Nebulizzatori per aerosol: la soluzione di acetilcisteina (sinonimo: N-acetilcisteina) può essere somministrata per via inalatoria con nebulizzatori convenzionali in vetro o plastica. Il farmaco reagisce con alcuni materiali fra cui metalli (ferro, rame) e gomma cauciù. Sono compatibili con acetilcisteina in soluzione i seguenti materiali: alluminio, alluminio anodizzato, metallo cromato, acciaio inox; l’argento può annerirsi in seguito ad esposizione alla soluzione di acetilcisteina, senza effetti tossici per il paziente e senza modificare l’azione farmacologica del mucolitico.
Pazienti asmatici: durante il trattamento con acetilcisteina si consiglia di monitorare i pazienti asmatici. L'acetilcisteina può indurre broncospasmo.
Pazienti affetti da disordini o insufficienza respiratorie, pazienti anziani o debilitati: la somministrazione dell'acetilcisteina richiede cautela perché il farmaco potrebbe esacerbare l'ostruzione delle vie aeree.
Riflesso della tosse inibito: l'acetilcisteina liquefa le secrezioni polmonari e incrementa il volume di secrezione; nei pazienti in cui il riflesso della tosse non è sufficiente a espellere le secrezioni fluidificate può essere necessario ricorrere alla broncoaspirazione.
Ulcere peptiche, varici esofagee: la presenza di questi reperti richiede cautela nella somministrazione dell'acetilcisteina.
Intossicazione da paracetamolo: somministrare acetilcisteina per via endovenosa nel trattamento dell'overdose da paracetamolo. L’acetilcisteina deve essere somministrata il prima possibile. Dosi >/= 150 mg/kg sono considerate epatotossiche. Per valutare il grado di intossicazione epatica e definire la durata del trattamento con l’antidoto, determinare la concentrazione di paracetamolo, nel plasma o nel siero, il prima possibile, dopo 4 ore dall’intossicazione acuta. La curva di riferimento standard che definisce le concentrazioni potenzialmente epatotossiche del paracetamolo prende in considerazione le prime 12 ore dall’intossicazione e parte da una concentrazione di 200 mcg/ml a 4 ore dall’evento acuto per arrivare ad una concentrazione di 50 mcg/ml a 12 ore. I valori di concentrazione che stanno sopra questa retta sono potenzialmente epatotossici; i valori sottostanti la retta indicano un rischio potenziale minimo. L’acetilcisteina, deve essere somministrata fino a quando I valori di concentrazione plasmatica di paracetamolo si posizionano sotto la retta di riferimento.
Tetraciclina, ossitetraciclina, clortetraciclina, eritromicina lattobionato, oleandromicina, amfotericina B: l'acetilcisteina può provocare l'inattivazione di questi antibiotici quando presenti nella stessa soluzione. Somministrare le preparazioni contenenti acetilcisteina e l'antibiotico in due soluzioni separate.
Carbone attivato: non somministrare acetilcisteina contemporaneamente al carbone perché quest'ultimo ne diminuisce il picco plasmatico.
Sorbitolo: la presenza di sorbitolo fra gli eccipienti delle forme farmaceutiche contenenti acetilcisteina è controindicata per i pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio. Il sorbitolo inoltre può provocare disturbi gastrointestinali inclusa la diarrea.
Nota:
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