Sovradosaggio: in caso di sovradosaggio possono manifestarsi sonnolenza, confusione mentale, iporiflessia, ipotensione, depressione respiratoria, letargia fino al coma, o eccitazione paradossa. Una dose eccessiva di delorazepam non dovrebbe rappresentare un rischio per la vita, a meno che non ci sia una contemporanea assunzione di altre sostanze deprimenti del sistema nervoso centrale.
Il trattamento del sovradosaggio prevede lo svuotamento dello stomaco (induzione dell'emesi entro un'ora o lavanda gastrica con protezione delle vie respiratorie) e l'istituzione di una terapia sintomatica. Se non si osserva un miglioramento con lo svuotamento dello stomaco, dovrebbe essere somministrato carbone attivo per ridurre l'assorbimento; può inoltre essere somministrato il flumazenil come antidoto (0,2 mg in 30 secondi seguiti da 0,3 mg dopo altri 30 secondi e, in assenza di risposta, 0,5 mg ogni 60 secondi fino a 5 mg).
Uso prolungato: l'uso prolungato delle benzodiazepine può causare l'insorgenza di dipendenza fisica e psichica e di tolleranza, con sviluppo di una sindrome da astinenza accompagnata da insonnia e ansia rebound. Perciò il trattamento con delorazepam non deve essere interrotto bruscamente ma le dosi devono essere ridotte gradualmente nell'arco di qualche settimana.
Il trattamento a lungo termine può provocare inoltre ipersedazione con diminuzione delle capacità psicomotorie, atassia, diplopia, vertigini, diminuzione della memoria e della capacità di concentrazione (Adv. Drug React. Bull., 1986).
Tossicità riproduttiva: l'uso del delorazepam nel primo trimestre di gravidanza è stato associato a varie malformazioni congenite (soprattutto cardiache) nel feto ma non è ancora stata individuata una chiara relazione causale. Il suo uso nel periodo tardivo della gravidanza può portare ad intossicazione e allo sviluppo di una sindrome da astinenza nel neonato (McElhatton, 1994).
DL50: dopo somministrazione orale: 1100 mg/kg (topo); 2000 mg/kg (ratto). Dopo somministrazione endovenosa: circa 70 mg/kg (topo), circa 55-65 mg/kg (ratto), circa 25 mg/kg (coniglio).