L’azatioprina è indicata nella profilassi del rigetto del trapianto come trattamento adiuvante (combinato, di supporto) nei regimi immunosoppressivi in pazienti che ricevono trapianti allogenici di rene, fegato, cuore, polmone o pancreas. (leggi)
Riportiamo di seguito la posologia dell’azatioprina nelle diverse indicazioni terapeutiche. (leggi)
L’azatioprina è controindicata in caso di ipersensibilità al farmaco, al suo principale metabolita, la 6-mercaptopurina, o a uno qualsiasi degli eccipienti. (leggi)
L’esame emocromocitometrico o emocromo è un esame che consente di valutare il numero delle cellule presenti nel sangue. Questo esame deve essere eseguito almeno una volta alla settimana durante le prime 8 settimane di terapia con azatioprina. (leggi)
L’associazione di ACE-inibitori e azatioprina aumenta il rischio di mielosoppressione. (leggi)
Circa il 15% dei pazienti trattati con azatioprina manifesta effetti collaterali al farmaco. (leggi)
Da segnalare, principalmente in casi di sovradosaggio cronico, sintomatologia da infezioni opportunistiche, ulcerazioni faringee, diatesi emorragiche da depressione midollare. (leggi)
L’azatioprina è un farmaco immunosoppressore e antimetabolita impiegato nella profilassi del rigetto del trapianto e nella cura di diverse malattie che coinvolgono il sistema immunitario (leggi)
Dopo somministrazione orale, l’azatioprina viene assorbita nel tratto gastrointestinale, raggiungendo il picco di concentrazione ematica entro 1-2 ore dalla somministrazione. (leggi)
La formula bruta di C9H7N7O2S1. (leggi)
Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata a azatioprina sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)
Azatioprina è prescrivibile nelle specialità commerciali Azafor, Azatioprina, Azatioprina Hexal. (leggi)
L’azatioprina rappresenta il più antico agente con attività
farmacologica immunosoppressiva oggi in uso.
E’ stata sintetizzata nel 1957 da Hitchings ed Elion nel tentativo di
produrre 6-mercaptopurina (6-MP) in forma metabolicamente attiva ma mascherata.
Schwartz nel 1958 scoprì che aveva un profondo effetto inibitorio sulla
formazione di anticorpi negli animali da laboratorio. Intanto i ricercatori
Medawar ed Elion stavano scoprendo le basi immunologiche del rigetto dei trapianti
e Calne, un pioniere della trapiantologia, introdusse la 6-mercaptopurina (6-MP)
come immunosoppressore nei trapianti di rene e di cuore. Successivamente si
dimostrò che l’azatioprina era di efficacia superiore e minore
tossicità. Il 5 Aprile 1962 una associazione terapeutica di azatioprina
e prednisone veniva somministrata con successo per la prima volta in un allotrapianto
di rene (un allotrapianto o trapianto allogenico è un trapianto dove
il donatore e il ricevente sono due persone differenti).
L’Azatioprina è un derivato imidazolico della 6-mercaptopurina; funziona come antimetabolita per la sua analogia strutturale con i metaboliti naturali purinici, cui si sostituisce. Riducendo la sintesi delle purine e degli acidi nucleici (DNA e RNA) con il blocco per alchilazione dei gruppi -SH, l’azatioprina previene la proliferazione delle cellule coinvolte nella determinazione e nella amplificazione della risposta immunitaria. A causa di tali meccanismi l'azione immunosoppressiva è ritardata, iniziando in genere solo dopo tre-sei mesi di terapia. Tuttavia l’effetto sulla sintesi degli acidi nucleici non ha mai, da solo, pienamente spiegato tutti gli effetti clinico-laboratoristici dell’immunosoppressione indotta dall’azatioprina; si ipotizzata un antagonismo di segnali co-stimolatori sul TCR (recettore linfociti T) tramite il blocco della proteina CD28 presente sulla membrana dei linfociti con risultante apoptosi (morte cellulare programmata).
L’azatioprina è specificamente indicata per il trattamento del rigetto di trapianti allogenici (da donatore) e di varie malattie autoimmuni. Dal punto di vista farmacodinamico, possiede spiccati effetti soppressivi sui linfociti stimolati dall'antigene e quindi attivamente proliferanti, con elevato indice mitotico (l’indice mitotico esprime la velocità con cui la cellula si moltiplica: un indice mitotico elevato indica una intensa attività di replicazione cellulare).
Particolare attenzione va riservata al monitoraggio dei valori del sangue (monitoraggio ematologico) durante il trattamento con azatioprina dato il rischio di mielodepressione del farmaco e al controllo periodico della pelle nelle aree fotoesposte per il rischio di lesioni precancerose e neoplasie diverse dal melanoma; cautela inoltre e richiesta in pazienti con deficit della funzione epatica e nei pazienti in età fertile.