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Cisplatino

Cisplatino

Interazioni - Quali sono le interazioni farmacologiche di Cisplatino?

Acido alfa-lipoico: in studi in vitro e in modelli in vivo l’acido alfa-lipoico è risultato efficace nel contrastare gli effetti sull’udito del cisplatino. L’interazione sembra dovuta all’azione antiossidante dell’acido alfa-lipoico che risulterebbe in grado di attenuare lo stress ossidativo causato da un aumento di radicali liberi dell’ossigeno. L’aumento di queste specie radicaliche sembra infatti all’origine dell’ototossicità del cisplatino (Kim et al., 2018).

Adlesleuchina: quando somministrata con cisplatino si potrebbe osservare una diminuzione degli effetti farmacologici della adlesleuchina o un aumento dei suoi effetti collaterali (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2019a).

Allantoina: l’allantoina è risultata inibire in vitro gli effetti citotossici (apoptosi cellulare) del cisplatino. In alcune forme di tumori (linfomi e leucemie acute, raramente tumori solidi) la chemioterapia può provocare il rilascio nel sangue di una quantità elevata di componenti intracellulari in seguito alla lisi delle cellule tumorali (sindrome da lisi tumorale). Uno di questi componenti è l’acido urico. Per favorire l’eliminazione renale dell’acido urico si utilizza una forma ricombinante dell’enzima urato ossidasi (rasburicasi) che converte l’acido urico in allanotina. Al momento non ci siano studi clinici su una possibile interazione tra elevati livelli di allanoina e chemioterapia (Fernandes et al., 2019).

Allopurinolo, colchicina, probenecid, sulfinpirazone: può essere necessario aggiustare il dosaggio di questi farmaci quando somministrati contemporaneamente a cisplatino, perché l’azione di questi farmaci, ovvero aumentare l’escrezione di acido urico, è antagonizzata da quella del cisplatino (incremento dei livelli plasmatici di acido urico). Inoltre, il probenecid potrebbe interferire negativamente con la secrezione tubulare del cisplatino con conseguente rischio di un aumento della tossicità dell’antitumorale.

Alofantrina: il cisplatino potrebbe aumenatre la tossicità cardiaca dell’alofantrina per il rischio di ipokaliemia e /o ipomagnesemia.

Amiodarone: poiché il cisplatino può ridurre i livelli di magnesio e potassio, in caso di co-somministrazione con amiodarone è necessario correggere eventuali squilibri elettrolitici. Ridotte concentrazioni di potassio e/o magnesio possono infatti ridurre l’attività dell’amiodarone o renderlo aritmogeno.

Anticoagulanti orali: in associazione al cisplatino si potrebbe avere un’alterazone del processo di coagulazione. Si consiglia pertanto il monitoraggio costante dell’indice INR (International Normalized Ratio) quale misura dell’efficienza della coagulazione del sangue.

Antinfiammatori non steroidei (FANS): la co-somministrazione di cisplatino e FANS potrebbe aumentare il rischio di emorragia poiché gli effetti trombocitopenici del cisplatino potrebbero sommarsi al rischio di sanguinamento gastrointestinale associato ai FANS. Inoltre i FANS, farmaci potenzialmente nefrotossici, potrebbero aumentare il danno renale indotto dal cisplatino. Nei pazienti a rischio (pazienti anziani, pazienti con ridotta funzionalità renale, pazienti con problemi al fegato o al cuore), trattati con cisplatino e FANS, monitorare con attenzione la funzionalità renale e i segni o sintomi di sanguinamento.

Antinfiammatori steroidei: il trattamento con cisplatino potrebbe causare un effetto additivo di immunosoppressione in associazione ai farmaci corticosteroidi. Un paziente, trattato con chemioradioterapia a base di cisplatino e 5-fluorouracile per un tumore esofageo al terzo stadio e con desametasone come antiemetico, ha sviluppato encefalite erpetica al quarto ciclo di chemioterapia (Saito et al., 2016).

Antistaminici, buclizina, ciclizina, loxapina, meclozina, fenotiazina, tioxanteni, trimetobenzamidi: possono mascherare i sintomi di ototossicità causati dal cisplatino.

Atracurium, cisatracurium, mivacurium: l’ipokaliemia indotta dal cisplatino potrebbe potenziare il blocco neuromuscolare causato dai miorilassanti come atracurium e analoghi. La co-somministrazione richiede cautela.

Bleomicina, vinblastina: la co-somministrazione con cisplatino può aumentare il rischio che si manifesti il fenomeno di Raynaud (vasospasmo eccessivo alle mani e ai piedi in seguito ad uno stimolo fisiologico di vasocostrizione, come ad esempio il passaggio da un ambiente caldo ad uno freddo). Inoltre, il cisplatino potrebbe ridurre la clearance renale della bleomicina, riducendone l’escrezione per via renale e aumentandone, di conseguenza, (in genere dopo più cicli di chemioterapia) il rischio di tossicità polmonare. E’ stata riportata tossicità polmonare fatale da bleomicina in un paziente con insufficienza renale acuta indotta da cisplatino (Bennett et al., 1980).

Bortezomib: in associazione a cisplatino il rischio di sviluppare neuropatia periferica potrebbe aumentare per effetto additivo (entrambi i farmaci causano neuropatia periferica).

Carbamazepina: il cisplatino può aumentare il metabolismo della carbamazepina per induzione enzimatica del citocromo CYP3A4. In caso di co-somministrazione, monitorare la concentrazione plasmatica della carbamazepina ed eventualmente aggiustarne il dosaggio.

Carboplatino: la somministrazione di carboplatino in pazienti precedentemente trattati con cisplatino può comportare un rischio maggiore di mielodepressione e/o tossicità renale. La sopressione midollare da carboplatino è in genere più severa di quella indotta da cisplatino. Entrambi i composti del platino possono causare inoltre neurotossicità e il loro uso sequenziale può portare ad un maggior rischio di neurotossicità cumulativa.

Cefalosporine: potenziano gli effetti tossici del cisplatino sui reni.

Cetuximab: in associazione a cisplatino e radioterapia è stato osservato un aumento del rischio di reazioni avverse quali mucositi, rash, alterazioni cardiache e squilibrio elettrolitico.

Ciclosporina: la co-somministrazione di ciclosporina con cisplatino può causare immunosoppressione eccessiva con rischio di linfoproliferazione.

Cidofovir, tenofovir: hanno evidenziato in vitro nefrotossicità simile a cisplatino (Lash et al., 2018). In caso di co-somministrazione di cidofovir o tenofovir con cisplatino potrebbe verificarsi un effetto additivo tossico sul rene.

Cimicifuga racemosa (cohosh nero): in vitro, l’estratto di Cimicifuga è risultato inibire la citotossicità del cisplatino in campioni di tumore al seno (Rockwell et al., 2005).

Cisapride: poiché il cisplatino può causare squilibri elettolitici (ipomagnesemia, ipokaliemia, iponatriemia) e nefrotossicità, potrebbe favorire l’insorgenza di aritmie cardiache causate da cisapride. Il trattamento con cisapride è controindicato nei pazienti con squilibri elettrolitici e dovrebbe essere interrotto se insorge qualche alterazione di questo tipo.

Clozapina: il cisplatino potrebbe aumentare il rischio o la severità della neutropenia indotta da clozapina. Comunque, al momento, non esistono forti evidenze scientifiche che forniscano il razionale per impedire la co-somministrazione di cisplatino e clozapina.

Colistina, colistimetato, polimixina E, capreomicina, ganciclovir, valganciclovir, mannitolo, zalcitabina, ciclosporina: potrebbero aumentare la nefrotossicità del cisplatino per effetto additivo.

Conivaptan: in associazione a cisplatino si potrebbe avere un effetto additivo di ipokaliemia.

Desmopressina: in associazione a cisplatino può verificarsi un effetto additivo di iponatriemia (ridotta concentrazione di sodio nel sangue). La co-somministrazione richiede cautela e il monitoraggio dei segni e sintomi di iponatriemia (Afzal et al., 2010).

Docetaxel: in combinazione con cisplatino è stato osservato un aumento della tossicità neurologica rispetto alla somministrazione dei due farmaci separatamente.

Eplerenone, candesartan, aciclovir: possono causare danno renale acuto (Pierson-Marchandise et al., 2017). In associazione con cisplatino il rischio di nefrotossicità potrebbe aumentare.

Etoposide: in associazione a cisplatino può verificarsi un aumento dell’incidenza degli effetti collaterali da etoposide (per riduzione della clearance renale dell’etoposide). La combinazione dei due farmaci comporta un effetto sinergico della loro citotossicità.

Farmaci prevalentemente eliminati per via renale (metotrexato: poiché il cisplatino provoca danno renale, la concentrazione plasmatica dei farmaci eliminati prevalentemente per via renale potrebbe aumentare in maniera significativa con eventuale aumento della loro tossicità.

Fenitoina: il cisplatino può ridurre l’assorbimento della fenitoina con il rischio che questo farmaco non raggiunga concentrazioni plasmatiche sufficientemente efficaci come antiepilettico. Inoltre la fenitoina comporta un’alterazione del metabolismo del cisplatino. Iniziare una terapia antiepilettica durante il trattamento con cisplatino è controindicato.

Foscarnet: in associazione a cisplatino può aumentare il rischio di tossicità renale.

Furosemide, antibiotici aminoglicosidi (amikacina, gentamicina, kanamicina, paromomicina, plazomicina, streptomicina, tobramicina), amfotericina B, bacitracina: aumentano il rischio di nefrotossicità e ototossicità da cisplatino. L’associazione non è raccomandata (Schacht et al., 2012).

Gadobenato dimeglumina: il gadobenato dimeglumina, utilizzato come mezzo di contrasto è un substrato dei trasporatori transmembrana degli anioni organici multispecifici (MOAT, Multiple Organic Anion Transporter). Poichè anche il cisplatino è un substrato del MOAT, in associazione a gadobenato si potrebbe avere competizione per il sistema di trasporto con un aumento dell’esposizione del mezzo di contrasto.

Gallio nitrato: la somminsitrazione contemporanea con cisplatino può causare insufficienza renale severa. Se il paziente è in terapia con gallio nitrato e deve essere sottoposto a chemioterapina con cisplatino, il gallio nitrato deve essere sospeso, il paziente deve essere mantenuto ben idratato per diversi giorni prima di somministrare il cisplatino. Monitorare la concentrazione plasmatica di creatinina e la funzione urinaria.

Ifosfamide: la somministrazione di ifosfamide insieme a cisplatino (spesso i due farmaci sono associati in regimi polichemioterapici) o di ifosfamide in pazienti precedentemente trattati con cisplatino aumenta la tossicità renale della ifosfamide. L’ifosfamide inoltre aumenta la perdita dell’udito causata da cisplatino.

Immunoglobuline: l’utilizzo di immunoglobuline è stato associato a disfunzione renale, scompenso renale acuto, nefrosi osmotica. Il trattamento in combinazione con farmaci nefrotossici, cime il cisplatino, potrebbe causare conseguenze gravi. Nel caso sia necessario un trattamento combinato, le immunoglobuline dovrebbero essere somministrate alla minima concentrazione efficace, mediante infusione lenta.

Indapamide: poiché l’indapamide può causare ipokaliemia, la co-somministrazione con cisplatino potrebbe provocare un effetto additivo di riduzione dei livelli sierici di potassio.

Litio: nei pazienti trattati con litio dopo una polichemioterapia con cisplatino, bleomicina e etoposide, si può avere una riduzione della concentrazione plasmatica di litio.

Paclitaxel: il cisplatino può ridurre la clearance del paclitaxel, aumentandone la tossicità neurologica quando somministrati in sucessione, prima il cisplatino e poi il paclitaxel.

Penicillamina: può ridurre l’efficacia del cisplatino per effetto chelante. La penicillamina non deve essere utilizzata in associazione al cisplatino.

Triossido di Arsenico: può indurre gravi aritmie ventricolari per prolungamento dell’intervallo QTc dell’elettrocardiogramma (Alexandre et al., 2018). In associazione con cisplatino questo rischio potrebbe aumentare poiché il cisplatino induce squilibri elettrolitici (soprattutto ipokaliemia e ipomagnesemia), fattori di rischio per il prolungamento dell’intervallo QTC.

Vaccino per la febbre gialla: è controindicato in pazienti sottoposti a chemioterapia con cisplatino per il rischio di malattia sistemica potenzialmente fatale.

Vitamina B6 (Piridossina): la co-somministrazione di vitamina B6 e cisplatino potrebbe ridurre l’efficacia antitumorale di quest’ultimo. In pazienti con tuore ovarico (stadio III-IV) la somministrazione di piridossina in associazione a cisplatino o esametilmelamina, sebbene abbia ridotto in maniera significativa la neurotossicità da chemioterapia, è stata associata ad un effetto negativo sulla durata della risposta terapeutica ai farmaci antitumorali (Wiernik et al., 1992).