L’ampicillina dopo somministrazione orale viene assorbita nel tratto gastrointestinale (30-55%).
Dopo somministrazione intramuscolare di 1 g di ampicillina, la concentrazione massima è di 18 mg/L e dopo somministrazione endovenosa della stessa dose è di 58 mg/L (Agenzia Italiana del Farmaco- AIFA, 2016a).
La concentrazione massima nel sangue è raggiunta dopo 1-2 ore dopo somministrazione orale. Dopo somministrazione per via intramuscolare, la concentrazione plasmatica massima è raggiunta dopo 1 ora; dopo 6 ore concentrazioni efficaci di ampicillina sono ancora rilevabili nel sangue.
Legame sieroproteico: 20%.
L’ampicillina si distribuisce diffusamente nei tessuti dell’organismo; a livello renale e biliare raggiunge concentrazioni maggiori di quella plasmatica. Il farmaco diffonde attraverso le meningi solo se le membrane non sono integre. Attraversa la barriera placentare e viene secreto nel latte materno.
L’ampicillina è escreta tal quale principalmente con le urine (30% e 75% dopo 6-8 ore, rispettivamente, dalla somministrazione orale e intramuscolare), in misura minore con le feci.
L’emivita di eliminazione dell’ampicillina è di circa 1 ora, aumenta nei pazienti con insufficienza renale (passa da 1 a circa 20 ore con valori di clearance renale che variano da 40 a 5 ml/min).
L’ampicillina può essere somministrata come terapia combinata con sulbactam, inibitore delle beta-lattamasi. I profili farmacocinetici dei due farmaci sono molto simili.
Bambini
Nei neonati l’escrezione dell’ampicillina è essenzialmente renale (90%). L’emivita del farmaco è pari a 5-6,5 ore nella prima settimana di vita e si riduce a 2 ore nei bambini con più di 7 giorni.
Studi clinici condotti in bambini di età 1-12 anni hanno evidenziato una farmacocinetica per ampicillina (somministrata per endovena in associazione a sulbactam) indipendente dall’età.
Pazienti anziani
Nei pazienti anziani (età =/> 65 anni) l’ampicillina presenta, rispetto a pazienti più giovani, concentrazioni sieriche e urnarie più elevate, una maggiore emivita e una riduzione dell’escrezione renale.
Pazienti con insufficienza renale
Nei pazienti con insufficienza renale si osserva un aumento dell’esposizione sistemica dell’ampicillina (valutata tramite la curca concentrazione-tempo o AUC) e della sua emivita.
Dopo somministrazione parenterale di ampicillina (2 g) più sulbactam (1 g) (inibitore delle beta-lattamasi), l’escrezione renale di ampicillina è passata dal 71% (pazienti senza insufficienza renale) al 54,6% e al 41,5% in pazienti con insufficienza lieve e moderata. L’emivita è aumentata più del doppio nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina, CLcr: 7-30 ml/min) rispetto ai pazienti con funzionalità nella norma (Clcr> 60 ml/min) o o con insufficienza renale lieve (Clcr:30-60 ml/min). Nei pazienti in emodialisi l’emivita dell’ampicillina è risultata di 17 ore (vs 1,4 ore nei pazienti senza insufficienza renale) e quella di sulbactam di 13,4 ore (vs 1,7 ore). In questa classe di pazienti la clearance corporea totale dell’ampicillina risulta quasi doppia (Blum et al., 1989).
Non risentono invece della funzione renale il volume di distribuzione allo stato stazionario e la clearance non renale dell’antibiotico (Blum et al., 1989).
Nei pazienti con insufficienza renale quindi l’aggiustamento della dose di ampicilla deve essere fatto in base al valore di clearance renale, riducendo la dose e/o aumentando l’intervallo fra due dosi successive. Nei pazienti in emodialisi, l’ampicillina dovrebbe essere somministrata dopo la seduta dialitica.
Dialisi peritoneale
Nei pazienti in dialisi peritonale ambulatoriale continua, la somministrazione di 2 g di ampicillina ha determinato concentrazioni efficaci di antibiotico nel sangue (superiori alla concentrazione inibitoria e battericida) per circa 6 ore, ma non per 24. In questa classe di pazienti la somministrazione di ampicillina (2 g) dovrebbe essere effettuata ogni 12 ore.