L’ampicillina è un antibiotico a largo spettro attivo verso batteri Gram positivi e Gram negativi. E’ un antibiotico beta-lattamico appartenente alla classe delle penicilline. Strutturalmente è un derivato dell’acido 6-amino-penicillamico ed è caratterizzato da stabilità in ambiente acido.
Sintetizzata per la prima volta da John Sheehan, è stata introdotta sul mercato nel 1961.
L’ampicillina è risultata efficace verso i batteri: (Gram positivi) Streptociccus viridans, Streptococcus aureus (penicillino sensibile), Streptococcus pneumoniae, Streptococcus pyogenes, Lysteria monocitogenes, Clostridium species, Bacillus anthracis, Corynebacterium species; (Gram negativi) Haemophilus influenzae, Escherichia coli, Proteus mirabilis, Salmonella species, Shigella species, Neisseria meningitidis, Neisseria gonorrhoeae, Bordetella pertussis, Brucella species.
La resistenza all’ampicillina è causata dallo sviluppo da parte delle cellule batteriche di enzimi (beta-lattamasi) in grado di aprire l’anello beta-lattamico e inattivare l’antibiotico.
L’ampicillina condivide con le altre molecole del gruppo delle penicilline il meccanismo d’azione. Agisce a livello della parete batterica impedendone la stabilizzazione. Nella sintesi della parete batterica intervengono degli enzimi (transpeptidasi) che formano legami crociati finalizzati ad aumentare la rigidità e la stabilità della parete stessa. L’ampicillina si lega alla transpeptidasi inattivandola. L’assenza di legami crociati comporta la lisi e la morte della cellula batterica.
L’ampicillina può essere somministrata in associazione a sulbactam. Il sulbactam è un inibitore delle beta-lattamasi. L’associazione del sulbactam all’ampicillina consente di utilizzare l’antibiotico anche verso ceppi di batteri produttori di beta-lattamasi.
Il sulbactam da solo ha una scarsa attività battericida.