Dopo somministrazione orale, l’esomeprazolo è assorbito nel tratto gastrointestinale. La conversione nell’enantiomero D è trascurabile.
La presenza di cibo rallenta la velocità di assorbimento di esomeprazolo e diminuisce la frazione di farmaco assorbita (l’AUC diminuisce del 33-35%), ma questo non sembra influenzare l’effetto farmacologico sulla secrezioneacida.
Biodisponibilità: 50% (giorno 1, dose di 20 mg), 68% (giorno 5, dose di 20 mg); 64% (giorno 1, dose di 40 mg), 89% (giorno 5, dose di 40 mg).
Poiché l’esomeprazolo, enantiomero levogiro, subisce in minor misura la metabolizzazione intestinale ed epatica dell’enantiomero destrogiro, a dosaggi equivalenti, allo steady state, le concentrazioni plasmatiche dell’esomeprazolo sono il 70-90% più elevate di quelle dell’omeprazolo racemico. Ne consegue che per ottenere lo stesso grado di inibizione della secrezione acida gastrica, deve essere somministrata una dose di esomeprazolo minore di omeprazolo.
Tempo di picco plasmatico: 1,5 ore.
Legame sieroproteico: 97%.
AUC: 1,34-2,55 micromol/L/ora (dose di 20 mg, rispettivamente il primo e il quinto giorno di terapia); 4,32-11,21 micromol/L/ora (dose di 40 mg, rispettivamente il primo e quinto giorno di terapia). Da questi dati emerge come il valore di AUC aumenti in caso di somministrazioni ripetute. L’incremento è dose-dipendente secondo una correlazione non lineare, probabilmente per un effetto di primo passaggio epatico e di clearance plasmatica, che diminuiscono con il tempo per inibizione farmacometabolica esercitata dall’esomeprazolo stesso e dal derivato sulfonato sul CYP2C19.
Dopo somministrazione singola, il valor medio di AUC è circa il 30% più elevato nella donna rispetto all’uomo; questa differenza scompare quando la somministrazione diventa ripetuta. Il valor medio di AUC, considerando 5 giorni di terapia con esomeprazolo 20 e 40 mg e omeprazolo 20 mg, è rispettivamente 5 e 2 volte maggiore (12,6 vs 4,2 vs 2,3 micromoli/L/ora) (Lind et al., 2000).
L’AUC presenta correlazione non lineare con l’inibizione dell’acidità gastrica e con la quantità di tempo relativa a valori di pH superiori a 4 e ne rappresenta un marker più indicativo rispetto al picco plasmatico del farmaco (volontari sani).
Non è noto se esomeprazolo sia escreto nel latte materno.
Vd apparente allo steady state: 0,22 L/kg.
L’esomeprazolo subisce metabolismo epatico in misura minore rispetto all’omeprazolo: gli isomeri del citocromo P450 coinvolti sono, in ordine d’importanza, il CYP2C19 e il CYP3A4 (responsabile del 10% del metabolismo). Per azione di CYP2C19 si ottengono idrossi- e desmetilderivati; per azione di CYP3A4 si ottiene prevalentemente il derivato sulfonato che rappresenta il principale metabolita plasmatico. I metaboliti dell’esomeprazolo non possiedono attività antisecretoria.
Nei metabolizzatori lenti è probabile che l’enzima principalmente coinvolto nel metabolismo di esomeprazolo non sia il CYP2C19, ma il CYP3A4. Sebbene in questo gruppo di pazienti (1-2% della popolazione generale), l’AUC e il picco di concentrazione plasmatica di esomeprazolo siano rispettivamente più alti del 100 e del 60%, rispetto ai metabolizzatori veloci (CYP2C19 funzionante), non si richiede un aggiustamento del dosaggio del farmaco.
Clearance: 16 L/ora (dose di 20 mg); 9 L/ora (dose di 40 mg).
Il valore di clearance diminuisce con l’uso ripetuto del farmaco, passando da 22 a 16 L/ora nel caso di una dose, singola o ripetuta, di 20 mg; da 17 a 9 nel caso di una dose, singola o ripetuta, di 40 mg (Hassan-Alin et al., 2000).
La clearance intrinseca di esomeprazolo è minore sia rispetto all’isomero R che al racemo.
Emivita: 1-1,5 ore. L’emivita aumenta con l’uso ripetuto del farmaco, passando da 0,8 a 1,2 ore.
L’esomeprazolo viene escreto, sotto forma di metaboliti, con le urine (80% di una dose orale) e con le feci.
Il profilo farmacocinetico di esomeprazolo non varia con l’età del paziente. Il picco di concentrazione e il valore di AUC sono risultati rispettivamente pari a 5,57 micromoli/L/ora e a 15,98 micromoli/L nei pazienti anziani (Hasselgren et al., 2000).
In caso di pazienti con disfunzione epatica lieve-moderata, il profilo farmacocinetico di esomeprazolo non subisce variazioni significative, anche se il valor medio d AUC allo steady state e l’emivita sono risultati più elevati, rispettivamente, del 76 e del 29% rispetto ai controlli storici (pazienti con reflusso gastroesofageo e funzionalità epatica nella norma) (Sjovall et al., 2000).