Farmaci e terapie
Quali farmaci per la Meningite?
Il trattamento della meningite dipende dal patogeno responsabile dell’infezione.
Meningite virale
La meningite virale ha un decorso benigno che si risolve spontaneamente, e pertanto non richiede trattamento farmacologico.
Meningite batterica
La meningite batterica è considerata un’emergenza neurologica e pertanto è essenziale iniziare la terapia antibiotica il prima possibile. Tanto più si ritarda l’intervento terapeutico, tanto più problematico e difficoltoso può essere l’andamento e l’esito della malattia (Proulx et al., 2005).
La scelta iniziale dell’antibiotico dipende dal quadro clinico e dall’età del paziente (terapia empirica); in un secondo momento, quando le analisi di laboratorio riveleranno il tipo di batterio che ha causato l’infezione, la scelta dell’antibiotico potrà essere eventualmente modificata.
La terapia antibiotica per il trattamento della meningite batterica acuta deve essere somministrata per via endovenosa.
Terapia empirica
La terapia empirica per il trattamento della meningite batterica prevede (Angelini, Battistin, 2015; Paradisi, 2005):
a) Neonati (età< 1 mese): ampicillina associata a gentamicina oppure cefotaxime (patogeni più probabili in questa fascia di età: Streptococcus agalactiae, E. coli, L. monocytogenes, Klebsiella spp.)
b) bambini (età: 1-23 mesi): cefalosporina di III generazione eventualmente associata a vancomicina (patogeni più probabili: pneumococco, meningococco, Streptoccocus agalactiae, emofilo b, E. coli)
c) adulti, bambini (età: 2-50 anni): cefalosporina di III generazione eventualmente associata a vancomicina (patogeni più probabili: pneumococco e menigococco)
d) adulti (età > 50 anni): cefalosporina III generazione associata ad ampicillina. A questa terapia può essere ulteriormente aggiunta vancomicina (patogeni più probabili: pneumococco, meningococco, L. monocytogenes, bastoncelli gram-negativi aerotolleranti cioè batteri che non utilizzano ossigeno, ma sopravvivono all’aria)
Terapia dopo analisi microbiologica
Gli antibiotici utilizzati nel trattamento della meningite batterica comprendono (Angelini, Battistin, 2015; Harrison, 1995):
Meningococco e pneumococco:
- Penicillina G (18-24 milioni U/die per endovena in 4-6 dosi frazionate).
- Ampicillina (12 g/die per endovena da suddividere in somministrazioni giornaliere ad intervalli di 4 ore).
- Cefalosporine di III generazione: cefotaxime (adulti: 8-12 g/die per endovena da suddividere in 4-6 somministrazioni; bambini (età > 1 mese): 200 mg/kg/die per endovena da suddividere in 6 somministrazioni); ceftriaxone (adulti, bambini: 2 g/die per endovena). Poiché le cefalosporine di III generazione hanno evidenziato un’elevata attività contro i più comuni batteri responsabili di meningite (pneumococco, meningococco, emofilo, streptococchi di gruppo B ed enterococchi) sono raccomandate nel trattamento empirico (assenza di dati microbiologici) della meningite. Il ceftriaxone non deve essere somministrato ai bambini con meno di 1 mese di età perché compete con l’albumina per li legame all’albumina e può causare ittero nucleare.
- Cloramfenicolo (adulti, bambini: 50-100 mg/kg/die endovena ogni 6 ore). L’impiego del cloramfenicolo è limitato ai pazienti allergici alla penicillina per l’efficacia antibatterica minore e per la tossicità midollare.
- Vancomicina (adulti: 2 g/die endovena da dividere in due somministrazioni ogni 12 ore; bambini: 60 mg/kg/die endovena da suddividere in somministrazioni ogni 6 ore). La vancomicina può essere utilizzata in caso si elevata resistenza verso la penicillina, condizione in cui anche le cefalosporine di III generazione possono non risultare efficaci. In caso di meningiti sostenute da ceppi batterici con elevata resistenza alle penicilline e alle cefalosporine, la vancomicina dovrebbe essere somministrata in associazione ad una cefalosporina di III generazione. La vancomicina presenta un’ampia varibilità nelle concentrazioni plasmatiche e nel volume di distribuzione ed è caratterizzata da una scarsa penetrazione nel liquor.
- Levofloxacina (50 mg/die per endovena). La levofloxacina ha evidenziato efficacia terapeutica verso lo pneumococco resistente alla penicillina.
- Moxifloxacina (400 mg/die per endovena). La moxifloxacina ha evidenziato un’attività antibatterica superiore a levofloxacina verso i batteri gram-positivi, incluso lo pneumococco.
Haemophilus influenzae
- Ampicillina (adulti: 12 g/die per endovena da suddividere in somministrazioni giornaliere ad intervalli di 4 ore; bambini:300-400 mg/kg/die per endovena da frazionare in 4-6 dosi). L’ampicillina è indicata in caso di ceppi di emofilo beta-lattamasi negativi (non resistenti alle penicilline).
- Cefalosporine di III generazione: cefotaxime (adulti: 8-12 g/die per endovena da suddividere in 4-6 somministrazioni; bambini: 200 mg/kg/die per endovena da frazionare in 4-6 dosi); ceftriaxone (adulti: 2 g/die per endovena: 100 mg/kg/di per endovena fino ad un massimo di 2 g/die). Le cefalosporine di III generazione sono indicate in caso di ceppi di emofilo beta-lattamasi positivi (resistenti alle penicilline).
Listeria monocytogenes
- Penicilline: ampicillina (12 g/die per endovena in 6 dosi, ogni 4 ore); penicillina G (adulti: 24 milioni U/die per endovena da suddividere in 6 dosi, una ogni 4 ore; bambini: 400.000 U/kg/die per endovena in 6 dosi, una ogni 4 ore). Se necessario alla terapia con penicilline può essere associato un antibiotico aminoglicosidico. Come antibiotici non di prima linea possono essere utilizzati cotrimossazolo (adulti: 10-20 mg/kg/die per endovena in 2-4 dosi) o meropenem (adulti: 6 g/die per endovena in 3 dosi ogni 8 ore).
Streptococcus agalactiae (Streptococco di gruppo B)
- Penicilline: ampicillina (12 g/die per endovena da suddividere in 6 dosi, ogni 4 ore); penicillina G (adulti: 24 milioni U/die per endovena da suddividere in 6 dosi, una ogni 4 ore). Se necessario alla terapia con penicilline può essere associato un antibiotico aminoglicosidico. In alternativa alle penicilline possono essere somministrate cefalosporine di III generazione (farmaci di seconda linea).
Escherichia coli, enterobatteri:
- Cefalosporina di III generazione: cefotaxime (adulti: 8-12 g/die per endovena in 6-4 dosi); ceftriaxone (adulti: 4 g/die per endovena in 1-2 dosi). In alternativa possono essere utilizzati gli antibiotici aztreonam, fluorochinoloni, meropenem, cotrimossazolo, ampicillina.
Pseudomonas aeruginosa
- Cefepime (adulti 6 g/die per endovena in 3 dosi ogni 8 ore) oppure ceftazidime (adulti 6 g/die per endovena in 3 dosi ogni 8 ore) eventualmente associati ad aminoglicosidi. Antibiotici di seconda linea sono rappresentati da aztreonam, ciprofloxacina, meropenem eventualmente in associazione ad aminoglicosidi.
Staphylococcus aureus
- Ceppi sensibili alla meticillina: nafcillina (12 g/die da suddividere in dosi da somministrare ogni 4 ore) oppure oxacillina (adulti: 9-12 g/die da suddividere in dosi da somministrare ogni 4 ore) (Johns Hopkins Antibiotic Guide, 2016). Alternative terapeutiche possono essere vancomicina e meropenem.
- Ceppi resistenti alla meticillina: vancomicina (adulti: 2 g/die in 2-3 dosi ogni 12 o 6 ore) eventualmente in associazione a rifampicina (600 mg/die). Alternative terapeutiche possono essere cotrimossazolo e linezolid.
Staphilococcus epidermidis
- Vancomicina (adulti: 2 g/die in 2-3 dosi ogni 12 o 6 ore) eventualmente in associazione a rifampicina (600-1200 mg/die). Come antibiotico alternativo è raccomandato il linezolid.
Enterococcus spp.
- Ceppi sensibili all’ampicillina: ampicillina (adulti: 12 g/die in 6 dosi ogni 4 ore) associata a gentamicina (5 mg/kg/die in 3 dosi ogni 8 ore).
- Ceppi resistenti all’ampicillina: vancomicina (2 g/die in 2-4 dosi ogni 6-12 ore) associata a gentamicina
- Ceppi resistenti ad ampicillina e vancomicina: linezolid.
Terapia corticosteroidea
L’infiammazione che si crea in caso di infezione delle meningi gioca un ruolo importante nel determinare la gravità e la letalità della malattia. La somministrazione di corticosteroidi, farmaci antinfiammatori, ha evidenziato benefici nel ridurre l’edema cerebrale, il flusso sanguigno cerebrale ed eventuali lesioni neuronali indotte dalle citochine, molecole che funzionano da segnali di comunicazione cellulare, alcune delle quali possiedono attività proinfiammatoria. Nei bambini con meningite da Haemophilus influenzae tipo b, la somministrazione precoce di desametasone (0,15 mg/kg ev ogni 6 ore per i primi 2-4 giorni) in aggiunta alla terapia antibiotica ha ridotto il rischio di sordità da disfunzione del sistema nervoso (sordità neurogena) (Harrison, 1995). Nell’adulto con meningite da pneumococco, la somministrazione aggiuntiva di desametasone è risultata efficace nel ridurre la mortalità. Nei pazienti adulti il desametasone non deve però essere aggiunto quando la terapia antibiotica prevede la somministrazione di vancomicina perché gli steroidi limitano la diffusione dell’antibiotico nel liquor. Questa interazione non è stata osservata nei bambini (Paradisi, 2005)
Durata della terapia
La durata della terapia antibiotica dipende dal batterio responsabile dell’infezione. In linea di massima valgono le seguenti indicazioni (Angelini, Battistin, 2015; Tunkel et al., 2004):
a) Meningococco (N. meningitidis): 5-7 giorni di terapia
b) Pneumococco (Streptococcus pneumoniae): 10-14 giorni di terapia
c) Hemophilis influenzae tipo b: 7-10 giorni di terapia
d) L. monocytogenes: 21 giorni di terapia
e) Streptococchi di gruppo B: 14-21 giorni di terapia
f) bacilli enterici gram-negativi: 21 giorni di terapia
Meningite causata da funghi
La meningite da funghi più frequente è quella causata da Cryptococcus neoformans. Questo tipo di meningite si osserva soprattutto in pazienti con deficit del sistema immunitario. In questi pazienti la terapia standard prevede la somministrazione di amfotericina B desossicolato (0,7 mg/kg/die per via endovenosa lenta) per circa 2 settimane; in alcuni pazienti può essere necessario proseguire la terapia fino a 6 settimane. Può essere utile aggiungere 5-fluorocitosina (75-150 mg/kg/die) durante le prime due settimane di terapia con amfotericina B. Al termine del trattamento endovena con amfotericina B, la terapia prosegue con la somministrazione orale di un altro farmaco antifungino, fluconazolo (400 mg/die) o itraconazolo (400 mg/die) per 12 settimane. Dopo questo periodo, nei pazienti con AIDS, la somministrazione di fluconazolo o itraconazolo continua come terapia di mantenimento per evitare il rischio di recidiva (fluconazolo: 200 mg/die; itraconazolo: 400 mg/die) (Angelini, Battistin, 2015).
Meningite causata da protozoi
Le infezioni delle meningi sostenute da protozoi sono infezioni rare, difficili da diagnosticare, con esito infausto (morte) in quasi tutti i casi. I protozoi più coinvolti appartengono al genere Naegleria e Acanthamoeba: la letalità della meningoencefalite da Naegleria fowleri, la forma più nota, supera il 95% (Alisky, 2008). I farmaci utilizzati in caso di infezione da Naegleria fowleri sono amfotericina B ad alto dosaggio e rifampicina. In caso d’infezione da Acanthamoeba i farmaci sperimentati comprendono pentamidina, cotrimossazolo, fluconazolo (Angelini, Battistin, 2015).
Meningiti elmintiche
La terapia delle meningiti causate da vermi (elminti) prevede la somministrazione di farmaci attivi verso questo tipo di parassiti quali albendazolo (400-800 mg/die), mebendazolo (200 mg/die oppure 5 mg/kg/die), praziquantel (50-75 mg/kg/die). Alla terapia parassitaria può essere associata una terapia antinfiammatoria con farmaci corticosteroidi (prednisone, desametasone) per ridurre l’infiammazione causata dalla morte del parassita.
Farmaci utilizzati nel trattamento della meningite
Riportiamo di seguito i farmaci utilizzati nel trattamento della meningite (in corsivo le specialità medicinali autorizzate in Italia):
meningite batterica
- ampicillina (Ampicillina Sulbactam, Amplital, Unasyn)
- aztreonam
- cefepime (Cepim, Cepimex, Maxipime)
- cefotaxime (Batixim, Cefomit, Cefotaxima, Cefotaxime, Delius, Lirgosin, Salocef, Spectrocef, Zariviz, Zimanel)
- ceftazidime (Ceftazidima, Deltazime, Dizatec, Etazim, Glazidim, Liotixil, Panzid, Spectrum, Starcef, Tazidif, Tottizim)
- ceftriaxone (Axobat, Bixon, Cefrag, Ceftages, ceftriaxone, Claxon, Davixon, Daytrix, Diaxone, Eftry, Eraxitron, Fidato, Frineg, Kocefan, Monoxar, Nilson, Panatrix, Pantoxon, Pokecef, Ragex, Rocefin, Setriox, Sirtap, Valexime)
- ciprofloxacina (Ciprofloxacina, Ciprosol, Ciproxin)
- cloramfenicolo
- cotrimossazolo (Bactrim Perfusione)
- gentamicina (Gentalyn, gentamicina Solfato, Gentomil)
- levofloxacina (Levofloxacina, Fovex, Levoxacin, Tavanic)
- linezolid (Linezolid, Zyvoxid)
- meropenem (Meropenem, Merrem)
- moxifloxacina (Avalox)
- nafcillina
- penicillina G (nota anche come benzilpenicillina) (Benzilpenicillina Potassica, Sigmacillina)
- oxacillina (Penstapho)
- rifampicina (Rifadin)
- vancomicina (Vancomicina, Vancocina, Vancotex, Zengac)
meningite da funghi
- amfotericina B (Abelcet, Fungizone)
- fluconazolo (Exomax, Diflucan, Elazor, fluconazolo)
- itraconazolo (Sporanox)
- 5-fluorocitosina (nota anche come flucitosina) (Ancotil)
meningite da protozoi
- amfotericina B (Abelcet, Fungizone)
- pentamidina (Pentacarinat)
- rifampicina (Rifadin)
meningite da elminti (vermi)
- albendazolo (Zentel)
- mebendazolo (Vermox)
- praziquantel
I corticosteroidi utilizzati:
- desametasone (Capital, Decadron, Desametasone, Soldesam)
- prednisone (Deltacortene, prednisone)