Avvertenze
Cosa chiedere al medico e al farmacista sull'Epatite C?
Se ritieni di avere i sintomi dell’epatite C, o se a qualcuno dei tuoi familiari è stata diagnosticata l’epatite C, parlane con il tuo medico di fiducia.
Ecco alcune domande che potresti porre.
- Qualora abbia l’epatite C ci sono esami a cui dovrei sottopormi?
- Qualora abbia l’epatite C ci sono precauzioni che dovrei osservare nel contatto con i miei familiari?
- I miei famigliari devono vaccinarsi contro l’epatite C?
- Fino a quando posso essere contagioso?
- Quanto tempo durerà la malattia?
- C’è qualcosa sull’epatite C che dovrei sapere?
- Quali conseguenze può lasciare l’epatite C?
- A quali complicanze posso andare incontro?
L’epatite C è una infezione virale del fegato che nella maggior parte dei casi (55-85%) cronicizza e diventa persistente con gravi complicanze (il rischio di cirrosi è pari al 15-30% entro 20 anni dall’infezione).
Per l’epatite C non esiste attualmente la possibilità di vaccinarsi per prevenire l’infezione e la terapia farmacologica, quando efficace, è gravata da importanti effetti collaterali.
Nell’aprile 2014 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o secondo l’acronimo inglese WHO, World Health Organization) ha definito alcune linee guida per promuovere la sensibilizzazione sull’epatite C in particolare nei paesi in via di sviluppo. I principali obiettivi delle linee guida sono:
- Diagnosi di epatite C: identificazione dei soggetti affetti da epatite C mediante effettuazione di test sierologici, in particolare per i soggetti più esposti o che sono stati esposti.
- Interventi in soggetti affetti da epatite C: individuare persone che fanno un uso moderato-alto di alcol e intervenire per limitare l’utilizzo di alcool, che potrebbe esacerbare la malattia; effettuare test quali indice APRI (rapporto tra aspartato aminotransferasi e piastrine) e fibrosi-4 per stabilire l’entità della fibrosi epatica associata all’epatite C.
- Trattamento terapeutico di soggetti con epatite C: il ricorso alla soluzione interferone pegilato e ribavirina è preferibile rispetto all’interferone standard e ribavirina; considerare i diversi genotipi del virus poiché per alcuni dei quali è preferibile abbinare un particolare agente antivirale diretto alla combinazione di interferone pegilato e ribavirina.
Il trattamento con interferone-alfa pegilato e ribavirina, che rappresenta il trattamento standard per la terapia dell’epatite C, è controindicato in alcune categorie di pazienti (EASL, 2015):
- Donne incinta o che non utilizzano un adeguato sistema di contraccezione.
- Pazienti depressi, psicotici o epilettici, non adeguatamente controllati.
- Compresenza di gravi disordini come patologie della retina, tiroidite autoimmune, patologie del fegato.
- Paziente con conta dei neutrofili <1500/mm3 e conta piastrinica <90.000/mm3.
Nota:
Innova et Bella, nell'ambito delle proprie attivita pro bono, ha condiviso con Wikipedia, l'enciclopedia libera, un accordo di licenza gratuita relativa ai contenuti della sezione "Avvertenze" di Pharmamedix.
In particolare I&B autorizza e predispone la pubblicazione dei contenuti di questa sezione "Avvertenze", con licenza GFDL e CC-BY_SA, sulla pagina dell'enciclopedia libera alla Voce "Epatite C".