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AIDS

Prevenzione

Come prevenire l'AIDS?

Per prevenire il contagio da virus HIV (Human Immunodeficiency Virus) e limitare la diffusione dell’Aids o sindrome da immunodeficienza acquisita, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda (World Health Organization - WHO, 2014):
• l’uso del condom
• test per l’HIV nelle persone con fattori di rischio (rapporti sessuali non protetti, presenza di malattie a trasmissione sessuale, condivisione di aghi o siringhe, aver ricevuto trasfusioni, ferite da procedure mediche non sterili)
• circoncisione medica negli uomini in casi specifici
• assunzione di farmaci antiretrovirali quando nella coppia uno dei due è sieropositivo
• assunzione di farmaci antiretrovirali nella donna in gravidanza per prevenire la trasmissione perinatale dell’HIV

Dal 2013 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO secondo l’acronimo inglese di World Health Organization) raccomanda come intervento addizionale di profilassi l’uso di farmaci antiretrovirali per prevenire l’infezione da HIV prima di essere esposti al virus (profilassi pre-esposizione) in particolari categorie di persone (World Health Organization - WHO, 2014).

Questa indicazione è stata ripresa dal CDC (Center of Disease Control) di Atlanta che raccomanda la profilassi pre-esposizione (assunzione quotidiana di tenofovir/emtricitabina per un massimo di 90 giorni) agli omosessuali, donne e uomini eterosessuali e alle persone che utilizzano farmaci iniettabili con rischio elevato di contrarre l’infezione da HIV (US Public Health Service, 2014).

Studi clinici hanno valutato la possibilità di attuare una profilassi pre-esposizione tramite la somministrazione orale di farmaci antiretrovirali (ad esempio tenofovir più emtricitabina) o l’applicazione di gel vaginali contenenti tenofovir. Nel primo caso l’efficacia risulterebbe elevata, mentre nel secondo caso moderata. Negli studi clinici l’efficacia della profilassi orale pre-esposizione nel ridurre la trasmissione del virus HIV è stata dimostrata nelle coppie eterosessuali in cui uno dei due partner è sieropositivo, negli omosessuali, nelle coppie eterosessuali ad elevato rischio di contrarre l’infezione e nelle persone che usano farmaci per via parenterale (Grant et al., 2010; Choopanya, 2013; Vanichseni et al., 2013).

Per profilassi post-esposizione si intende invece l’adozione di misure protettive dopo essere stati esposti al virus dell’HIV. Fin dal 1990 la profilassi post-esposizione, almeno per le persone esposte al virus per lavoro, era attuata con la somministrazione dei farmaci antiretrovirali. Attualmente l’impiego dei farmaci antiretrovirali per prevenire il rischio di infezione dopo esposizione al virus HIV è parte integrante delle procedure di prevenzione anti HIV (World Health Organization - WHO, 2014).

La durata della profilassi post-esposizione è di 28 giorni. La prima dose di farmaci deve essere somministrata appena possibile e comunque entro 72 ore dall’esposizione al virus HIV. Quando possibile, la terapia farmacologica migliore in termini di efficacia e tollerabilità è rappresentata dalla combinazione di tre farmaci antiretrovirali comprendente analoghi nucleotidici (NRTI) e inibitori della proteasi con potenziatori farmacocinetici. Più recentemente sono state prese in considerazione anche altre classi di farmaci anti HIV come gli analoghi non nucleosidici (NNRTI) e gli inibitori dell’integrasi. La profilassi post-esposizione non deve essere considerata efficace al 100%.