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Tubercolosi

Avvertenze

Cosa chiedere al medico e al farmacista sulla Tubercolosi?

Se ritieni di avere i sintomi della tubercolosi, o se a qualcuno dei tuoi familiari è stata diagnosticata la tubercolosi, parlane con il tuo medico di fiducia.

Ecco alcune domande che potresti porre.

 

La tubercolosi è un’infezione batterica trasmessa prevalentemente per via aerea. In caso di esposizione al microrganismo responsabile di infezione, il Mycobacterium tuberculosis, circa l’1-2% delle persone sviluppa velocemente la malattia, un terzo sviluppa un’infezione latente, due terzi delle persone non vengono contagiate.

Non tutti i malati di tubercolosi sono contagiosi. Perché si verifichi il contagio, il bacillo della tubercolosi o bacillo di Koch, dal nome del suo scopritore, deve essere presente a livello polmonare (tubercolosi polmonare) e deve avere la possibilità di essere trasportato dagli alveoli polmonari ai bronchi fino all’aria espirata (tubercolosi polmonare aperta). Il contagio in caso di forme extrapolmonari di tubercolosi è molto raro.

Il contagio della tubercolosi è più facile in ambienti affollati, con poco ricambio d’aria. Quindi, a livello domestico, arieggiare i locali frequentemente ed evitare il prolungato contatto con la persona malata rappresentano già un primo intervento di riduzione del rischio. Durante la fase in cui il malato è contagioso, il paziente deve coprirsi la bocca ogni qualvolta tossisce, sternutisce o ride ed evitare di frequentare altre persone (astensione dal lavoro o dalla scuola).

Un altro aspetto importante è la consapevolezza di malattia. In caso di esposizione al batterio della tubercolosi, è indicato rivolgersi al servizio di Igiene Pubblica locale per procedere agli accertamenti utili a verificare l’avvenuta infezione. A seconda dell’esito dell’accertamento potrà, eventualmente, essere necessario ricorrere alla vaccinazione antitubercolare o alla chemioprofilassi con farmaci attivi contro la tubercolosi (isoniazide, rifampicina, rifapentina).

In Italia, il vaccino contro la tubercolosi è raccomandato solo per alcune categorie di pazienti. Si tratta di un vaccino a virus vivo attenuato, la cui efficacia diminuisce nel tempo, non garantendo l’immunità permanente contro la malattia.

La chemioprofilassi è raccomandata in caso di infezione primaria (contagio in assenza di malattia conclamata) nei pazienti che presentano fattori di rischio per lo sviluppo della tubercolosi.

Per ridurre la diffusione della tubercolosi, l’aspetto più importante è garantire l’accesso ai farmaci ai pazienti e la loro aderenza ai regimi terapeutici proposti. Questo consente di poter arrivare a percentuali elevate di cura e a ridurre il fenomeno della resistenza batterica.


Nota:
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In particolare I&B autorizza e predispone la pubblicazione dei contenuti di questa sezione "Avvertenze", con licenza GFDL e CC-BY_SA, sulla pagina dell'enciclopedia libera alla Voce "Tubercolosi".