Come prevenire l'Infezione da West Nile Virus?
L’infezione da West Nile Virus è una malattia virale trasmessa tramite la puntura di zanzara soprattutto del genere Culex. Non esistono vaccini. Pertanto per prevenire l’infezione l’unica strategia è quella di ridurre il contatto con le zanzare. Questo può essere ottenito ricorrendo all’uso di (Ministero della Salute, 2018):
A livello ambientale è raccomandata la disinfestazione che segue protocolli differenti a seconda che si tratti di un’attività di prevenzione o emergenza. Nel primo caso, l’intervento è focalizzato ad eliminare i focolai di larve di zanzara anche attraverso l’uso di prodotti larvicidi (larvicidi biologici a base di batteri: Bacillus thuringensis var. israeliensis, Bacillus sphaericus; larvicidi chimici a base di piriproxyfen, methoprene, diflubenzuron, etc.). Nel secondo caso si procede con l’uso di insetticidi ad azione residua (a base di piretroidi) efficaci contro la forma adulta della zanzara, per ridurre sia il rischio di contagio zanzara-uomo sia la circolazione del virus nella popolazione di uccelli, e con l’uso di prodotti larvicidi per abbattere la popolazione di insetti stagionale (Ministero della Salute, 2018).
Per quanto riguarda il rischio potenziale di trasmissione del virus attraverso trasfusioni e trapianti, la prevenzione può essere attuata con l’adozione di test di screening per il West Nile Virus o, nelle zone in cui tale test non è previsto, con l’esecuzione del test WNV NAT sul campione biologico o la sospensione temporanea (28 giorni) per i donatori che hanno soggiornato in aree dov’è presente il West Nile Virus. Il test NAT (Nucleic Acid Amplification Test), basato su tecniche di biologia molecolare, viene effettuato contemporaneamente alla donazione di sangue e consente di rilevare la presenza del virus nel sangue donato (Ministero della Salute, 2018; Dreier et al., 2016).