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Foglietto illustrativo
sodio valproato - acido valproico
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antiepilettici derivati degli acidi grassi.
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Nel trattamento dell’epilessia generalizzata, in particolare in attacchi
di tipo:
- assenza
- mioclonico
- tonico-clonico
- atonico
- misto
e nell'epilessia parziale:
- semplice o complessa
- secondariamente generalizzata.
Nel trattamento di sindromi specifiche (West, Lennox-Gastault).
Nel trattamento degli episodi di mania correlati al disturbo bipolare quando
il litio è controindicato o non tollerato. La continuazione della terapia
dopo l'episodio di mania può essere presa in considerazione nei pazienti
che hanno risposto al valproato per la mania acuta.
CONTROINDICAZIONI
- Epatite acuta
- Epatite cronica
- Anamnesi personale o familiare di grave epatopatia, soprattutto indotta da
farmaci
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
- Porfiria epatica
- Disordini di coagulazione
PRECAUZIONI PER L'USO
-Test di funzionalità epatica devono essere eseguiti prima dell'inizio
della terapia (vedere "Controindicazioni"), e ripetuti periodicamente
durante i primi 6 mesi, soprattutto nei pazienti a rischio (vedere "Avvertenze
speciali").
Come per la maggior parte dei farmaci antiepilettici si possono notare aumenti
degli enzimi epatici, particolarmente all'inizio della terapia: essi sono transitori
e isolati, non accompagnati da segni clinici. In questi pazienti si raccomandano
indagini di laboratorio più approfondite (compreso il tempo di protrombina),
si può anche prendere in considerazione un aggiustamento della posologia
e, se necessario, si devono ripetere le analisi.
- Nei bambini di età inferiore ai 3 anni la somministrazione di Depakin
deve avvenire in monoterapia anche se il suo beneficio potenziale deve essere
valutato prima dell'inizio del trattamento, in confronto al rischio di danno
epatico o di pancreatite in questi pazienti (vedere "Avvertenze speciali").
L'uso concomitante di salicilati deve essere evitato nei bambini al di sotto
dei 3 anni per il rischio di epatotossicità.
- Si raccomanda di eseguire le analisi del sangue (emocromo completo con conta
delle piastrine, tempo di sanguinamento e prove di coagulazione) prima dell’inizio
della terapia o prima di un intervento chirurgico, e nel caso di ematomi o sanguinamenti
spontanei (vedere "Effetti indesiderati")
- Nei pazienti con insufficienza renale o ipoproteinemia è necessario
diminuire la posologia. Poiché il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche
può dare risultati non attendibili, la posologia deve essere adeguata
in base ad un monitoraggio clinico.
- Sebbene siano state solo eccezionalmente riscontrate malattie immunitarie
durante l'uso di valproato, è bene considerare il potenziale beneficio
del valproato rispetto al potenziale rischio in pazienti con lupus erythematosus
sistemico.
- Poiché sono stati riportali dei casi eccezionali di pancreatite, pazienti
con dolore addominale acuto devono venire immediatamente sottoposti a esame
medico. In caso di pancreatite si deve interrompere la terapia con valproato.
- Qualora si sospetti un ciclo dell'urea alterato, prima del trattamento si
deve valutare l'iperammoniemia poiché con valproato è possibile
un peggioramento (vedere "Effetti indesiderati").
- I pazienti devono essere informati del rischio di aumento di peso all'inizio
della terapia; per minimizzarlo devono essere adottate misure appropriate (vedere
"Effetti indesiderati").
- Non si consiglia l'uso concomitante di acido valproico/sodio valproato e medicinali
contenenti carbapenemi (vedere "Interazioni").
- Donne in età fertile (vedere Avvertenze speciali)
Tutte le donne con epilessia e in età fertile devono essere informate
in modo adeguato riguardo ai rischi associati alla gravidanza.
Interazioni
Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi
altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.
Effetti del valproato su altri farmaci:
- Neurolettici, anti-MAO, antidepressivi e benzodiazepine.
Il valproato può potenziare l'effetto di altri farmaci psicotropi come
i neurolettici, gli anti-MAO e gli antidepressivi e le benzodiazepine; quindi
si consiglia di eseguire un monitoraggio clinico e, quando necessario, un aggiustamento
del dosaggio.
- Fenobarbital
Poiché il valproato aumenta le concentrazioni plasmatiche di fenobarbital
(per inibizione del catabolismo epatico) può verificarsi sedazione soprattutto
nei bambini. Si raccomanda quindi un monitoraggio clinico per i primi 15 giorni
del trattamento combinato, con immediata riduzione delle dosi di fenobarbital
in caso di sedazione, e controllo eventuale dei livelli plasmatici di fenobarbital
- Primidone
Il valproato aumenta i livelli plasmatici di primidone con potenziamento dei
suoi effetti indesiderati (sedazione); questa interazione cessa con il trattamento
a lungo termine. Si raccomanda il monitoraggio clinico specialmente all'inizio
della terapia combinata con un aggiustamento del dosaggio del primidone quando
necessario.
- Fenitoina
Inizialmente il valproato diminuisce la concentrazione plasmatica totale della
fenitoina aumentandone però la frazione libera, con possibili sintomi
di sovradosaggio (l'acido valproico sposta la fenitoina dai suoi siti di legame
proteico e rallenta il suo calabolismo epatico).
Si raccomanda pertanto il monitoraggio clinico; in caso di dosaggio plasmatico
della fenitoina si deve tenere in considerazione soprattutto la frazione libera.
Successivamente, in seguito a trattamento cronico, le concentrazioni di fenitoina
tornano ai valori iniziali pre-valproato.
- Carbamazepina
E stata riportata tossicità a livello clinico in caso di somministrazione
contemporanea di valproato e carbamazepina poiché il valproato può
potenziare la tossicità della carbamazepina. È quindi raccomandato
un monitoraggio clinico soprattutto all'inizio del trattamento con l'associazione
dei due farmaci, con un aggiustamento della posologia, se necessario.
- Lamotrigina
Il rischio di rash può essere aumentato dalla somministrazione contemporanea
di lamotrigina e acido valproico, quando lamotrigina è aggiunta all'acido
valproico.
Il valproato può ridurre il metabolismo della lamotrigina e aumentare
la sua emivita media, quindi quando necessario è opportuno diminuire
il dosaggio di quest'ultima.
- Etosuccimide
II valproato può causare aumento delle concentrazioni plasmatiche della
etosuccimide.
- Zidovudina
Il valproato può aumentare la concentrazione plasmatica di zidovudina
con il conseguente aumento di rischi di tossicità di zidovudina.
Gli antiepilettici con effetto di induzione enzimatica (in particolare fenitoina,
fenobarbital e carbamazepina) diminuiscono le concentrazioni sieriche del valproato.
Nel caso di terapia combinata i dosaggi vanno aggiustati in base ai livelli
ematici.
In caso di associazione di felbamato e valproato, si può osservalre un
aumento della concentrazione sierica di valproato. È necessario
un monitraggio dei tassi plasmatici del valproato.
La meflochina alimenta il metabolismo dell'acido valproico ed ha effetto convulsivante:
quindi nei casi di terapia combinata possono verificarsi attacchi epilettici.
In caso di uso concomitante di valproato e di sostanze che si legano altamente
alle proteine (acido acetilsalicilico), i livelli sierici liberi di valproato
possono aumentare.
I medicinali contenenti acido valproico non devono essere somministrati in concomitanza
con l'acido acetilsalicilico per trattare febbre e dolore, in modo particolare
nei neonati e nei bambini.
Un attento monitoraggio del tempo di protrombina deve essere effettuato in caso
di uso concomitante di fattori anticoagulanti vitamina K dipendenti.
I livelli sierici di valproato possono aumentare (per effetto di un metabolismo
epatico ridotto) in caso di uso concomitante di cimetidina o eritromicina e
fluoxetina. Ci sono però anche state segnalazioni di casi in cui la concentrazione
sierica di acido valproico è stata abbassata a seguito di assunzione
concomitante di fluoxetina.
In caso di somministrazione concomitante con medicinali contenenti carbapenemi
è stata segnalata una diminuzione dei livelli ematici di acido valproico,
che si è evidenziata con una riduzione del 60-100% di tali livelli ematici
in circa due giorni. Per la rapida insorgenza e per la notevole diminuzione,
non si considera fattibile la somministrazione concomitante di medicinali contenenti
carbapenemi in pazienti stabilizzati con acido valproico e pertanto deve essere
evitata (vedere "Precauzioni per l'uso").
La rifampicina può diminuire i livelli plasmatici del valproato portando
all'interruzione dell'effetto terapeutico. Quindi può essere necessario,
in caso di co-somministrazione con rifampicina, un aggiustamento del dosaggio
del valproato.
Altre interazioni
La somministrazione concomitante di valproato e topiramato è stata associata
all'insorgenza di encefalopatia e/o iperammoniemia. I pazienti trattati con
questi due farmaci devono essere monitorati con particolare attenzione per segni
e sintomi di encefalopatia iperammoniemica.
Il valproato generalmente non ha un effetto di induzione enzimatica: di conseguenza
non riduce l'efficacia degli estroprogestinici in caso di contraccezione
ormonale.
L'assunzione concomitante di cibo non influenza in modo significativo la biodisponibilità
di sodio valproato quando viene somministrato come Depakin granulato a rilascio
modificato.
AVVERTENZE SPECIALI
Un piccolo numero di pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici come
valproato ha sviluppato pensieri autolesivi o di suicidio. Se, in un qualunque
momento, ha pensieri di questo genere contatti immediatamente il medico.
Non si consiglia l'assunzione di alcol durante il trattamento con valproato.
EPATOPATIE
- Condizioni di insorgenza
È stato eccezionalmente riportato un grave danno epatico che talvolta
si è rivelato fatale. I pazienti più a rischio soprattutto in
casi di terapia anticonvulsiva multipla sono i neonati ed i bambini sotto i
3 anni con gravi forme di epilessia, in particolare quelli con danno cerebrale,
ritardo psichico e (o) con malattia metabolica o degenerativa congenita.
Nel caso il medico ritenesse indispensabile somministrare il farmaco a bambini
al di sotto dei tre anni di età per il trattamento di un tipo di epilessia
responsiva al valproato, nonostante il rischio di epatopatia, l'utilizzo di
Depakin deve avvenire in monoterapia per ridurre tale rischio. Dopo il compimento
dei 3 anni l'incidenza si riduce significativamente e diminuisce progressivamente
con l'età.
Nella maggior parte dei casi il danno epatico si è verificato durante
i primi 6 mesi di terapia.
- Sintomatologia
I sintomi clinici sono essenziali per una diagnosi precoce. In particolare,
soprattutto nei pazienti a rischio (vedere "Condizioni di insorgenza"),
devono essere prese in considerazione due tipi di manifestazioni che possono
precedere l’ittero:
- ricomparsa degli attacchi epilettici
- sintomi non specifici, generalmente a rapida insorgenza, quali astenia, anoressia,
letargia, sonnolenza, a volte associati a vomito ripetuto e dolore addominale.
I pazienti (o i loro genitori, se si tratta di bambini) devono essere avvertiti
di informare immediatamente il proprio medico qualora si verifichi uno qualsiasi
dei segni sopraelencati. Oltre ai controlli clinici dovrà essere intrapreso
il controllo ematochimico immediato della funzionalità epatica.
- Rilevazione
La funzionalità epatica deve essere controllata prima di iniziare la
terapia e periodicamente durante i primi 6 mesi di terapia. Tra le analisi abituali,
le più pertinenti sono quelle che riflettono la sintesi proteica, soprattutto
il tempo di protrombina. La conferma di una percentuale di attività protrombinica
particolarmente bassa, soprattutto se associata ad altri rilievi biologici anormali
(significativa diminuzione del fibrogeno e dei fattori della coagulazione; aumento
dei livelli di bilirubina e aumento delle transaminasi, SGOT, SGPT, gamma-GT,
lipasi, alfa-amilasi, glicemia) richiede l'interruzione della terapia con valproato.
Come precauzione e in caso essi siano assunti contemporaneamente, devono essere
interrotti anche i salicilati, poiché metabolizzati per la stessa via.
PANCREATITI
Sono state segnalate molto raramente pancreatiti gravi che possono avere esito
fatale. I bambini più piccoli sono particolarmente a rischio. Il rischio
diminuisce con l'aumentare dell'età. Attacchi epilettici gravi, disturbi
neurologici o politerapia anticonvulsivante possono essere fattori di rischio.
La presenza di insufficienza epatica concomitante alla pancreatite alimenta
il rischio di esito fatale. I pazienti che manifestano dolori addominali devono
essere immediatamente visitati da un medico. In caso di pancreatite, il valproato
va sospeso.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Questo medicinale non deve essere usato durante la gravidanza e nelle donne
in età fertile a meno che non sia strettamente necessario (ad esempio
in situazioni in cui altri trattamenti sono inefficaci o non tollerati). Le
donne in età fertile devono usare metodi contraccettivi efficaci durante
il trattamento.
Donne in età fertile
Le donne con epilessia di qualsiasi tipo e in età fertile devono ricevere
un parere specialistico prima che sia loro prescritto il valproato. La decisione
di usare Depakin in donne in età fertile deve essere presa solo dopo
una valutazione molto attenta volta a stabilire se i benefici derivati dal suo
utilizzo superino i rischi di anomalie congenite ai feto. Questa decisione deve
essere presa prima che Depakin sia prescritto per la prima volta come pure prima
che la paziente già trattala con valproato pianifichi una gravidanza.
Quando si ritiene necessario il trattamento con valproato si devono mettere
in atto precauzioni per minimizzare il potenziale rischio teratogeno (vedere
di seguito "In considerazione dei dati soprariportati").
In caso di disturbi bipolari, se si pianifica una gravidanza, si deve prendere
in considerazione l'interruzione della terapia con valproato.
Gravidanza
Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.
L'esperienza nel trattamento di madri epilettiche permette di descrivere i rischi
dell'utilizzo di valproato durante la gravidanza è stato descritto nel
modo seguente:
Rischio assodato all'epilessia e agli antiepilettici
Nei figli di madri epilettiche trattate con antiepilettici durante la gravidanza,
il tasso globale di malformazioni risulta 2-3 volte superiore rispetto al tasso
normale (circa 3%). È stato riportato un aumento del numero bambini con
malformazioni nel caso di terapie con più farmaci. Le malformazioni riscontrate
più frequentemente sono cheiloschisi e malformazioni cardiovascolari.
Molto raramente sono stati riportali ritardi nello sviluppo di bambini nati
da madri epilettiche. Non è possibile distinguere quanto dipenda da fattori
genetici, sociali, ambientali, dal fatto che la madre sia epilettica o dai trattamenti
antiepilettici.
Sono stati segnalati disturbi dello spettro autistico in bambini esposti al
valproato nell'utero.
Nonostante questi potenziali rischi, non si deve decidere l'interruzione improvvisa
della terapia antiepilettica che può condurre ad un notevole aumento
degli attacchi epilettici con serie conseguenze sia per la madre che per il
feto.
Rischio associato a crisi epilettiche
Durante la gravidanza, attacchi tonico-clonici e lo stato di male epilettico
con ipossia nella madre sono associati ad un particolare rischio di morte per
la madre e per il feto.
Rischio associato al sodio valproato
Il valproato è l'antiepilettico di scelta in pazienti con alcuni tipi
di epilessia come quella generalizzata con o senza mioclono o fotosensibilità.
Per l'epilessia parziale il valproato dovrebbe essere usato solo in casi resistenti
agli altri trattamenti.
Nell'animale: nel topo, nel ratto e nel coniglio sono stati dimostrati effetti
teratogeni.
Nell'uomo: l'assunzione di valproato in gravidanza, in particolare nei primi
3 mesi, può causare un aumento del rischio di malformazioni al nascituro.
Rispetto al trattamento con altri farmaci antiepilettici, nei figli nati da
madri con epilessia e trattate con valproato i dati disponibili suggeriscono
un aumento nell'incidenza di malformazioni minori o maggiori che comprendono
difetti del tubo neurale, difetti craniofacciali, malformazioni agli arti, malformazioni
cardiovascolari e anomalie multiple che coinvolgono diversi sistemi corporei
(comprese ipospadia e dismorfia facciale).
L 'uso del valproato è associato con difetti del tubo neurale con incidenza
dall'1% al 2%.
Alcuni dati suggeriscono che una politerapia antiepilettica comprendente Depakin
è associata ad un rischio di teratogenicità maggiore rispetto
ad una monoterapia con il solo valproato.
Alcuni dati suggeriscono un'associazione tra l'esposizione al valproato in utero
e il rischio di ritardo nello sviluppo, in particolare del QI verbale nei bambini
nati da madri con epilessia e trattate con valproato.
Il ritardo dello sviluppo è frequentemente associato a malformazioni
e/o fisionomie dismorfiche. È comunque difficile stabilire la relazione
causale con possibili fattori confondenti come QI materno o paterno basso, altri
fattori genetici, sociali, ambientali e scarso controllo delle crisi epilettiche
materne durante la gravidanza. Sono stati segnalati disturbi dello spettro artistico
in bambini esposti al valproato nell’utero.
Il valproato durante la gravidanza dovrebbe essere prescritto come monoterapia
alla più bassa dose efficace, in dosi frazionate e se possibile in forme
a rilascio prolungato.
Esiti anomali della gravidanza tendono ad essere associati con dosi giornaliere
più alte e con elevate dosi per ogni somministrazione. È stato
dimostrato che valori elevati di picco plasmatico ed elevate quantità
per ciascuna somministrazione sono associate con diletti del tubo neurale. L'incidenza
dei difetti del tubo neurale aumenta con l’incremento del dosaggio, specialmente
al di sopra di 1000 mg/die.
L'integrazione dietetica con acido folico prima della gravidanza, può
ridurre l'incidenza dei difetti del tubo neurale nei neonati di donne ad alto
rischio. Le pazienti dovrebbero prendere in considerazione di assumere 5 mg
di acido folico al giorno quando pianificano una gravidanza.
Nelle donne che diventano gravide devono essere condotte indagini diagnostiche
durante la gravidanza come ad esempio ecografie o altre tecniche appropriate.
In considerazione dei dati soprariportati
- le donne in età fertile devono essere informate dei rischi e dei benefici
derivanti dall'uso di Depakin durante la gravidanza.
- èI necessario un parere specialistico e i medici sono vivamente incoraggiali
a discutere gli aspetti relativi alla riproduzione con le loro pazienti prima
di prescrivere Depakin per la prima volta o con la paziente già trattata
con Depakin che sta pianificando una gravidanza.
- Se una donna pianifica una gravidanza, la terapia con Depakin deve essere
rivalutata per qualsiasi indicazione.
- Nell'indicazione dei disturbi bipolari, bisogna prendere in considerazione
l'interruzione della profilassi con Depakin. Per tutte le indicazioni, se dopo
un'attenta valutazione dei rischi/benefici, si continua il trattamento
con Depakin durante la gravidanza, si raccomanda di ricorrere alla monoterapia
alla dose giornaliera minima efficace. È preferibile la somministrazione
in diverse dosi durante la giornata. L'uso di una formulazione a rilascio prolungato
può essere preferibile a ogni altra forma di trattamento.
- Il ricorso ad un supplemento di folato deve iniziare prima della gravidanza
e a idonei dosaggi (5 mg/die) che possono minimizzare il rischio di malformazioni
a livello di tubo neurale.
- Durante la gravidanza il trattamento antiepilettico con valproato non deve
essere interrotto senza aver rivalutato il rischio/beneficio.
- Deve essere istituito un monitoraggio specialistico prenatale per rilevare
l'eventuale presenza di anomalie nella chiusura del tubo neurale o di un'altra
malformazione.
Rischio nel neonato
Sono stati riportati casi molto rari di sindrome emorragica in neonati le cui
madri hanno assunto valproato durante la gravidanza. Questa sindrome emorragica
è correlata alla ipofibrinogenemia. Sono stati riportati anche casi di
afibrinogenemia che possono essere fatali.
Questi casi di ipofibrinogenemia sono probabilmente associati ad una diminuzione
dei fattori della coagulazione.
Tuttavia questa sindrome deve essere distinta da quella legata alla diminuzione
dei fattori vitamina K dipendenti indotta dal fenobarbital e dagli induttori
enzimatici.
Pertanto nei neonati devono essere controllati: conta piastrinica, livello plasmatico
del fibrinogeno, test di coagulazione e fattori della coagulazione.
Allattamento
Il valproato è escreto nel latte materno. L'uso di valproato da parte
della madre può causare effetti indesiderati nel lattante: pertanto è
necessario decidere se interrompere l'allattamento o il trattamento con il medicinale,
tenendo in considerazione l'importanza del farmaco per la madre.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
In caso di somministrazione contemporanea con barbiturici o altri farmaci ad
attività depressiva del sistema nervoso centrale si possono riscontrare,
in alcuni soggetti, manifestazioni di astenia e sonnolenza. Le stesse manifestazioni
si possono osservare dopo assunzione di bevande alcoliche.
Di ciò devono essere avvertiti quei soggetti che durante il trattamento
potrebbero condurre veicoli o attendere ad operazioni richiedenti integrità
del grado di vigilanza.
DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
Depakin granulato a rilascio modificato è una forma farmaceutica adatta
a tutti, in particolare ai bambini (se sono in grado di deglutire cibi molli),
agli adulti con difficoltà di deglutizione e agli anziani. Sulla base
della quantità del principio attivo, le bustine da 50 mg e da 100 mg
sono riservate ai bambini.
Depakin granulato a rilascio modificato è una formulazione a rilascio
controllato di Depakin che riduce il picco di concentrazione e assicura una
concentrazione plasmatici più regolare durante l'arco della giornata.
Trattamento dell'epilessia
Il dosaggio giornaliero deve essere stabilito in base all'età e al peso
corporeo; tuttavia deve anche essere presa in considerazione l'ampia sensibilità
individuale al valproato.
Non è stata stabilita una correlazione certa tra la dose giornaliera,
la concentrazione sierica e l'effetto terapeutico, e la dose ottimale deve essere
determinata essenzialmente secondo la risposta clinica; si può prendere
in considerazione la determinazione dei livelli plasmatici di acido valproico
in aggiunta al monitoraggio clinico, quando non si raggiunge un adeguato controllo
degli attacchi o quando si sospettano eventi avversi. Il range terapeutico in
genere è compreso tra 40-100 mg/L (300-700 µmol/L).
La dose stabilita deve essere ripartita in 2 somministrazioni giornaliere.
Inizio della terapia con Depakin granulato a rilascio modificato (somministrazione
orale)
- in pazienti non trattati con altri farmaci antiepilettici, il dosaggio va
preferibilmente aumentato per livelli di dose successivi, ad intervalli di 2-3
giorni, per raggiungere quello ottimale in una settimana circa.
- in pazienti già in trattamento con farmaci antiepilettici, la sostituzione
con DEPAKIN granulato a rilascio modificato deve essere graduale, raggiungendo
il dosaggio ottimale in circa due settimane, riducendo e poi interrompendo gli
altri trattamenti.
- L'aggiunta di un altro farmaco antiepilettico va fatta gradualmente, quando
è necessario (vedere "interazioni").
Somministrazione orale di Depakin granulato a rilascio modificato:
considerazioni pratiche
Dosaggio
Il dosaggio giornaliero iniziale è generalmente 10-15 mg/kg, in seguito
le dosi vengono titolate fino al dosaggio ottimale (vedere "Inizio della
terapia con Depakin granulato a rilascio modificat"o).
Questo è generalmente compreso tra 20-30 mg/kg. Ciò nonostante,
se non si raggiunge il controllo degli attacchi con questa posologia, è
possibile aumentare ulteriormente la dose, in modo adeguato; i pazienti devono
essere attentamente monitorati quando ricevono dosi giornaliere superiori a
50 mg/kg (vedere "Precauzioni per l'uso").
Nei bambini il dosaggio usuale di mantenimento è circa 30 mg/kg al giorno.
Negli adulti il dosaggio usuale di mantenimento è tra 20-30 mg/kg al
giorno.
Negli anziani, sebbene la farmacocinetica di Depakin granulato a rilascio modificato
sia modificata, il significato clinico è limitato e il dosaggio deve
essere determinato sulla base del controllo degli attacchi.
Episodi di mania correlati al disturbo bipolare
Negli adulti:
il dosaggio giornaliero deve essere stabilito e controllato individualmente
dal medico.
La dose giornaliera iniziale raccomandata è di 750 mg. Inoltre, negli
studi clinici una dose iniziale di 20 mg di valproato/kg di peso corporeo ha
mostrato anch'essa un profilo di sicurezza accettabile. Le formulazioni a rilascio
prolungato possono essere somministrate una o due volte al giorno. La dose deve
essere aumentata il più rapidamente possibile in modo da raggiungere
la dose terapeutica più bassa con cui si ottiene l'effetto clinico desiderato.
La dose giornaliera deve essere adattata alla risposta clinica per stabilire
la dose minima efficace per il singolo paziente.
La dose giornaliera media solitamente varia fra 1000 e 2000 mg di valproato.
I pazienti che ricevono una dose giornaliera superiore a 45 mg/kg di peso corporeo
devono essere attentamente monitorati. La continuazione del trattamento negli
episodi di mania correlati al disturbo bipolare deve essere stabilita su base
individuale, alla dose minima efficace.
Nei bambini e negli adolescenti:
La sicurezza e l'efficacia di Depakin granulato a rilascio modificato nel trattamento
degli episodi di mania correlati al disturbo bipolare non sono state valutate
nei pazienti di età inferiore ai 18 anni.
Modalità di somministrazione per entrambe le indicazioni
Depakin granulato a rilascio modificato è in granuli sferici insapori
e preferibilmente deve essere somministrato distribuito su cibi molli (yogurt,
frutta cotta, formaggi freschi, etc.) o bevande (succo d'arancia, etc.) freddi
o a temperatura ambiente.
Depakin granulato a rilascio modificato non deve essere somministrato con cibi
o bevande tiepidi o caldi (minestre, caffè, tè, etc.).
Depakin granulato a rilascio modificato non deve essere somministrato nel biberon
perché può bloccare la tettarella.
Quando viene assunto con liquidi, si consiglia di sciacquare il bicchiere con
una piccola quantità di acqua perché alcuni granuli possono rimanere
attaccati al bicchiere.
Se si preferisce il granulato può essere messo direttamente in bocca
e deglutito con acqua o bevande fredde o a temperatura ambiente.
Il preparato deve essere deglutito immediatamente e non deve essere masticato.
Non deve essere conservato per usi successivi.
Considerando il processo di rilascio e la natura degli eccipienti della formulazione
la matrice inerte dei granuli non viene assorbita dal tratto digestivo e viene
eliminata con le feci dopo che il principio attivo viene rilasciato.
SOVRADOSAGGIO
In caso di ingestione/assunzione di una dose eccessiva di Depakin avvertire
immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.
Segni e sintomi
I segni di massivo sovradosaggio acuto generalmente comprendono coma con ipotonia
muscolare, iporeflessia, miosi, compromissione della funzione respiratoria,
acidosi metabolica.
In seguito a sovradosaggio massivo si sono verificati dei decessi, tuttavia
la prognosi delle intossicazioni è generalmente favorevole.
I sintomi comunque possono essere variabili e attacchi epilettici sono stati
riportati in presenza di livelli plasmatici molto elevati. Sono stati segnalati
casi di ipertensione intracranica collegata a edema cerebrale.
Trattamento
Le misure da intraprendere a livello ospedaliero devono essere sintomatiche:
lavanda gastrica, che può essere utile fino a 10-12 ore dopo l'ingestione;
monitoraggio cardiaco e respiratorio. Il naloxone è stato utilizzato
con successo in pochi casi isolati. In caso di massivo sovradosaggio, sono state
utilizzate con successo l'emodialisi e l'emoperfusione.
In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di Depakin
avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.
SE HA QUALSIASI DUBBIO SULL'USO DI DEPAKIN, RIVOLGERSI AL MEDICO O AL FARMACISTA
EFFETTI INDESIDERATI
Come tutti i medicinali, Depakin può causare effetti indesiderati sebbene
non tutte le persone li manifestino
- Patologie congenite, familiari e genetiche (vedere "Avvertenze speciali
-Gravidanza")
- Rischio teratogeno: vedere "Avvertenze speciali - Gravidanza"
- Patologie epatobiliari: rari casi di danno apatico (vedere "Avvertenze
speciali").
- Patologie gastrointestinali (nausea, dolori alla parte superiore dell'addome,
diarrea) si verificano frequentemente in alcuni pazienti all'inizio del trattamento,
ma generalmente scompaiono dopo qualche giorno senza interrompere il trattamento.
Casi molto rari di pancreatite, talvolta letale (vedere "Avvertenze speciali"
e "Precauzioni per l'uso").
- Alterazioni del metabolismo e della nutrizione: casi molto rari di iponatriemia.
Sindrome da Inappropriata Secrezione di ADH (SIADH).
- Patologie del sistema nervoso: stati confusionali; pochi casi di stato stuporoso
e letargia che qualche volta hanno portato a coma transitorio (encefalopatia),
erano casi isolati o associati con un aumento dell'incidenza di attacchi epilettici
durante la terapia e sono regrediti con l'interruzione del trattamento o con
la diminuzione del dosaggio. Questi casi sono stati riportati principalmente
durante la terapia combinata (in particolare con fenobarbital o topiramato)
o dopo un brusco aumento delle dosi di valproato.
Sono stati segnalati casi molto rari di demenza reversibile associata ad atrofia
cerebrale reversibile. È stato segnalato parkinsonismo isolato reversibile.
Sono stati segnalati casi di atassia con frequenza non comune (>1/1.000 e
< 1/100). Spesso sono stati riportati effetti indesiderati transitori e/o
dose-dipendenti: fine tremore posturale e sonnolenza.
Sono stati segnalati sedazione e disturbi extrapiramidali (incapacità
di stare fermi, rigidità, tremori, movimenti lenti, movimenti involontari,
contrazioni muscolari).
Può frequentemente presentarsi una moderata iperammoniemia isolata, senza
alterazione dei test di funzionalità epatica e ciò non deve essere
causa di interruzione del trattamento.
Tuttavia in corso di monoterapia o di politerapia (fenobarbitale, carbamazepina,
fenitoina, topiramato) si può avere una sindrome acuta di encefalopatia
iperammoniemica, con normale funzione epatica ed assenza di citolisi. La sindrome
encefalopatica iperammoniemica indotta dal valproato si manifesta in forma acuta
ed è caratterizzata da perdita della coscienza, e segni neurologici focali
e generali con incremento della frequenza degli attacchi epilettici. Può
comparire dopo alcuni giorni o alcune settimane dall'inizio della terapia e
regredisce con la sospensione del valproato. L'encefalopatia non è dose-correlata,
e i cambiamenti dell'EEG sono caratterizzati da comparsa di onde lente e incremento
delle scariche epilettiche.
Irritabilità (occasionalmente aggressività, iperattività
e disturbi comportamentali),
- Patologia del sistema emolinfopoietico: comparsa frequente di trombocitopenia,
rari casi di anemia, leucopenia o pancitopenia, ipoplasia dei globuli rossi.
Insufficienza midollare inclusa aplasia midollare pura a carico dei globuli
rossi. Agranulocitosi.
Sono stati riportati casi isolati di riduzione del fibrinogeno e di allungamento
del tempo di sanguinamento, generalmente senza segni clinici associati e in
particolare con alte dosi (il valproato ha un effetto inibitore sulla seconda
fase dell'aggregazione piastrinica) (vedere anche "Gravidanza").
- Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: rash. Molto raramente necrolisi
epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme. Spesso
è stata riportata alopecia transitoria e/o dose-dipendente.
- Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: amenorrea e dimenorrea.
- Patologie vascolari: è stata riportata la comparsa di vasculiti.
- Patologie dell'orecchio e del labirinto: raramente è stata riportata
sordità, sia reversibile che irreversibile.
- Patologie renali e urinarie: sono state ricevute isolate segnalazioni di sindrome
di Fanconi reversibile, il meccanismo di azione non è ancora chiaro.
Sono stati segnalati casi molto rari di enuresi.
- Disturbi del sistema immunitario: angioedema, sindrome da Rush da Farmaci
con Eosinofilia e Sintomi Sistemici (DRESS), reazioni allergiche.
- Disturbi generali: sono stati segnalati casi molto rari di edema periferico
non grave.
Aumento di peso. Poiché l'aumento di peso costituisce un fattore di rischio
per la sindrome dell'ovaio policistico deve venire attentamente monitorato (vedere
"Avvertenze speciali" e "Precauzioni per l'uso").
Per quanto riguarda gli effetti indesiderati relativi al S.N.C. e il possibile
rischio teratogeno, questi potrebbero avere un'incidenza minore rispetto a quelli
che si presentano dopo somministrazione di Depakin. Infatti Depakin granulato
a rilascio modificato ha un profilo plasmatico più regolare, con minori
fluttuazioni della concentrazioni di acido valproico per riduzione dei livelli
dei picchi (Cmax) e con livelli di "cavo" immodificati.
Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio
di effetti indesiderati.
Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava, o se nota la comparsa
di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo,
informare il medico o il farmacista.
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: vedere la data di scadenza indicata sulla confezione.
La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro correttamente
conservato.
Non conservare a temperatura superiore a 25°C. Conservare nel contenitore
originale per riparare il prodotto dall'umidità. Non conservare in frigorifero,
nel congelatore o vicino a caloriferi o altre fonti di calore.
Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla
confezione.
Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
I medicinali non devono essere gettati nell'acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chiedere ai farmacista come eliminare i medicinali che non si utilizzano più. Questo aiuterà a proteggere l'ambiente.
COMPOSIZIONE
Ogni bustina contiene:
Depakin 50 mg granulato a rilascio modificato principio attivo
sodio valproato 33,33 mg; acido valproico 14,51 mg equivalenti a 50 mg di sodio
valproato
Depakin 100 mg granulato a rilascio modificato principio attivo
sodio valproato 66,66 mg; acido valproico 29,03 mg equivalenti a 100 mg di sodio
valproato
Depakin 250 mg granulato a rilascio modificato principio attivo
sodio valproato 166,76 mg; acido valproico 72,61 mg equivalenti a 250 mg di
sodio valproato
Depakin 500 mg granulato a rilascio modificato principio attivo
sodio valproato 333,30 mg; acido valproico 145,14 mg equivalenti a 500 mg di
sodio valproato
Depakin 750 mg granulato a rilascio modificato principio attivo
sodio valproato 500,06 mg; acido valproico 217,75 mg equivalenti a 750 mg di
sodio valproato
Depakin 1000 mg granulato a rilascio modificato principio attivo
sodio valproato 666,60 mg; acido valproico 290,27 mg equivalenti a 1000 mg di
sodio valproato
Eccipienti
Paraffina solida, glicerolo dibeenato, silice colloidale idrata.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Granulato a rilascio modificato. Confezioni da 30 e da 50 bustine.
TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
sanofi-aventis France - Parigi (F)
Rappresentante per l’Ialia
sanofi-aventis S.p.A. –Viale L. Bodio, 37/8 - Milano
PRODUTTORE
Sanofi-Synthelaho Limited-Edgefield avenue-Fawdon-Newcastle upon Tyne- NE3 3TT
(Regno Unito)
Sanofi Winthrop Industrie – 196, Rue Du Marechal Juin - Amilly (Francia)
Revisione del foglio illustrativo da parte dell'Agenzia Italiana del Farmaco: Settembre 2010