L’aciclovir è indicato nel trattamento delle infezioni da Herpes simplex (HSV) di tipo 1 (non genitale) e di tipo 2 (genitale), inclusa l’encefalite da HSV. (leggi)
Riportiamo di seguito la posologia di aciclovir nelle diverse indicazioni terapeutiche. (leggi)
L’aciclovir è controindicato in caso di ipersensibilità. (leggi)
Prima della somministrazione di aciclovir controllare i parametri di funzionalità renale e individualizzare la dose del farmaco a seconda del grado di insufficienza renale (valori di creatininemia). (leggi)
In vivo, in seguito alla co-somministrazione di aciclovir e acido valproico per via parenterale, è stato osservato un aumento dell’esposizione sistemica (AUC) e delle concentrazioni plasmatiche dell’antivirale. (leggi)
L’aciclovir può provocare vasculiti, ipotensione. (leggi)
Il sovradosaggio di aciclovir comporta un aumento della creatinina sierica, dell’azotemia e una conseguente insufficienza renale. (leggi)
L’aciclovir (INN: Acyclovir) è un farmaco antivirale attivo verso i virus erpetici; è un analogo strutturale della guanina. (leggi)
Dopo somministrazione orale, il 15-30% della dose di aciclovir viene assorbito nel tratto gastrointestinale. (leggi)
La formula bruta di aciclovir è C8H11N5O3. (leggi)
Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata ad aciclovir sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)
Aciclovir è prescrivibile nelle specialità commerciali Aciclin, Aciclovir, Aciclovir Dorom, Aciclovir GIT, Aciclovir Pensa, Acklab, Acy, Alovexlabiale, Amodivyr, Citivir, Civral, Cycloviran, Dravyr, Efrivirallabiale, Herpmed Labiale, Sinafid, Tuclor, Zovirax, Zoviraxlabiale. (leggi)
L’aciclovir è un farmaco impiegato nel trattamento delle infezioni virali sostenute dai virus erpetici e zoster. Nei pazienti a rischio (neonati, bambini fino ad 1 anno di età, adolescenti di età > 13 anni, pazienti immunocompromessi) può essere utilizzato per il trattamento della varicella.
Il dosaggio dell’aciclovir nelle diverse indicazioni terapeutiche varia a seconda del tipo di infezione virale, dell’età del paziente e della funzionalità renale.
Nel trattamento delle infezioni da Herpes simplex, la dose raccomandata di aciclovir nell’adulto e nel bambino (età > 2 anni) con funzionalità renale nella norma è pari a 1 g/die da dividere in 5 volte ogni 4 ore, (200 mg 5 volte/die) per un periodo di 5 giorni. Nel bambino con età < a 2 anni, la dose di aciclovir è, indicativamente, 500 mg/die da dividere in 5 volte (100 mg 5 volte/die) ogni 4 ore per un periodo di 5 giorni.
Nel trattamento delle infezioni erpetiche cutanee (herpes labiale), la somministrazione in adulti e bambini (> 12 anni) avviene per via topica con una crema contenente aciclovir 5% per 5 volte/die ogni 3-4 ore sulle lesioni per un periodo di 5-10 giorni.
Nel trattamento dell’Herpes zoster, la dose orale raccomandata di aciclovir nell’adulto è pari a 4 g/die da suddividere in 5 somministrazioni giornaliere (800 mg 5 volte/die) ogni 4 ore, per 7 giorni. Se il paziente risulta affetto da malattie a carico del sistema immunitario è necessario ricorrere a somministrazione parenterale. La dose raccomandata per la somministrazione per via endovenosa nell’adulto deve essere calibrata in base al peso corporeo: 5 mg/kg ogni 8 ore in infusione della durata di almeno 1 ora.
Nel trattamento della varicella, la dose consigliata di aciclovir è individualizzata in base all’età e al peso corporeo: 20 mg/kg di peso corporeo (dose massima: 800 mg) 4 volte/die per 5 giorni.
Nei pazienti anziani, il dosaggio dell’aciclovir deve essere aggiustato a seconda della clearance renale della creatinina (parametro che consente di misurare la capacità del rene di svolgere la sua funzione di filtro).
L’uso di aciclovir è controindicato nei pazienti con ipersensibilità verso il farmaco, nelle donne in gravidanza e in allattamento.
In alcune condizioni fisiologiche oppure in presenza di specifiche patologie,
la somministrazione di aciclovir richiede particolare cautela e il monitoraggio
di segni o sintomi di tossicità.
Dosi elevate di antivirale possono portare alla formazione di cristalli nei
tubuli renali con conseguente aumento della creatinina serica e alterata funzione
renale con degenerazione a necrosi tubulare acuta. Sono fattori di rischio per
la formazione di cristalli rapide infusioni, tendenza alla disidratazione, insufficienza
renale e co-somministrazione di farmaci nefrotossici (nel caso risulta necessaria
la riduzione del dosaggio).
L’aciclovir inoltre può causare encefalopatia, sebbene questa
evenienza sia rara con la somministrazione orale. Nei pazienti affetti da disturbi
neurologici, disfunzioni renali o epatiche la somministrazione di aciclovir
per via parenterale deve essere effettuata con cautela.
Essendo l’aciclovir un farmaco escreto con il latte materno, la sua somministrazione
deve essere controllata per evitare di esporre il lattante a dosi eccessive.
Quando si prescrive l’aciclovir è importante considerare gli eventuali farmaci in uso al paziente. Con alcuni farmaci è stata evidenziata una possibile interazione con aciclovir (es. l’acido valproico altera la biodisponibilità orale di aciclovir ma ne aumenta i livelli plasmatici ), con altri farmaci invece l’interazione con l’antibiotico potrebbe avere rilevanza clinica (es. l’aciclovir in associazione alla ciclosporina, ceftriaxone, tacrolimus può aumentare la nefrotossicità ). Problemi legati alla secrezione tubulare sono stati riscontrati con la co-somministrazione di aciclovir e ketoprofene.
Come tutti i farmaci, anche l’aciclovir può indurre degli effetti collaterali nei pazienti che ne fanno uso. Gli effetti collaterali segnalati interessano soprattutto l’apparato gastrointestinale (nausea, vomito, dolori addominali), manifestazioni cutanee (rush, eritema, cheratopatia), il sistema vascolare e venoso (vasculiti, ipotensione), il sistema centrale (emicrania, convulsioni, confusione). L’aciclovir è stato associato a reazioni di ipersensibilità incluso angioedema. Il sovradosaggio può provocare un aumento della creatinina sierica e dell’azotemia con conseguente danno a livello renale. L’emodialisi può essere una valida opzione poichè aumenta notevolmente l’eliminazione di aciclovir dal sangue.
L’FDA ha inserito l’aciclovir nella classe B dei farmaci per l’uso in gravidanza. L’antivirale non è risultato possedere effetti mutageni o cancerogenici, teratogeni, embriofetotossici.
Ma come funziona l’aciclovir? L'aciclovir agisce a livello del DNA virale, bloccandone la sintesi, senza interferire con la duplicazione del DNA umano. L’aciclovir viene attivato da una timidina chinasi attraverso fosforilazione, agisce sia inibendo la DNA polimerasi sia alterando la struttura del DNA dove viene incorporato in sostituzione di desossiguanosina trifosfato con cui compete.
L’aciclovir mostra maggiore efficacia verso l’Herpes simplex di tipo 1(HSV-1) e il virus varicella-zoster (VZV) rispetto all’Herpes simplex di tipo 2 (HSV-2).
L’uso di aciclovir per eradicare la forma allo stato latente del virus Herpes simplex è risultato poco efficace. Inoltre la scarsa efficacia terapeutica di aciclovir è stata riscontrata anche nel trattamento del virus della mononucleosi (Epstein-Barr) e del citomegalovirus. L’aciclovir non sembra essere attivo sui virus vaccini e virus che provocano la febbre gialla, il morbillo e diverse forme di influenza.
Nei pazienti affetti da anemia aplastica il trattamento con aciclovir ha dimostrato attività terapeutica.
Nelle infezioni orali, l’aciclovir è risultato efficace in associazione con zidovudina nel trattamento di leucocheratosi nei pazienti affetti da HIV. Nel trattamento della gengivostomatite erpetica l’antivirale ha diminuito la durata delle lesioni e l’infettività dei pazienti.
Nell’infezione da Herpes labiale, l’utilizzo di trattamenti alternativi con gel di silice è risultato efficace quanto il trattamento farmacologico.
L’aciclovir, impiegato nel trattamento dell’Herpes genitale con schema terapeutico di 2 giorni, ha ridotto in modo significativo la durata delle lesioni. Il farmaco è stato utilizzato anche in donne in gravidanza, evidenziando una diminuzione delle lesioni ma non la totale scomparsa.
L’aciclovir è utilizzato nel trattamento di infezioni oculari. L’associazione con zidovudina, in pazienti immunocompromessi, risulta efficace nel trattamento di retiniti provocate dal citomegalovirus. L’assunzione di aciclovir in pazienti sottoposti a cheratoplastica perforante è risultata efficace quanto valaciclovir nella prevenzione delle recidive.
L’aciclovir può essere utilizzato nel trattamento delle infezioni da Herpes zoster, anche se è risultato meno efficace di valaciclovir soprattutto per quanto riguarda la diminuzione della durata del dolore legato alle lesioni cutanee. L’uso di aciclovir ha riscontrato una diminuzione dei giorni di febbre ma non è risultato efficace per quanto riguarda il numero di giorni necessari alla scomparsa del prurito.
Nei pazienti coinfettati da HIV e Herpes simplex di tipo 2 (HSV-2), l’aciclovir è risultato diminuire i livelli di RNA del virus dell’HIV-1 a livello plasmatico, genitale, rettale e seminale.
L’aciclovir ha evidenziato resistenza crociata con (brivudina, idoxuridina, ganciclovir) a causa della carenza di timidina sintetasi oppure per una ridotta sensibilità della DNA polimerasi (fosfanet, vidarabina). I ceppi virali che non rispondono al trattamento con aciclovir possono essere trattate con foscarnet.
Dopo somministrazione orale di aciclovir l’assorbimento nel tratto gastrointestinale
equivale al 15-30% della dose. Il picco plasmatico viene raggiunto dopo circa
2 ore.
In seguito a somministrazione topica, non sembra venga assorbito per via sistemica.
L’aciclovir si distribuisce nei tessuti e nei liquidi dell’organismo; permea la placenta e viene escreto nel latte materno. Raggiunge una concentrazione pari al 50% di quella plasmatica nel liquido cerebrospinale.
L’aciclovir viene convertito a 9-carbossimetossimetil-guanina. E’ eliminato principalmente con le urine ed in minima parte con le feci. La sua emivita, circa 2- 3 ore, aumenta in caso di pazienti con mancato afflusso di urina (anurici).