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Epatite B

Cause

Quali sono le cause dell'Epatite B?

L’epatite B è causata dal virus HBV appartenente al gruppo degli Hepatovirus, genere Orthohepadnavirus, famiglia Hepadnaviridae.

Il virus dell’epatite B è un virus a DNA circolare provvisto di involucro pericapsidico (envelope), il capside di forma icosaedrica presenta dimensioni di 42 nm.

Sono stati identificati 8 genotipi di HBV (nominati con lettere dalla A alla H). Gli 8 genotipi si differenziano tra loro per la differente sequenza nucleotidica e per la differente localizzazione geografica. Il genotipo A si distribuisce maggiormente nell’area dell’Europa nord-occidentale, nord-America e sud-est asiatico. Il genotipo D si trova nell’area del bacino mediterraneo e nell’Europa orientale. I genotipi B e C si localizzano prevalentemente nelle zone asiatiche. Infine i genotipi E-H hanno una diffusione minore e sono raramente riscontrabili.

Una volta all’interno della cellula ospite, il virus dell’epatite B inizia a replicarsi all’interno del nucleo, mentre l’assemblaggio dei virioni avviene nel citoplasma della cellula ospite. Affinchè il processo di replicazione del DNA virale avvenga correttamente, è necessario un intermedio filamentoso ad RNA; l’RNA serve come stampo per la trascrizione del DNA virale. I virioni, rilasciati attraverso il processo di esocitosi dalla cellula infetta, sono in grado di migrare e infettare le cellule vicine.

Il virus dell’epatite B penetra all’interno dell’organismo attraverso la via parenterale o ematica, raggiunge il fegato dove inizia a replicarsi. Successivamente ricircola nel comparto ematico, e dal fegato (attraverso la bile) nell’intestino.

Al di fuori dell’organismo il virus HBV può sopravvivere per almeno una settimana.

Il virus dell’epatite B è un virus con elevata resistenza all’inattivazione: resiste alla temperatura di 60 C° per un periodo di 4 ore, viene inattivato dopo 10 ore e distrutto dall’acido cloridrico diluito o da una soluzione acquosa di ipoclorito di sodio (candeggina) diluita 1:10.

L’epatite B è una malattia del fegato infettiva ed altamente contagiosa. Si trasmette solitamente attraverso trasmissione percutanea (sangue), sessuale (sperma, secrezioni vaginali) e verticale (con il parto da madre a figlio).

In sintesi l’epatite B può trasmettersi:
• attraverso rapporti sessuali con persone infette
• attraverso trasfusione con sangue infetto
• attraverso utilizzo di siringhe infette
• attraverso pratiche di tatuaggio o piercing con aghi infetti
• attraverso interventi chirurgici con materiale infetto
• attraverso trasmissione verticale (madre-figlio)

L’incubazione della malattia è di 30-180 giorni.

Il virus dell’epatite B è rilevabile a titolo elevato nel materiale ematico e negli essudati (anche cutanei); a basso titolo nelle secrezioni vaginali, sperma e nella saliva. Non è rilevabile nell’urina e nelle feci.

Nelle zone geografiche ad elevata endemia, quali Europa dell’est, Asia e Africa, il rischio di contagio è elevato in età pediatrica. Nelle aree geografiche ad endemia medio-bassa, invece, il contatto con il virus HBV in età pediatrica è raro, mentre aumenta il rischio di contrarre l’infezione in età adulta.

L’Italia era considerata fino agli ’70 un paese ad endemia medio-alta; successivamente l’incidenza di casi di infezione è diminuita progressivamente, grazie anche al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e all’introduzione della vaccinazione obbligatoria nel 1991 per i bambini con età superiore ai 3 mesi. L’introduzione dell’obbligo vaccinale ha permesso di ridurre drasticamente anche il rischio neonatale di contrarre l’epatite B da madre infetta.