Come prevenire la Mononucleosi?
L’agente eziologico della mononucleosi è il virus Epstein-Barr (EBV), a cui il 90% della popolazione risulta sieropositiva.
Come per le altre malattie infettive è importante evitare il contagio da parte di persone in cui la malattia è conclamata, osservando alcuni accorgimenti. Il virus si trasmette principalmente attraverso il contatto tra saliva o mucose, quindi attraverso il bacio; puo essere trasmesso anche attraverso l’utilizzo di stoviglie o spazzolini contaminati dal virus.
Tuttavia, poiché il virus è associato a un elevato rischio di sviluppo di malattia acuta e cronica e sviluppo di tumori (soprattutto linfomi, ma anche carcinomi nasofaringeali), molte sono le ricerche e gli studi finalizzati allo sviluppo di un vaccino preventivo che sia efficace nell’impedire la contrazione del virus (Cohen et al., 2011).
Un vaccino sviluppato a partire dalla glicoproteina virale gp350, associata all’adiuvante, ha ridotto l’incidenza di mononucleosi acuta (manifestazione sintomatica), ma non ha mostrato azione protettiva dalla contrazione dell’infezione.
Lo sviluppo del vaccino è particolarmente importante per i pazienti sottoposti a trapianto d’organo, che vengono trattati con agenti soppressori del sistema immunitario e per i quali il rischio di disordini di iperproliferazione linfatica in seguito alla contrazione del virus EBV risulta significativamente più elevato. Attualmente viene effettuato un trattamento di profilassi antivirale, con la somministrazione di aciclovir, ganciclovir o valaciclovir per 3-6 mesi dopo il trapianto (Humar et al., 2006).