Cosa chiedere al medico e al farmacista sul Vaiolo delle scimmie (Monkeypox, MPX)?
Se ritieni di avere i sintomi del vaiolo delle scimmie (monkeypox, MPX), o se a qualcuno dei tuoi familiari è stato diagnosticato il vaiolo delle scimmie, parlane con il tuo medico di fiducia.
Ecco alcune domande che potresti porre.
Il vaiolo delle scimmie (monkeypox, MPX) è una zoonosi, un’infezione virale trasmessa dagli animali all’uomo; il contatto interumano è limitato. Il periodo di incubazione dura in media 1-2 settimane. In caso di comparsa di sintomi riconducibili alla malattia, la diagnosi cliniche deve essere confermata con la ricerca del materiale genetico virale in un capione biologico (essudato delle lesioni cutanee, croste) tramite il test della reazione a catena della polimerasi o PCR (Polymerase Chain Reaction).
Il vaiolo delle scimmie si manifesta inizialmente con sintomi aspecifici simil influenzali a cui segue entro tre giorni dalla comparsa di febbre un’eruzione cutanea. L’ingrossamento dei linfonodi (linfoadenopatia) è un segno distintivo rispetto al vaiolo umano e alla varicella.
Una persona rimane contagiosa dalla comparsa dei primi sintomi simil influenzali fino a guarigione e distacco delle croste cutanee.
Nella maggior parte delle persone la malattia si risolve spontaneamente in 2-4 settimane senza necessità di cure specifiche. Alcune categorie di persone – bambini, donne in gravidanza, persone immunocompomesse – possono sviluppare forme gravi di malattia. Le Complicanze comprendono: broncopolmonite, diarrea e vomito grave fino a causace shock, cecità permanente causata da cicatrici alla cornea, encefalite soprattutto nei pazienti con sovrainfezione batterica e setticemia, cicatrici cutanee.
Il vaiolo delle scimmie si trasmette per contatto diretto con una persona infetta attraverso i liquidi corporei, il materiale proveniente dalle lesioni cutanee (pus, siero, croste), le goccioline di saliva in caso di contatto faccia a faccia prolungato o contatto intimo, il contatto tra cute e mucose non integre e le lesioni esantematiche, gli indumenti e la biancheria contaminati. Il virus può essere trasmesso dalla madre al feto durante la gravidanza. Non è noto se è possibile la trasmissione del virus con il liquido seminale o le secrezioni vaginali.
In caso di contatto con una persona positiva al virus del vaiolo delle scimmie o con oggetti/materiale contaminato, le autorità raccomandano l’isolamento e il monitoraggio quotidiano di eventuali sintomi per un periodo di 21 giorni. Durante il periodo di sorveglianza il caso sospetto non può donare sangue, organi, tessuti, sperma, latte materno e deve evitare il contatto con persone fragili (bambini, donne in gravidanza, persone immunosoppresse) e animali domestici.
Per ridurre il rischio di infezione, le autorità raccomandano di adottare alcune misure di igiene:
Nota:
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