L’infezione da virus Zika è una malattia virale acuta trasmessa dalle zanzare del genere Aedes. (leggi)
L’infezione da virus Zika è causata dal virus Zika, genere flavivirus, appartenente alla famiglia Flaviviridae, che include anche i virus della dengue, della febbre gialla, dell’encefalite giapponese e della febbre del Nilo. (leggi)
L’infezione da virus Zika è una malattia virale acuta. La maggior parte delle persone che contraggono l’infezione, trasmessa prevalentemente con la puntura di zanzare del genere Aedes, è asintomatica, non presenta cioè sintomi. (leggi)
Gli esami disponibili per diagnosticare l’infezione da virus Zika comprendono visita medica, ricerca di materiale genetico virale, ricerca di anticorpi. (leggi)
L’infezione da virus zika nella maggior parte dei casi è asintomatica. Quando è sintomatica determina una sindrome infettiva lieve e transitoria. (leggi)
Attualmente non è disponibile un vaccino contro il virus Zika. (leggi)
Se ritieni di avere i sintomi dell’infezione da virus Zika, o se a qualcuno dei tuoi familiari è stata diagnosticata quest’infezione, parlane con il tuo medico di fiducia. (leggi)
Le medicine non convenzionali tendono ad avere un approccio olistico nei confronti della malattia, tendono cioè a considerare “il malato“ nella sua complessità di individuo, al di là del singolo organo malato. (leggi)
Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata all’infezione da virus Zika sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)
Che cos'è l'Infezione da virus Zika?
L’infezione da virus Zika è una malattia virale acuta trasmessa dalle zanzare del genere Aedes.
Responsabile dell’infezione è il virus Zika, isolato nel 1947, in Uganda nelle foreste Zika, in scimmie Rhesus. Il virus è stato isolato nell’uomo nel 1968 in Nigeria. La prima epidemia da virus Zika si è verificata in Micronesia nel 2007. Altri focolai sono stati osservati in Africa tropicale, Sud-est asiatico, Polinesia Francese e altre isole del Pacifico. A maggio 2015 è stata confermata la presenza di un’epidemia in Brasile che rapidamente ha contagiato altri 28 tra paesi e territori del continente americano (dati aggiornati a fine gennaio 2016). In Italia i casi diagnosticati fino a febbraio 2016 sono stati 9, tutte persone che ritornavano da paesi dov’è presente il virus Zika.
La diffusione così rapida ed estesa dell’epidemia originata in Brasile è dovuta probabilmente a due fattori principali: l’assenza di precedenti contatti con il virus che ha reso la popolazione del Brasile e del continente americano più esposta all’infezione virale e l’uso da parte del virus di un vettore, la zanzara Aedes aegypti, molto disffuso sul territorio. Si stima che nel 2015 il virus Zika abbia infettato tra le 440mila e il milione e 300mila persone nel solo Brasile.
Il virus Zika è molto simile a quello che provoca la dengue, la febbre gialla e la chikungunya: stesso genere, stesso vettore (stesso tipo di zanzara), quadro clinico acuto simile.
I sintomi dell’infezione da virus Zika comprendono febbre, eruzioni cutanee, congiuntivite, mal di testa, dolori articolari, in particolare alle mani e ai piedi, dolori muscolari. I sintomi compaiono 3-12 giorni dopo il contagio e possono durare 2-7 giorni. L’80% degli infettati è asintomatico (4 persone su 5 non manifestano i sintomi dell’infezione); il ricovero ospedaliero è un evento raro. Il virus rimane nel sangue per circa una settimana, ma in alcune persone questo periodo potrebbe essere maggiore.
La sindrome infettiva da virus Zika non è un’infezione particolarmente grave, ma l’elevato numero di complicanze fetali (microcefalia) e neurologiche (sindrome di Guillan Barrè) osservate in concomitanza con l’epidemia in Brasile iniziata nel 2015 ha indotto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarare l’infezione da virus Zika un’emergenza internazionale di salute pubblica. Solo in un altro focolaio epidemico da virus Zika sono state osservate complicanze importanti ed è stato quello registrato nella Polinesia Francese nel 2013-2014. In quell’occasione sono state riportate complicanze neurologiche quali sindrome di Guillain Barrè e meningoencefalite, e complicanze autoimmuni quali porpora trombocitopenica e leucopenia. Sia il Brasile sia la Polinesia Francese hanno avuto epidemie anche di dengue e di chikungunya e questo potrebbe aver aumentato il rischio di co-infezioni (Samarasekera, Triunfol, 2016).
Il virus Zika è trasmesso all’uomo tramite la puntura di zanzare del genere Aedes. In Brasile la zanzara identificata come vettore dell’infezione è la zanzara Aeses aegypti, non presente in Europa, ma questo non esclude che altre zanzare Aedes possano trasmettere l’infezione (al genere Aedes appartiene anche la zanzara tigre, Aedes albopictus). Il virus Zika infatti è stato isolato, da quando è stato individuato per la prima volta, in Aedes aegypti, Aedes africanus, Aedes luteocephalus, Aedes vittatus, Aedes apicoargenteus, Aedes furcifer (Senegal) e Aedes albopictus (Gabon) (Dick et al., 1952; Haddow et al., 1964; Diallo et al., 2014; Grard et al., 2014).
Il ciclo vitale della zanzara Aedes aegypti dura circa 8-10 giorni; parte del ciclo vitale si svolge in acqua (stadio larvale e di pupa) e parte sulla terra (uova e insetto adulto). Le femmine depongono le uova sulle pareti interne di contenitori umidi, in genere contenitori per l’acqua. Qando le uova vengono a contatto con l’acqua si schiudono e le larve rimangono sotto la superficie dell’acqua. Le larve subiscono una serie di metamorfosi passando attraverso quattro stadi differenti. Al quarto stadio la larva si tramuta in pupa. Le pupe non si alimentano, servono unicamente a permettere lo sviluppo finale nella forma adulta dell’insetto. Terminato lo sviluppo, l’insetto adulto abbandona l’involucro che formava la pupa (Centers for Disease Control and Prevention – CDC, 2012)
L’infezione da virus Zika può essere trasmessa per via sessuale anche in assenza di sintomi clinici di malattia. Il virus permane nel liquido seminale più a lungo (> 6 mesi) di quanto osservato per altri fluidi biologici, inclusa secrezione vaginale, sangue e urine (Centers for Disease Control and Prevention – CDC, 2017c).
Altra modalità di trasmissione dell’infezione virale è quella materno-fetale, durante la gravidanza (trasmissione congenita) o al momento della nascita (trasmissione perinatale) (Besnard et al., 2014). In caso di trasmissione congenita, il virus Zika può infettare il feto dirattamente, attaccando il cervello (il virus è neurotopico, ha cioè un’elevata affinità per il tessuto nervoso), oppure indirettamente, infettando la placenta. La trasmissione perinatale si verifica invece quando la donna contrae l’infezione virale nelle 2-3 settimane che precedono il parto. L’infezione congenita da virus Zika può causare anomalie neurologiche e cerebrali, inclusa microcefalia, danni alla vista e all’udito, rigidità muscolare multipla (artrogriposi) e malformazione ai piedi (tanismo). L’infezione perinatale può causare eritema maculopapulare, congiuntivite, artralgia e febbre (Ministero della Salute, 2017).
Non è stata dimostrata la trasmissione con l’allattamento al seno.
La possibilita di trasmissione dell’infezione tramite il sangue è stata segnalata in due casi. In via cautelativa, le autorità competenti raccomandano di non donare il sangue per almeno 28 giorni per chi proviene da zone dove il virus è presente e in cui si sono registrati casi di infezione; di sospendere la donazione di sangue per 120 giorni per i donatori con anamnesi positiva per infezione da zika virus (infezione disgnosticata o comparsa di sintomi compatibili con l’infezione); di sospendere la donazione di sangue per 28 giorni dall’ultimo rapporto sessuale con un partner maschile con infezione diagnostica oppure con infezione sospetta oppure che ha viaggiato o soggiornato, nei 6 mesi precedenti il rapporto sessuale, in zone dove il virus è presente.