Quali sono i sintomi dello Scompenso cardiaco?
I sintomi dello scompenso cardiaco comprendono:
I sintomi dello scompenso cardiaco sono riconducibili, fondamentalmente, alle condizioni di congestione venosa e riduzione della quantità di sangue che arriva agli organi periferici. I sintomi principali riguardano l’apparato respiratorio, l’attività muscolare, la diuresi e le funzioni cerebrali.
La dispnea è il sintomo principale e più caratteristico. Si definisce come “sensazione di fame d’aria” e si deve all’ingorgo del sistema vascolare polmonare che porta ad alterazioni nello scambio dei gas (ossigeno e anidride carbonica). Inizialmente, il paziente la avverte solo per sforzi intensi ma, col progredire dello scompenso, la dispnea si manifesta anche per sforzi di entità lieve per comparire, infine, anche a riposo. Il meccanismo di compenso fondamentale è il reclutamento dei muscoli respiratori detti “accessori”, perché normalmente non vengono impiegati durante la respirazione. La dispnea si accentua in posizione supina, tanto che il paziente può riferirla di notte (dispnea parossistica notturna) unitamente alla necessità di dormire con più cuscini sotto al capo.
A livello dei muscoli, i sintomi dello scompenso cardiaco possono essere riconducibili alla stanchezza derivante dalla riduzione del sangue che arriva dal cuore (astenia da ipoperfusione) con sensazione di fatica per sforzi sempre meno intensi.
La diuresi subisce delle trasformazioni caratteristiche: si riduce durante il giorno, a causa della minore quantità di sangue che arriva al rene, ma aumenta di notte, quando la posizione sdraiata favorisce il ritorno venoso al cuore e l’arrivo di sangue al rene (nicturia). Con il progredire dello scompenso, si assiste alla riduzione significativa del volume di urine emesse, con aumento dei valori della creatininemia e dell’azotemia (oliguria se volume/die < 500 ml). Correlato alla riduzione della diuresi e alla ritenzione idrosalina, si assiste alla formazione di edemi, a partenza dalle zone inferiori del corpo (caviglie e piedi).
I sintomi che compaiono a livello cerebrale sono tardivi. Infatti, il cervello viene protetto dalla riduzione del sangue pompato dal cuore fino agli stadi finali dello scompenso cardiaco nei quali, a causa del calo estremo del volume di sangue ad ogni battito, si manifestano difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, insonnia e ansietà. Nei casi acuti di scompenso cardiaco (come, ad esempio, nello shock cardiogeno post-infarto) si giunge anche il coma (Braunwald, 1999).