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Atenololo

Tenormin, Atenol, Tenoretic e altri

Interazioni - Quali sono le interazioni farmacologiche di Atenololo?

ACE inibitori: incrementano l’effetto ipotensivo dei beta-bloccanti.

Adrenalina e simpaticomimetici: antagonizzano l’azione farmacologica dei beta-bloccanti (soprttutto con i beta-bloccanti non selettivi).

Alcaloidi dell’ergot: incremento della vasocostrizione periferica con ergotamina e metisergide.

Alcool: incrementa l’effetto ipotensivo dei beta-bloccanti.

Aldesleuchina: incrementa l’effetto ipotensivo dei beta-bloccanti.

Alprostadil: aumento dell’effetto ipotensivo.

Ampicillina: può ridurre le concentrazioni sieriche di atenololo (Blaufarb et al., 1995).

Anestetici generali: aumentano l’ipotensione e potenziano l’effetto inotropo negativo indotto da atenololo.

Ansiolitici e ipnotici: aumento dell’effetto ipotensivo di atenololo.

Antagonisti del recettore dell’angiotensina II: aumentano l’effetto ipotensivo.

Antidepressivi fenotiazinici: aumentano l’azione ipotensiva dei beta-bloccanti.

Antidiabetici: i beta-bloccanti prolungano l’ipoglicemia per interferenza con la glicogenolisi; possono inoltre mascherare i sintomi di crisi ipoglicemica quali tachicardia, palpitazioni, tremori.

Antipertensivi vasodilatatori (idralazina, minoxidil, nitroprussiato): aumentano l’azione ipotensiva dell’atenololo.

Calcio-antagonisti con effetto inotropo negativo (verapamil, diltiazem): l’atenololo non deve essere somministrato in associazione a questi farmaci. E’ necessario lasciare passare un periodo di 48 ore dalla sospensione di questi farmaci prima di iniziare la terapia con atenololo.

Calcio-antagonisti diidropiridinici (nifedipina): l’uso concomitante può aumentare il rischio di ipotensione e possono verificarsi casi di insufficienza cardiaca in pazienti con insufficienza cardiaca latente.

Cevimelina: in associazione ad un beta-bloccante può indurre disturbi del ritmo cardiaco per alterazione della conduzione e del ritmo cardiaco.

Chinidina: l’atenololo ne potenzia l’azione cardiodepressiva.

Clonidina: i beta-bloccanti possono precipitare la crisi ipertensiva che si verifica con l’interruzione improvvisa di clonidina. La sospensione di quest’ultima deve essere effettuata alcuni giorni prima dell’introduzione del beta-bloccante; in alternativa si può introdurre il beta-bloccante e sospendere la clonidina diversi giorni dopo.

Corticosteroidi: antagonizzano l’azione ipotensiva dei beta-bloccanti.

Crategus laevigata: potenzia l’azione antipertensiva dell’atenololo perché può causare un abbassamento delle resistenze vascolari periferiche.

Diazossido: incremento dell’effetto ipotensivo quando somministrato in associazione a beta-bloccanti.

Disopiramide e farmaci antiaritmici appartenenti alla classe I: cautela se somministrati in associazione ad atenololo per il rischio di depressione miocardica e bradicardia.

Diuretici: aumentano l’effetto ipotensivo dei beta-bloccanti.

Eparina, warfarin, farmaci trombolitici: la co-somministrazione con atenololo richiede cautela

Estrogeni: antagonizzano l’azione ipotensiva dei beta-bloccanti.

FANS (ibuprofene, indometacina): possono ridurre gli effetti ipotensivi dell’atenololo.

Glicosidici digitalici: possono provocare un aumento del tempo di conduzione atrioventricolare (rischio di blocco atrioventricolare e di bradicardia).

Levodopa, metildopa: aumento dell’effetto ipotensivo.

MAO-Inibitori: peggiorano la bradicardia indotta da atenololo.

Minoxidil: in associazione con atenololo si verifica un incremento dell’azione antipertensiva. L’atenololo riduce la cardioaccelerazione indotta dal minoxidil.

Miorilassanti (baclofene, tizanidina): si può verificare un aumento dell’effetto ipotensivo e un aumento del rischio di bradicardia con tizanidina.

Moxisilite (timoxamina): in associazione a beta-bloccanti si può verificare grave ipotensione ortostatica.

Moxonidina: aumento dell’effetto ipotesivo.

Nitrati: aumento dell’effetto ipotensivo dei beta-bloccanti.

Orlistat: in associazione a farmaci antipertensivi, possono scatenarsi crisi ipertensive (Valsecia et al., 2001).

Pilocarpina: in associazione a beta-bloccanti può aumentare il rischio di aritmie.

Prazosin: aumenta l’azione ipotensiva dei beta-bloccanti con un maggior rischio di ipotensione da prima dose.

Reserpina: l’atenololo può peggiorare l’ipotensione ortostatica indotta da reserpina poiché interferisce con il fenomeno della tachicardia riflessa.

Tropisetron: il produttore di tropisetron consiglia cautela in caso di somministrazione con beta-bloccanti per il rischio di aritmia ventricolare.

Zingiber officinalis: possiede effetto inotropo positivo e quindi potrebbe modificare l’azione antiaritmica dell’atenololo; attualmente comunque non ci sono dati clinici disponibili.