La vortioxetina è indicata per il trattamento della depressione maggiore (disturbo depressivo maggiore o MDD) in pazienti adulti. (leggi)
Riportiamo di seguito la posologia della vortioxetina. (leggi)
La vortioxetina è controindicata in associazione agli inibitori non selettivi delle monoamino ossidasi (IMAO) o agli inibitori selettivi della monoamino ossidasi-A (IMAO-A). (leggi)
La vortioxetina non deve essere somministrata ai bambini di età compresa tra 7 e 11 anni perché non sono disponibili dati di sicurezza ed efficacia sul farmaco. (leggi)
La vortioxetina subisce metabolismo epatico mediato dal citocromo P450, in particolare ad opera degli enzimi citocromiali CYP2D6 (principale) e 2C9 (secondario). (leggi)
La tollerabilità dei farmaci antidepressivi è un aspetto importante della cura della depressione maggiore perché influisce pesantemente sull’aderenza alla terapia. (leggi)
Negli studi clinici e durante la sorveglianza post-marketing la somministrazione di dosi eccessive di vortioxetina ha determinato la comparsa di sintomi lievi, principalmente nausea e vomito. (leggi)
La vortioxetina è un farmaco antidepressivo. E’ stato approvato per il trattamento della depressione maggiore (disturbo depressivo maggiore o MDD) nei pazienti adulti nel 2013 negli USA ed è disponibile in Italia da maggio 2016. (leggi)
La farmacocinetica della vortioxetina è lineare nell’intervallo di dosi giornaliere comprese tra 2,5 mg e 60 mg e non è influenzata dall’assunzione di cibo. (leggi)
La formula bruta di vortioxetina è C18H22N2S. (leggi)
Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata alla vortioxetina sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)
Vortioxetina è prescrivibile nelle specialità commerciali Brintellix. (leggi)
La vortioxetina è un farmaco antidepressivo disponibile in Italia dal 2016. E’ approvato nei pazienti adulti per il trattamento della depressione maggiore (disturbo depressivo maggiore o MDD). La terapia prevede la somministrazione di una dose giornaliera di 10 mg al giorno che può essere diminuita a 5 mg o aumentata fino a 20 mg al giorno (dose massima raccomandata). La dose più bassa di 5 mg al giorno è raccomandata, come dose iniziale, nei pazienti anziani. Non sono previsti aggiustamenti del dosaggio per i pazienti con ridotta funzionalità renale od epatica.
La vortioxetina è risultata superiore al placebo nel trattamento della depressione maggiore nei pazienti adulti. In particolare, il farmaco ha evidenziato, sulla base dei dati attualmente disponibili, un profilo di tollerabilità particolarmente adatto ai pazienti anziani, poiché non è risultata influire negativamente sulle prestazioni psicomotorie, cognitive e sui parametri cardiovascolari ed endocrini.
La vortioxetina possiede un meccanismo d’azione multimodale perché si comporta differentemente sui diversi sottotipi recettoriali della serotonina: agonista completo sul recettore 5-HT1A, agonista parziale sul recettore 5-HT1B, antagonista sui recettori 5-HT3, 5-HT7 e 5-HT1D e inibitore della proteina di trasporto della serotonina. Negli studi sugli animali, la vortioxrtina è risultata aumentare non solo la concentrazione extracellulare di serotonina, ma anche di dopamina, noradrenalina, aceticolina e istamina in diverse aree del cervello (corteccia prefrontale e ippocampo). Sembra inoltre influenzare la trasmissione mediata da GABA e glutammato. L’attività sui recettori serotoninergici, in particolari sui sottotipi 5-HT3 e 5-HT7, è stata mesa in relazione con le funzioni cognitive di memoria e apprendimento e potrebbero spiegare gli effetti positivi della vortioxetina in questi ambiti osservati nei pazienti anziani trattati con il farmaco.
Rispetto agli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), che rappresentano i farmaci di prima linea nel trattamento della depressione maggiore, la vortioxetina mostra un profilo di tollerabilità sostanzialmente sovrapponibile, con una maggior prevalenza di sintomi gastrointestinali, prurito e sintomi legati all’umore e una minor prevalenza di effetti avversi quali tremore e parestesia e incidenza di sindrome da sospensione (in accordo con la lunga emivita del farmaco, pari a 66 ore). L’effetto collaterale principale della vortioxetina è la nausea che può interessare fino a circa un terzo dei pazienti, un’incidenza simile a quella che caratterizza gli SSRI e gli SNRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina). L’incidenza di nausea sembra raggiungere un valore stabile alla dose di vortioxetina di 15 mg/die. È responsabile dell’interruzione della terapia nell’1-4% dei pazienti.
La vortioxetina è caratterizzata da una buona tollerabilità in termini di aumento di peso e disfunzione sessuale (incidenza simile al placebo negli studi clinici di 6/8 settimane che hanno valutato il farmaco nel trattamento in acuto della depressione). Nei trial clinici non ha aumentato l’incidenza di sonnolenza e/o insonnia rispetto al placebo, a differenza della venlafaxina, associata ad un’incidenza maggiore di insonnia, e della duloxetina, associata ad un’incidenza maggiore di sonnolenza (venlafaxina e duloxetina sono entrambi farmaci appartenenti alla classe degli SNRI). Non sono stati osservati effetti avversi cardiovascolari (aumento della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca, prolungamneto dell’intervallo QT) con vortioxetina, anche quando somministrata a dosaggi sovraterapeutici di 40 mg/die.
La vortioxetina è metabolizzata prevalentemente dall’enzima citocromiale CYP2D6. Nei pazienti che presentano una variante di questo enzima meno attiva (metabolizzatori lenti), l’esposizione al farmaco aumenta ma non non influenza il profilo di sicurezza, anche se alcuni effetti collaterali (prurito, vertigini) potrebbero manifestarsi con un’incidenza più alta. Inoltre i farmaci che inibiscono o inducono il CYP2D6 potrebbero richiede, se somministrati contemporaneamente alla vortioxetina, un aggiustamento del dosaggio dell’antidepressivo. In generale, comunque, il rischio di interazione farmacocinetica della vortioxetina con altri farmaci è contenuto (la vortioxetina non è risultata inibire né indurre gli enzimi citocromiali). Particolare attenzione richiede l’eventuale somministrazione con farmaci attivi sul sistema serotoninergico (ad esempio SSRI, SNRI, triptofano, inibitori delle MAO) per il rischio di sindrome serotoninergica e/o sindrome neurolettica maligna, due condizioni potenzialmente gravi.