L’insulina lispro è indicata nel trattamento del diabete mellito in pazienti adulti e bambini per ridurre i livelli ematici di glucosio. (leggi)
Le dosi giornaliere di insulina lispro vengono stabilite dal medico secondo criteri individuali. (leggi)
L’insulina lispro è controindicata in caso di ipersensibilità. (leggi)
Le scorte di insulina lispro devono essere conservate in frigo ad una temperatura non inferiore ai 2°C, mentre l’insulina da iniettare deve raggiungere una temperatura ambientale. (leggi)
Sono di seguito riportati i principali farmaci che interferiscono con il meccanismo d’azione dell’insulina lispro. (leggi)
La somministrazione prolungata o una scorretta pratica iniettiva di insulina lispro possono causare alterazioni del tessuto cellulare adiposo, con formazione di pomfi sottocutanei. (leggi)
In caso di sovradosaggio da insulina lispro si possono manifestare severe crisi ipoglicemiche seguite da convulsioni e coma. (leggi)
L’insulina lispro è un analogo di sintesi dell’insulina, ottenuto mediante lo scambio degli amminoacidi in posizione 28 e 29 della catena B dell’insulina (rispettivamente prolina e lisina). (leggi)
L’insulina lispro viene assorbita molto rapidamente. (leggi)
La formula bruta dell’insulina lispro è C257H387N65O76S6. (leggi)
Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata all’insulina lispro sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)
Insulina Lispro è prescrivibile nelle specialità commerciali Humalog, Humalog Junior, Insulina Lispro. (leggi)
L’insulina lispro è un farmaco di sintesi impiegato nel trattamento del diabete, in pazienti adulti e bambini, al fine di migliorare il profilo glicemico e prevenire le complicanze derivanti da una condizione di iperglicemia prolungata.
La corretta posologia dell’insulina lispro viene stabilita da un medico specialista sulla base dell’anamnesi del paziente. Vengono valutati elementi quali: valori di glicemia ed emoglobina glicata, età e corporatura del paziente, stile di vita e abitudini alimentari che, se regolarizzate, possono contribuire a migliorare il quadro del diabete ed il profilo metabolico del paziente.
La terapia con insulina lispro può essere introdotta da sola o in associazione con altri analoghi insulinici con diverse cinetiche, o ancora, associata agli ipoglicemizzanti orali (soprattutto nel diabete di tipo 2), per aumentare l’efficacia dell’assorbimento di glucosio nelle cellule in fase post-prandiale.
Attraverso uno studio condotto su due gruppi di pazienti - diabete di tipo 1 di breve durata e attività residua delle cellule beta-pancreatiche e diabete di tipo 2 di lunga data e inesistente attività delle cellule beta-pancreatiche - è risultato che, in entrambi i casi, l’insulina lispro appare più efficace nel controllo dei valori glicemici post-prandiali e più sicura nella comparsa delle crisi ipoglicemiche rispetto all’insulina DNA-ricombinante umana. Questo appare evidente sia che l’insulina DNA ricombinante umana si somministri 30 minuti prima del pasto, sia che si somministri immediatamente prima del pasto; mentre per quanto riguarda la lispro, questo tipo di insulina si dimostra efficace anche se somministrata immediatamente dopo il pasto.
L’insulina lispro mostra queste caratteristiche grazie alla sua cinetica rapida, che le permette di essere assorbita ed agire in tempi brevi dopo la somministrazione, e allo stesso tempo di non avere un effetto protratto nel tempo, oltre le normali tempistiche di digestione. Nei pazienti senza attività delle cellule beta-pancreatiche infatti, l’attività di controllo glicemico dell’insulina lispro è valida per le prime tre ore, dopo di che si può osservare un incremento dei valori ematici di glucosio (termina l’azione dell’analogo di sintesi e non vi è produzione di insulina endogena). Questa cinetica si dimostra ideale nel prevenire le crisi ipoglicemiche, ma rende opportuna l’associazione dell’insulina lispro con insuline a media o lenta durata di azione.
L’insulina promuove la captazione cellulare del glucosio, in particolare nel muscolo e nel tessuto adiposo; pertanto, la somministrazione cellulare di insulina post-prandiale è necessaria per smistare le riserve di zuccheri immagazzinate durante i pasti.
In principio il diabete mellito di tipo 1 era trattato con insuline a lento rilascio in modo da ricoprire con una sola iniezione l’arco temporale più lungo possibile. In seguito però è stato visto che questo approccio era poco adatto per mimare la produzione fisiologica di insulina, che non è costante lungo il corso della giornata, ma presenta dei picchi in corrispondenza dei pasti.
L’insulina lispro può essere impiegata nei pazienti con insufficienza renale ed epatica grazie al suo profilo di sicurezza, mentre il suo utilizzo è controindicato nei pazienti ipoglicemici o che mostrino un’ipersensibilità nei confronti del farmaco.
L’insulina lispro è disponibile sotto forma di flacone o penna pre-riempita. Per un corretto impiego il medicinale deve essere conservato in frigo e tenuto lontano da fonti di luce e calore.
La via di somministrazione preferenziale è quella sottocutanea, in quanto la cute si presenta come veicolo ottimale per un assorbimento controllato del farmaco. La tecnica di iniezione è importante al fine di evitare il coinvolgimento del distretto muscolare sottostante, che, essendo riccamente vascolarizzato, promuoverebbe un repentino incremento dei valori insulinici in circolo, a discapito della glicemia che subirebbe una drastica riduzione, con conseguente rischio per la salute del paziente.
Il paziente deve essere opportunamente documentato sulla tecnica di iniezione in modo da poter eseguire autonomamente le varie somministrazioni giornaliere, avendo cura di ruotare sempre il sito di iniezione e sostituire ogni volta l’ago per la penna o la siringa utilizzata.
Il paziente deve conoscere inoltre i rischi correlati all’iniezione di una dose eccesiva di medicinale. Il riconoscimento tempestivo dei sintomi di sovradosaggio e le modalità di correzione, possono essere utili a salvaguardare la salute del paziente.