Quali sono i sintomi dell'ADHD?
I sintomi dell'ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) o disturbo da deficit di attenzione e iperattività possono essere raggruppati in due categorie principali, inattenzione e impulsività/iperattività, secondo la definizione aggiornata del DSM V (Diagnostic and Statistical Manual Of Mental Disorders, quinta edizione, www.dsm5.org).
I sintomi tipici dell’ADHD comprendono:
(Inattenzione)
• scarsa cura per i dettagli ed eccessiva distrazione;
• labilità attentiva e di ascolto (il bambino sembra non ascoltare quando si parla con lui);
• difficoltà organizzative;
• incapacità di seguire le istruzioni e di portare a termine le attività;
• difficoltà a completare qualsiasi attività che richieda concentrazione (compiti a scuola e a casa etc.);
• perdita di oggetti di uso quotidiano;
• eccessiva distrazione davanti a stimoli esterni;
• dimenticanza di cose abituali.
(Iperattività / Impulsività)
• irrequietezza;
• incapacità a stare seduto (es. il bambino con ADHD in classe si alza spesso anche quando non dovrebbe);
• eccessiva vivacità (es. il bambino con ADHD corre o si arrampica all’improvviso);
• difficoltà a giocare tranquillamente;
• movimento incessante;
• parlare eccessivo;
• irruenza nel fornire la risposta, prima che la domanda sia completata;
• difficoltà nell’aspettare il proprio turno;
• interruzione o intromissione nelle attività di coetanei o adulti.
I bambini devono avere almeno sei sintomi di ADHD riferibili ad una delle due categorie, inattenzione e iperattività/impulsività, oppure ad entrambe, mentre gli adolescenti e gli adulti (di età superiore ai 17 anni) ne devono presentare cinque.
Secondo i criteri diagnostici del DSM IV fino ad ora utilizzati, i sintomi devono comparire prima dei 7 anni, sono persistenti per almeno sei mesi e devono manifestarsi non solo nel contesto scolastico, ma anche in altre situazioni (es. casa, sport, amici). In base al DSM V (o DSM-5), invece, i sintomi di ADHD devono comparire prima dei dodici anni e non più entro i sette. Questa variazione è supportata da diversi studi clinici che non hanno evidenziato differenze cliniche significative tra i bambini di sette anni e quelli più grandi in termini di decorso del disturbo, gravità, esito o risposta al trattamento.
I sintomi di ADHD non devono inoltre manifestarsi esclusivamente durante il decorso di un disturbo generalizzato dello sviluppo, di schizofrenia, o di un altro disturbo psicotico e non devono essere attribuibili unicamente ad un altro disturbo mentale (es. ansia, psicosi, disturbo dissociativo o disturbo di personalità).
È importante osservare il comportamento del bambino in ambiti differenti perchè il disturbo di ADHD potrebbe non essere rilevabile in un singolo contesto, come ad esempio in una situazione di novità, quando il bambino è impegnato in attività nuove e interessanti, o in una condizione di controllato e sorveglianza. Peggioramenti dell’ADHD si possono verificare in situazioni in cui il paziente si annoia, quando si richiede uno sforzo di attenzione sostenuto e/o protratto nel tempo, quando il paziente non viene seguito individualmente.
Esistono più scale di valutazione dei sintomi di ADHD, di queste ricordiamo:
• ADHD Rating Scale, (18 voci o items che corrispondono ai sintomi del DSM-IV);
• SNAP–IV simile alla precedente ma con in più gli 8 items relativi al disturbo oppositivo provocatorio e i 15 relativi al disturbo di condotta;
• Clinical Global Impression–ADHD (CGI-ADHD-S), per misurare la gravità dei sintomi.