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Acido Acetilsalicilico

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Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Acido Acetilsalicilico?

Modalità di somministrazione: l'acido acetilsalicilico (ASA) deve essere somministrato a stomaco pieno per ridurre il rischio di tossicità gastrica (ulcera e complicanze).

Pazienti con asma, orticaria cronica, rinite cronica: la somministrazione di acido acetilsalicilico richiede cautela per il rischio di esacerbare l'orticaria o la rinite e di provocare eruzioni cutanee, angioedema, parossismo broncospastico e dispnea grave fino ad esito fatale.

Intervento chirurgico: in caso di ricovero ospedaliero per intervento chirurgico, interrompere la somministrazione di ASA alcuni giorni prima dell'intervento stesso in quanto il farmaco come antiaggregante piastrinico potrebbe modificare l'indice di coagulabilità del sangue.

Gotta: poiché l'acido acetilsalicilico può indurre un aumento dell'iperuricemia, la sua somministrazione richiede cautela nei pazienti affetti da gotta.

Morbo di Crohn, colite ulcerosa: l'acido acetilsalicilico, come i FANS in generale, costituisce un fattore di rischio per la recidiva clinica della malattia, può favorire la comparsa di complicanze diverticolari quali perforazione, fistolizzazione e ascessi (Adverse Drugs Reaction Bullettin, 1999).

Insufficienza epatica: somministrare l'acido acetilsalicilico con cautela nei pazienti con ridotta funzionalità epatica (rischio di sanguinamento gastrointestinale).

Insufficienza renale: somministrare con cautela l'acido acetilsalicilico in pazienti con ridotta funzionalità renale perché potrebbe verificarsi ritenzione idrica con deterioramento dell'attività dell'organo. Nei pazienti con insufficienza renale grave, l'ASA è controindicato.

FANS: l'ASA può indurre sensibilità crociata verso altri FANS.

Ibuprofene/FANS: dati preliminari sembrerebbero indicare una riduzione dell'effetto cardioprotettivo dell'ASA in pazienti trattati in profilassi primaria che assumono regolarmente FANS. I dati di letteratura fanno riferimento soprattutto a ibuprofene. Nei pazienti con fattori di rischio cardiovascolare ma in assenza di una precedente storia di malattia, in terapia con ASA, il rischio di infarto miocardico è risultato aumentare con un consumo di FANS non selettivi per almeno 60 giorni l'anno rispetto ad un consumo per un numero di giorni inferiore. Non sembra sussistere questo tipo di interazione con diclofenac, con i Coxib (rofecoxib e celecoxib) e con paracetamolo.

Anticoagulanti: in associazione con ASA aumenta il rischio emorragico. Evitare l'associazione farmacologica quando l'ASA è somministrato a dosi elevate.

Ticlopidina, pentossifillina, eparina, antitrombotici: l'associazione non ASA richiede estrema cautela per il rischio di emorragia.

Metotressato: si consiglia di non somministrare l'acido acetilsalicilico a pazienti in terapia con metotressato (potenziale incremento della tossicità del metotrexato).

Acido valproico: evitare l'uso di salicilati in caso di trattamento anticonvulsivante con acido valproico.

Ipoglicemizzanti: nei pazienti in trattamento con ipoglicemizzanti (in particolare sulfonil uree e insulina) la somministrazione di acido acetilsalicilico può aumentare il rischio di ipoglicemia. L'associazione richiede cautela.

Terapia cortisonica: poiché i glucocorticoidi riducono la salicilemia, si raccomanda attenzione per la possibile insorgenza di sintomi di intossicazione da salicilati alla sospensione del trattamento ormonale.

Beta-bloccanti: monitorare i valori pressori in caso di somministrazione contemporanea con beta-bloccanti.

ACE-inibitori: la co-somministrazione di acido acetilsalicilico a dosaggio elevato (>= 325 mg/die) ad un ACE-inibitore in pazienti con insufficienza cardiaca cronica è stata correlata ad un aumento della mortalità. Questa correlazione non è stata osservata nei pazienti trattati con l'associazione farmacologica in cui l'ASA era somministrato a dosi inferiori (<= 160 mg) (Guazzi et al., 2003).

Antiacidi: monitorare i livelli plasmatici di salicilati all'inizio e alla sospensione di una eventuale terapia con antiacidi. Gli antiacidi contenenti bicarbonati devono essere somministrati a distanza di circa 2 ore dall'acido acetilsalicilico (i bicarbonati favoriscono l'escrezione dei salicilati riducendone l'attività terapeutica).

Diuretici: in associazione ad ASA potrebbe aumentare il rischio di insufficienza renale acuta soprattutto nei pazienti disidratati.

Gravidanza: la somministrazione di acido acetilsalicilico in gravidanza può essere associata ad episodi emorragici sia a carico della madre sia del feto. Il farmaco non è raccomandato nell'ultimo trimestre di gravidanza (rischio di emorragie, ritardo del parto, precoce chiusura del foro di Botallo). Si raccomanda di non superare la dose di 100 mg/die; questo limite diventa tassativo durante il terzo trimestre di gravidanza (nel caso si renda necessaria la somministrazione del farmaco).

Eccipienti: la presenza di sali di alluminio o magnesio fra gli eccipienti dà luogo ad interazione farmacocinetica con un'eventuale terapia antibiotica con tetracicline. L'alluminio e il magnesio infatti riducono l'assorbimento enterico delle tetracicline.


Nota:
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