Come si diagnostica il Tumore del colon-retto?
Gli esami disponibili per diagnosticare il tumore del colon-retto:
Data la scarsa specificità dei sintomi, il tumore del colon-retto è spesso diagnosticato grazie all’esecuzione di un test di screening, in seguito alla positività del quale il paziente è indirizzato ad eseguire una colonscopia, indagine strumentale che permette di vedere le pareti del colon. Attualmente, infatti, la colonscopia è considerata l’esame gold standard per la diagnosi di tumore del colon-retto, e permette sia la visualizzazione diretta di polipi adenomatosi e lesioni cancerose, sia il contestuale prelievo bioptico o resezione completa (per lesioni < 2 cm) (Associazione Italiana di Oncologia Medica - AIOM, 2019).
Lo screening per la prevenzione tumore del colon-retto è un sistema di prevenzione secondaria attivo a livello nazionale, effettuato sulla popolazione generale a rischio standard di sviluppare la neoplasia, che comprende uomini e donne asintomatici appartenenti alla fascia d’età compresa tra i 50 e i 69 anni.
Grazie all’impostazione dei programmi di screening, ad oggi l’80% dei casi di tumore del colon-retto è diagnosticato in fase precoce, quando la malattia è ancora localizzata e completamente asportabile chirurgicamente. L’aderenza al programma di screening consente quindi di evitare il ritardo diagnostico che peggiorerebbe la prognosi di malattia (Landsorp-Vogelaar, Karsa, 2012).
La metodica di screening più utilizzata consiste nella ricerca di sangue occulto nelle feci (SOF), attraverso l’analisi di un campione fecale ogni due anni. Una possibile metodica alternativa consiste nell’esecuzione di una rettosigmoidoscopia (indagine strumentale che permette di vedere le pareti dell’ultima parte del colon, sigma e retto) una sola volta tra i 55 e i 64 anni.
Se il test di screening risulta positivo viene eseguita una colonscopia completa, con contestuale rimozione dei polipi se presenti e biopsia delle lesioni eventualmente riscontrate (Osservatorio Nazionale Screening; GISCOR; Giorgi Rossi et al., 2015). La colonscopia rappresenta l’esame diagnostico di elezione: solo nei casi in cui fosse impossibile svolgere una colonscopia completa, si può ricorrere ad una colon-TAC (Desch et al., 1999; Byers et al. 1997).
Data la diffusione dei programmi di screening, i casi di tumore del colon-retto diagnosticati in seguito alla comparsa di sintomatologia clinica, riferita dal paziente al medico curante, sono una minoranza. Poiché i sintomi sono aspecifici e spesso tardivi, in genere si tratta di casi di malattia in stadio avanzato, sviluppatasi in situazioni di scarsa aderenza al programma di screening.
Nei soggetti con rischio individuale aumentato di sviluppare neoplasia (familiarità o malattie infiammatorie croniche intestinali), i sistemi prevenzione secondaria differiscono da quelli utilizzati per la popolazione generale. Per queste persone deve essere impostato un sistema di sorveglianza ad hoc, la cui organizzazione avviene al di fuori dei normali sistemi di screening, ed è di responsabilità dello specialista gastroenterologo (Kaltenbach et al. 2020; Laine et al., 2015).