Il glaucoma è una malattia cronica e progressiva dell’occhio causata da un aumento della pressione interna dell’occhio. (leggi)
Il glaucoma è causato da un’alterazione dell’equilibrio tra produzione e deflusso dell’umore acqueo, un liquido trasparente intraoculare la cui quantità determina la pressione intraoculare. (leggi)
Il glaucoma ad angolo aperto è caratterizzato da un decorso cronico e progressivamente invalidante. (leggi)
Il glaucoma è facilmente diagnosticabile analizzando tre elementi presenti a livello oculare che caratterizzano questa patologia (triade di Von Graefe). (leggi)
L’obiettivo terapeutico primario nella terapia del glaucoma è l’abbassamento progressivo della pressione intraoculare, per evitare la perdita di campo visivo e danni al nervo ottico. (leggi)
Alcune misure preventive possono essere adottate per prevenire il glaucoma o almeno contenere i valori pressori entro i range di normalità. (leggi)
Se ritieni di avere i sintomi del glaucoma, o se a qualcuno dei tuoi familiari è stato diagnosticato il glaucoma, parlane con il tuo medico di fiducia. (leggi)
Le medicine non convenzionali tendono ad avere un approccio olistico nei confronti della malattia, tendono cioè a considerare “il malato“ nella sua complessità di individuo, al di là del singolo organo malato. (leggi)
Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata al glaucoma sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)
Che cos'è il Glaucoma?
Il glaucoma è una malattia cronica e progressiva dell’occhio causata da un aumento della pressione interna dell’occhio che porta, nel tempo, ad una perdita irreversibile delle cellule della retina (tessuto nervoso dell’occhio) e a danni al nervo ottico per alterazione morfologica della sua parte intraoculare. A tali danni si accompagna una riduzione del campo visivo (area di spazio che l’occhio riesce a inquadrare). L’aumento della pressione oculare (>21 mmHg), il danno al nervo ottico e le alterazioni del campo visivo costituiscono i tre principali elementi di diagnosi (Polimeni et al., 2014). La diagnosi e il trattamento precoce possono prevenire il danno al nervo ottico e limitare la perdita della capacità visiva (Mayoclinic, 2015).
Il glaucoma è una patologia molto frequente ed è una delle cause principali di cecità. Si calcola che nel mondo ci siano 80 milioni di persone con questa patologia e circa 7-10 milioni di individui affetti da cecità causata dal glaucoma. In Italia in circa 1 milione di persone è stato riscontrato glaucoma, dei quali circa la metà non ne è a conoscenza. Negli USA circa un milione di persone con più di 65 anni ha perso la vista a causa del glaucoma e circa il 75% delle persone affette da cecità per glaucoma ha più di 65 anni (Marengo, Comoglio, 2010).
Il glaucoma è distinto in glaucoma ad angolo aperto e glaucoma ad angolo chiuso. Il glaucoma può essere, inoltre, primario, se la causa non è nota, o secondario, se è una conseguenza di altri disordini e patologie intra- o extraoculari.
Glaucoma ad angolo aperto
Il glaucoma primario ad angolo aperto (POAG, Primary Open-Angle Glaucoma) rappresenta la forma clinica più frequente (60-70% dei casi) ed è caratterizzata da un decorso cronico e progressivamente invalidante. L’incidenza aumenta all’aumentare dell’età (dall’1-2% nei pazienti con meno di 50 anni, al 7-8% nelle persone con più di 75 anni); altri fattori possono favorire l’insorgenza di glaucoma tra cui fattori genetici e razziali (prevalenza nella razza afro-americana) (Polimeni et al., 2014; Società Oftalmologica Italiana, 2015). La componente genetica influenza la suscettibilità a sviluppare il glaucoma: il rischio di sviluppare glaucoma ad angolo aperto aumenta di circa 7-10 volte nei parenti di primo grado di pazienti con glaucoma (Azzolini et al., 2014). Per quanto riguarda invece l’etnia, gli afro-americani tendono a sviluppare la malattia ad un’età più precoce rispetto ai caucasici e il rischio di cecità è 6-8 volte più alta rispetto ad altre etnie.
Le persone di origine asiatica presentano un rischio maggiore di sviluppare glaucoma ad angolo chiuso, mentre quelli di origine giapponese tendono ad avere più spesso una forma di glaucoma definita “a tensione normale” (Mayoclinic, 2015). Il glaucoma ad angolo aperto, o glaucoma cronico, è la seconda causa di cecità nei paesi industrializzati dopo la degenerazione maculare senile (2-25% dei casi di cecità; 10% dei casi di cecità nei soli Stati Uniti) (Società Oftalmologica Italiana, 2015).
Glaucoma a pressione normale
Il glaucoma a pressione normale può essere considerato una variante del glaucoma ad angolo aperto: presenta le alterazioni oculari tipiche del glaucoma ma valori di pressione intraoculare compresi nell’intervallo della normalità (12-20 mmHg). Diversi fattori influenzano l’incidenza del glaucoma a pressione normale: si riscontra, infatti, una maggiore prevalenza nel sesso femminile (da 6 a 75%) e nell’anziano (0,2% nella fascia di età tra i 43 e i 54 anni, 1,6% sopra i 75 anni). In Giappone si è registrato il maggior numero di casi, pari al 65% di tutte le diagnosi di glaucoma aperto. In media il 30-40% delle persone con alterazioni del campo visivo di natura glaucomatosa presentano valori pressori intraoculari nella norma (Polimeni et al., 2014).
Glaucoma congenito
Il glaucoma ad angolo aperto ha anche una forma congenita, presente alla nascita o nei primi tre mesi di vita. L’incidenza del glaucoma congenito non dipende da etnia e sesso ed è piuttosto rara, colpisce da 1/10000 a 1/20000 bambini e nel 15% dei casi evolve a cecità. Il 90% dei casi sono sporadici, il restante 10% presenta una componente ereditaria. Il paese con il più alto tasso di incidenza di glaucoma congenito sembra essere l’Arabia Saudita (1/2500 nati vivi), probabilmente per l’alto numero di rapporti tra consanguinei. Il glaucoma congenito può, in alcuni casi, insorgere all’età di 5 anni e presentare sintomi meno gravi (glaucoma giovanile) (Azzolini et al., 2014; Mayoclinic, 2015; Polimeni et al., 2014).
Glaucoma ad angolo chiuso
Il glaucoma primario ad angolo chiuso costituisce il 10-14% di tutti i glaucomi ed ha un’origine multifattoriale (Azzolini et al., 2014). Si riscontra con una frequenza maggiore nelle popolazioni eschimese (2,6%) e asiatica (2,33%) rispetto a quella caucasica (0,1-0,6%) e nera (1%); altri fattori determinanti sono l’età, la familiarità e il sesso femminile, l’ipermetropia (difetto della vista che determina una visione da vicino difficoltosa e poco nitida) associata a caratteristiche anatomiche predisponenti (Polimeni et al., 2014).
Alcune condizioni patologiche come diabete, pressione alta, ipotiroidismo aumentano il rischio di sviluppare glaucoma. Le risposte allergiche possono portare ad un innalzamento della pressione intraoculare e ad alcuni sintomi caratteristici del glaucoma (Pizzorno et al., 2009). Anche vari disturbi dell’occhio (tumori, infiammazione, interventi chirurgici, miopia, ipermetropia) portano ad un aumento di pressione intraoculare, così come alcuni farmaci quali corticosteroidi o farmaci che dilatano la pupilla (Mayoclinic, 2015; Pizzorno et al., 2009).
In generale, specie in presenza di fattori di rischio quali età o familiarità, è opportuno sottoporsi a frequenti controlli oculistici. Il glaucoma, infatti, aumenta progressivamente con l’età (>40 anni) pur non essendo una patologia esclusiva dell’anziano e presenta una forte componente ereditaria. Sono stati riscontrati diversi geni di suscettibilità che, se mutati, portano allo sviluppo della malattia.