Il vaccino vettoriale Ad26.COV2.S è indicato per l'immunizzazione attiva nella prevenzione della malattia COVID-19 in pazienti adulti. (leggi)
Riportiamo di seguito la posologia del vaccino Ad26.COV2.S. (leggi)
Il vaccino Ad26.COV2.S è controindicato in caso di ipersensibilità, inclusa quella verso gli eccipienti. (leggi)
La durata della protezione offerta dal vaccino AD26.COV2.S non è nota. (leggi)
Non ci sono studi di interazione tra farmaci e il vaccino Ad26.COV2.S. (leggi)
Riportiamo di seguito gli eventi avversi più frequenti osservati negli studi clinici di fase 1-2 e 3 del vaccino AD26.COV2.S (leggi)
Sulla base di uno studio preclinico sulla tossicità riproduttiva perinatale/postnatale (coniglio), la somministrazione del vaccino Ad26.COV2.S ad una dose (1X1011 particelle virali) pari a due volte quella utilizzata nell'uomo non è risultata provocare effetti avversi sulla capacità riproduttiva nell'animale femmina, sullo sviluppo embrio/fetale e post natale. (leggi)
Il vaccino Ad26.COV2.S è un vaccino vettoriale che utilizza l'adenovirus umano di tipo 26 inattivato, modificato geneticamente per esprimere la proteina S (spike) del virus Sars-CoV-2, causa della pandemia COVID-19. (leggi)
Per i vaccini non è richiesta una valutazione sulla farmacocinetica. (leggi)
Il codice ATC, anatomo-chimico-terapeutico, per il vaccino vettoriale Ad26.COV2.S anti COVID-19 è J07BX03. (leggi)
Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata al vaccino vettoriale Ad26.COV2.S anti COVID-19 sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)
Vaccino vettoriale AD26.COV2.S anti COVID-19 è prescrivibile nelle specialità commerciali Jcovden (ex COVID-19 Vaccine Janssen). (leggi)
Il vaccino vettoriale Ad26.COV2.S anti COVID-19 è stato prodotto dalla società farmaceutica Janssen-Cilag International, facente parte del gruppo Johnson&Johnson. Il vaccino è stato autorizzato negli USA a febbraio 2021 e in Europa il mese successivo.
In America ed Europa il vaccino anti COVID-19 di Janssen è il quarto vaccino autorizzato per l’immunizzazione attiva nella prevenzione della malattia COVID-19 dopo quello di Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca.
Il vaccino Ad26.COV2.S anti COVID-19 è il primo vaccino autorizzato che prevede la somministrazione di una sola dose (0,5 ml). L’azione protettiva verso la malattia COVID-19 sintomatica è evidente dopo 14 giorni dalla somministrazione ed aumenta dopo 28 giorni. Per questo vaccino, come per gli altri autorizzati, rimangono aperte alcune questioni fondamentali che riguardano la trasmissibilità del virus nelle persone vaccinate, la capacità di prevenzione verso forme asintomatiche di malattia, l’azione protettiva verso categorie particolari di persone quali i pazienti immunocompromessi, i pazienti pediatrici e le donne in gravidanza.
Come funziona questo vaccino? Il vaccino Ad26.COV2.S anti COVID-19 è un vaccino vettoriale che utilizza un virus, l’adenovirus umano di tipo 26, per trasportare la proteina S (spike) del coronavirus Sar-CoV-2. Una volta inoculato il vaccino, la proteina S, sintetizzata dalle cellule dell’organismo, induce la risposta immunitaria con formazione di anticorpi e di linfociti T memoria.
Nello studio clinico registrativo di fase 3, il vaccino, somministrato come unica dose, ha evidenziato un’efficacia complessiva del 66,9% dopo 14 giorni e del 66,1% dopo 28 giorni dal suo inoculo nel prevenire forme moderate-severe di COVID-19. Il vaccino ha mostrato un’efficacia del 76,7% e dell’85,4%, rispettivamente dopo 14 e 28 giorni, verso forme severe di malattia.
Da un punto di vista della tollerabilità, la maggior parte degli eventi avversi rientrano nella reattogenicità al vaccino (eventi avversi che compaiono nei primi giorni successivi alla vaccinazione). La reazione avversa locale segnalata come più frequenza nello studio clinico registrativo è stato il dolore al sito di iniezione. Tra le reazioni sistemiche, le più comuni hanno compreso mal di testa, stanchezza, dolore muscolare e nausea. La reattogenicità al vaccino è risultata meno intensa e meno frequente nelle persone più anziane.