effetti collaterali cardiaci quando associati a levodopa (L-Dopa).
Alotano, ciclopropano: riducono la soglia per l’insorgenza di aritmie ventricolari.
Amfetamina: può potenziare gli effetti terapeutici della levodopa (L-Dopa).
Aminoacidi, clordiazepossido, diazepam, fenilbutazone, fenitoina, papaverina: possono ridurre l’efficacia di levodopa (L-Dopa). Gli aminoacidi competono con la levodopa, a sua volta aminoacido aromatico, per il trasporto attivo a livello intestinale (ridotto assorbimento di levodopa).
Anticolinergici: possibile riduzione dell’assorbimento della levodopa (L-Dopa) per rallentamento dello svuotamento gastrico.
Baclofene: in associazione a levodopa (L-Dopa) può verificarsi un aumento dell’incidenza di agitazione, confusione mentale e allucinazioni.
Benserazide, carbidopa: aumentano la disponibilità centrale di levodopa (L-Dopa) in quanto inibiscono la DOPA-decarbossilasi periferica. La DOPA-decarbossilasi è l’enzima che catalizza la conversione di levodopa a dopamina. Benserazide e carbidopa sono utilizzati in terapia in associazione a levodopa.
Bupropione: in associazione a levodopa (L-Dopa) si può verificare un aumento degli effetti collaterali.
Cibo: alimenti a basso contenuto proteico aumentano la biodisponibilità della levodopa (L-Dopa), mentre cibi ad elevato contenuto in proteine la diminuiscono. La levodopa infatti compete con gli aminoacidi per il sistema di trasporto attivo a livello della parete intestinale. La somministrazione della levodopa a stomaco pieno provoca ritardo nell’assorbimento di levodopa e riduce il picco plasmatico del 30% (Nutt et al., 1984).
Clonidina, metildopa: possono interferire con l’attività della levodopa (L-Dopa). La clonidina può ridurne gli effetti (forse per stimolo dei recettori adrenergici a livello centrale); la metildopa può sia potenziarne che ridurne gli effetti terapeutici (con aumento degli effetti collaterali soprattutto a carico del sistema nervoso centrale, fra cui psicosi).
Domperidone: provoca un incremento della biodisponibilità di levodopa (L-Dopa) (Shindler et al., 1984).
Entacapone, tolcapone: favoriscono l’azione farmacologica della dopamina perchè inibiscono l’enzima che catalizza il passaggio da dopamina a 3-O-metildopa. L’entacapone è utilizzato in terapia in associazione a levodopa (L-Dopa) più carbidopa.
Farmaci neurolettici (fenotiazine, tioxanteni, butirrofenoni, benzamidi, difenilbutilpiperidine, clozapina, dibenzotiazepine), isoniazide: antagonizzano l’azione della dopamina e possono provocare l’insorgenza di una sindrome parkinson-simile.
Farmaci anticolinergici: sono sinergici con la levodopa (L-Dopa) e possono attenuare il tremore indotto da quest’ultima; dosi elevate, però, ritardano la velocità di svuotamento gastrico, interferendo con l’assorbimento intestinale della levodopa.
Farmaci antipertensivi: in associazione con levodopa (L-Dopa) possono aumentare l’incidenza di ipotensione ortostatica.
Ferro: riduce l’assorbimento della levodopa (L-Dopa) per formazione di chelati nel tratto gastrointestinale.
MAO-inibitori: inibiscono gli enzimi, monoamminoossidasi (MAO), che catabolizzano (reazione di deaminazione) le catecolamine a livello intracellulare. Esistono due tipi di monoamminoossidasi, MAO-A e MAO-B: le MAO-A sono più selettive per serotonina e noradrenalina, mentre le MAO-B sono più selettive per feniletilamina; entrambe agiscono su dopamina.
Gli inibitori delle MAO possono inibire entrambe le isoforme dell’enzima (MAO-inibitori non selettivi) o agire preferenzialmente su una o l’altra isoforma. Gli inibitori delle MAO-A inibiscono il catabolismo preferenzialmente di serotonina, adrenalina e noradrenalina; gli inibitori delle MAO-B presentano una maggiore selettività per i substrati feniletilamina e dopamina. L’associazione di inibitori non selettivi delle MAO a sostanze con azione simpaticomimetica diretta provoca gravi crisi ipertensive. Tali farmaci (fenelzina e tranilcipromina) risultano quindi controindicati in associazione a levodopa (L-Dopa). Con moclobemide si può verificare un aumento degli effetti collaterali.
La levodopa può essere somministrata in associazione a selegilina (deprenil), inibitore delle MAO di tipo B. La selegilina inibisce il riassorbimento della dopamina e della noradrenalina nelle terminazioni nervose presinaptiche; aumenta il turnover della dopamina favorendo gli effetti farmacologici della levodopa. L’associazione di selegilina a levodopa permette di ridurre del 30% circa la dose di quest’ultima. A differenza degli inibitori non selettivi delle MAO, l‘associazione di selegilina a levodopa non comporta il rischio di grave crisi ipertensiva.
Memantina: in associazione a levodopa (L-Dopa) può verificarsi un aumento dell’azione dopaminergica.
Metionina: sembra antagonizzare gli effetti di levodopa (L-Dopa).
Metoclopramide: aumenta la velocità di assorbimento di levodopa (L-Dopa), in quanto favorisce lo svuotamento gastrico (Berkowitz, McCallum, 1980). La metoclopramide avendo proprietà antidopaminergica può interferire con la levodopa e ridurne l’efficacia terapeutica.
Reserpina: la reserpina provocando la deplezione di dopamina dalle terminazioni nervose rende inefficace l’azione terapeutica della levodopa (L-Dopa).
Test di laboratorio: la somministrazione di levodopa (L-Dopa) può interferire con i valori urinari di glucosio, corpi chetonici (dipstick), catecolamine urinarie; può interferire con la determinazione della glicemia e dell’uricemia e con il test di funzionalità tiroidea.
Triptofano: sembra ridurre i livelli plasmatici della levodopa (L-Dopa).
Vitamina B6 (piridossina): antagonizza gli effetti della levodopa (L-Dopa), in quanto aumenta la decarbossilazione periferica della levodopa (la piridossina è cofattore della DOPA-decarbossilasi). L’interazione non si verifica se la levodopa è associata ad un inibitore della DOPA-decarbossilasi.