Sovradosaggio: sospendere immediatamente la somministrazione di diosmina e intraprendere una terapia sintomatica.
Tossicità riproduttiva: in vivo (topo, ratto), la somministrazione della diosmina durante l’organogenesi non è stata associata a effetti embriofetotossici o teratogeni. In gravidanza, nella donna, la sicurezza del farmaco non è stata valutata. Esistono delle evidenze relative all’esposizione di bioflavonoidi in gravidanza associate ad un aumento del rischio di leucemie infantili acute probabilmente correlate ad alterazioni dei cromosomi a livello del gene MLL, gene responsabile della trasformazione delle cellule staminali in cellule del sangue mature (Strick et al., 2000). L’uso della diosmina in gravidanza è pertanto controindicato. L’esposizione del neonato alla diosmina durante l’allattamento non è ben documentato nell’uomo. In vivo sono stati osservati degli effetti pseudoestrogenici dovuti ai bioflavonoidi, ma le indicazioni in merito sono scarse (Padilla-Banks et al., 2006; Takashima-Sasaki et al., 2006).
In via precauzionale la diosmina è controindicata durante l’allattamento e nei bambini.
DL50: dopo somministrazione orale pari a 2000 mg/kg (topo); 4000 mg/kg (ratto). Dopo somministrazione intraperitoneale: 2000 mg/kg (topo).