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Drospirenone

Yasminelle, Yasmin, Yaz e altri

Farmacologia - Come agisce Drospirenone?

Il drospirenone è un agente progestinico, che esercita un’azione molto simile a quella del progesterone endogeno. Il progesterone è un ormone steroideo rilasciato dal corpo luteo, ghiandola follicolare che si forma in seguito all’ovulazione.

Il drospirenone è usato, in combinazione con un estrogeno, come contraccettivo orale, per prevenire la gravidanza in donne in età riproduttiva. L’azione antigestazionale è dovuta all’effetto inibitorio del drospirenone dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaie, un sistema di tre organi che comunicano attraverso il rilascio di ormoni e che regolano la maturazione degli oociti nelle ovaie per l’ovulazione. È stato osservato che, alla dose di 2 o 3 mg/die, il drospirenone, da solo o in combinazione con etinilestradiolo, diminuisce la frequenza di maturazione follicolare e inibisce l’ovulazione. L’assenza di ovuli fecondabili impedisce, quindi, la possibilità di gravidanza (Rosenbaum et al., 2000).

Poichè in genere lo stato stazionario di concentrazione plasmatica di drospirenone viene raggiunto in 7 giorni, si considera che siano necessari almeno 7 giorni di assunzione continuata per avere un’adeguata soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaie. Allo stesso modo con un’interruzione tra i cicli di trattamento superiore a 7 giorni si rischia di perdere l’effetto contraccettivo.

Il drospirenone, ad azione progestinica, è sempre associato all’etinilestradiolo, ad azione estrogenica, che è invece importante per la stabilizzazione dell’endometrio.

L’efficacia contraccettiva è in genere misurata calcolando l’indice di Pearl, che rappresenta una stima della percentuale annua di probabilità di gravidanza utilizzando un determinato metodo contraccettivo. Sebbene variabile tra diverse popolazioni, per il drospirenone in associazione a etinilestradiolo, l’indice di Pearl per l’insuccesso del metodo è minore dell’1% (Fenton et al., 2007; Keam, Wagstaff, 2003).
Inoltre la terapia con drospirenone ha un effetto benefico sui sintomi premestruali e mestruali (Lopez et al., 2008).

Il drospirenone, inoltre, mostra attività antimineralcorticoide e antiandrogenica.
L’attività antimineralcorticoide è dovuta all’elevata affinità per il recettore mineralcorticoide, che rende il drospirenone antagonista dell’aldosterone, un ormone prodotto nella zona corticale delle ghiandole surrenali, che stimola il riassorbimento renale del sodio e induce un aumento della pressione sanguigna. Il drospirenone, come il progesterone endogeno, induce moderatamente la natriuresi (escrezione del sodio), compensando, inoltre, l’azione di ritenzione dell’estrogeno. L’estrogeno, infatti, esercita al contrario un’azione stimolante del sistema renina-angiotensina che porta all’incremento di aldosterone circolante e all’aumento della pressione sanguigna (Oelkers, 2002; Oelkers, 2004).
L’attività antiandrogenica è invece dovuta all’antagonizzazione, da parte del drospirenone, del legame del testosterone ai recettori androgeni (Krattenmacher, 2000).