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Rosuvastatina

Crestor, Provisacor, Simestat


Indicazioni - Quali sono le indicazioni terapeutiche di Rosuvastatina?

La rosuvastatina è indicata per il trattamento della ipercolesterolemia primaria (fenotipo IIa, che include l’ipercolesterolemia famigliare eterozigote) negli adulti e nei pazienti pediatrici (età =/> 6 anni) quando la risposta alla dieta o esercizio fisico e ad altri trattamenti non farmacologici si sia dimostrata inadeguata. (leggi)

Posologia - Qual è la posologia di Rosuvastatina?

Riportiamo di seguito la posologia di rosuvastatina nelle diverse indicazioni terapeutiche. (leggi)

Controindicazioni - Quando non si deve usare Rosuvastatina?

La rosuvastatina è controindicata in caso di ipersensibilità. (leggi)

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Rosuvastatina?

Associare al trattamento farmacologico con rosuvastatina sempre un adeguato regime alimentare e un appropriato stile di vita. (leggi)

Interazioni - Quali sono le interazioni farmacologiche di Rosuvastatina?

La debole interazione (inibizione farmacometabolica della rosuvastatina) evidenziata in vitro con sulfafenazolo e omeprazolo indicherebbe un possibile coinvolgimento degli isoenzimi citocromiali CYP2C9 e 2C19 nel metabolismo della statina. (leggi)

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Rosuvastatina?

Gli effetti collaterali più frequenti di rosuvastatina comprendono faringite (12,2%), dolore (6,7%), cefalea (6,6%), sindrome influenzale (5,3%) e mialgia (5,1%). (leggi)

Tossicità - Qual è la tossicità di Rosuvastatina?

La rosuvastatina non è risultata mutagena o clastogenica. (leggi)

Farmacologia - Come agisce Rosuvastatina?

La rosuvastatina è un farmaco ipolipidemizzante, appartenente alla classe degli inibitori della HMG CoA reduttasi (statine). (leggi)

Farmacocinetica - Qual è il profilo farmacocinetico di Rosuvastatina?

Il profilo farmacocinetico di rosuvastatina è lineare: la dose somministrata è proporzionale al picco plasmatico e all’AUC nelle 24 ore. (leggi)

Classificazione - Qual è la formula di struttura di Rosuvastatina?

La formula bruta della rosuvastatina è C22H28FN3O6S. (leggi)

Bibliografia - Quali fonti bibliografiche per Rosuvastatina?

Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata a rosuvastatina sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)

Specialità - Quali sono le specialità medicinali che contengono Rosuvastatina?

Rosuvastatina è prescrivibile nelle specialità commerciali Asadrox, Asurami, Aurozeb, Borghes, Cholecomb, Coaredam, Colcardiol, Colfri, Compuna, Crativ, Crestor, Dilivas, Exorta, Ezateros, Koleros, Lipidover, Maoris, Miastina, Provisacor, Quiloga, Rosastin, Rosetem, Rosuasa, Rosuberol, Rosulod, Rosumibe, Rosuvastatina, Rosuvastatina Ezetimibe, Rosuvastatina HCS, Rosuvastatina Pensa, Rozamlad, Simestat, Staros, Suvamod. (leggi)

 

La rosuvastatina è un farmaco ipolipidemizzante, facente parte della classe degli inibitori della HMG CoA reduttasi (statine). La rosuvastina agisce diminuendo i livelli di colesterolo LDL e aumentando quelli del colesterolo HDL.

La rosuvastatina appartiene alla classe delle statine comprendente anche l’atorvastatina, la fluvastatina, la lovastatina, la pravastatina e la simvastatina.

La rosuvastatina è un farmaco efficace nel trattamento dell’ipercolesterolemia primaria (fenotipo IIa che include anche l’ipercolesterolemia famigliare eterozigote) e della dislipidemia mista (fenotipo IIb, ipercolesterolemia associata ad ipertrigliceridemia).

Nel trattamento dell’ipercolesterolemia la dose orale raccomandata di rosuvastatina nell’adulto è pari a 5-40 mg/die (iniziare con un dosaggio pari a 10 mg/die, successivamente aggiustare la dose nelle successive 4 settimane). Nei pazienti anziani con età > 70 anni e in soggetti a rischio di sviluppare miopatia, la dose orale consigliata è pari a 5 mg/die.

Nel trattamento dell’ipercolesterolemia famigliare omozigote, la dose orale iniziale raccomandata di rosuvastatina nell’adulto è pari a 20 mg/die; la dose di 40 mg/die è assumibile esclusivamente dai pazienti affetti da grave ipercolesterolemia e in assenza di fattori di rischio di miopatia.

Nel 2010 l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato l’uso delle statine in età pediatrica. La rosuvastatina è indicata nel trattamento dell’ipercolesterolemia e della dislipidemia mista a partire dai 6 anni di età. Nei bambini con meno di 8 anni la terapia farmacologica è indicata per livelli di colesterolo LDL > 500 mg/dL, in genere relativi ad una condizione di ipercolesterolemia familiare in omozigosi. Nei bambini con più di 8 anni, la necessitò di ricorrere alla terapia farmacologica dipende dal livello di colesterolo LDL in relazione alla presenza di uno o più fattori di rischio di malattia cardiovascolare. In età pediatrica, comunque, la terapia con statine deve essere iniziata sempre alla dose minima, da incrementare successivamente a seconda della risposta del paziente.

La rosuvastatina è controindicata in caso di ipersensibilità; in caso di insufficienza epatica o di elevati livelli di transaminasi; in caso di miopatia; in caso di co-somministrazione con ciclosporina e in caso di gravidanza ed allattamento.

In alcune condizioni fisiologiche oppure in presenza di specifiche patologie, la somministrazione di rosuvastatina richiede particolare cautela e il monitoraggio di segni o sintomi di tossicità. Prima di iniziare la terapia con rosuvastatina è necessario monitorare la funzionalità epatica, infatti la rosuvastatina può portare ad un innalzamento dei livelli di transaminasi (diminuire/interrompere la terapia se i valori superano di 3 volte il limite massimo stabilito).

Nei pazienti affetti da insufficienza renale o ipotiroidismo, la somministrazione di rosuvastatina deve essere strettamente controllata poichè il suo utilizzo potrebbe causare l’insorgenza di miopatia o rabdomiolisi. Altri fattori predisponenti l’insorgenza di miopatia sono la co-somministrazione con altri farmaci ipolipemizzanti (fibrati, niacina).

Il trattamento con rosuvastatina può portare ad un aumento della creatinchinasi, pertanto prima di iniziare la terapia è necessario effettuare un dosaggio della creatinfosfochinasi (CPK). Nel caso in cui si presentassero valori elevati ripetere il test dopo 5/7 giorni, se i valori venissero confermati il trattamento con rosuvastatina non deve essere iniziato.

Quando si prescrive rosuvastatina è importante considerare gli eventuali farmaci in uso al paziente. La somministrazione di rosuvastatina con ciclosporina non è raccomandata (aumento picco plasmatico ed AUC della statina) così come con gemfibrozil e acido fusidico (aumento rischio tossicità muscolare); richiede cautela la co-somministrazione con inibitori delle proteasi (aumento rischio insorgenza rabdomiolisi), con fenofibrato e itraconazolo.

Come tutti i farmaci, anche la rosuvastatina può indurre degli effetti collaterali nei pazienti che ne fanno uso. Gli effetti collaterali segnalati interessano soprattutto l’apparato muscoloscheletrico (mialgia, miopatia, rabdomiolisi), il sistema epatico (incremento transaminasi, ittero) e il sistema centrale (cefalea, astenia, insonnia).Sono stati inoltre segnalati fra gli effetti collaterali comuni sindrome influenzale ed edema periferico (=/> 2% dei pazienti).

L’uso di rosuvastatina in una popolazione ancora in età fertile solleva il problema della sicurezza del farmaco in gravidanza. Sulla base delle osservazioni raccolte la rosuvastatina è stata associata a tossicità embriofetale (diminuzione del peso fetale e ritardo nei processi di ossificazione). La FDA ha inserito la rosuvastatina in classe X per l’uso in gravidanza. In questa classe sono inseriti i farmaci per i quali gli studi riproduttivi sugli animali o sull’uomo hanno evidenziato un rischio per il feto. Per i farmaci di classe X il rapporto rischi/beneficio in gravidanza è sfavorevole e pertanto tali farmaci sono controindicati in gravidanza.

Ma come agisce la rosuvastatina? La rosuvastatina agisce bloccando la conversione del precursore del colesterolo, con conseguente diminuzione del colesterolo LDL e dei trigliceridi, innalzamento dei valori di colesterolo HDL. La riduzione del colesterolo LDL rappresenta il target principale della terapia ipocolesterolemica, per la prevenzione della malattia coronarica. Le lipoproteine LDL sono direttamente coinvolte nella formazione della placca ateromasica e nel processo aterosclerotico. I dati estrapolati dai trial clinici hanno messo in evidenza come elevati livelli di colesterolo totale, di LDL e trigliceridi siano correlati ad un aumentato rischio di malattia coronarica.

Nei trial clinici l’efficacia della rosuvastatina è stata valutata: nella regressione della placca ateromasica a livello coronarico in pazienti con evidenza di ostruzione vascolare (studio ASTEROID); nella riduzione degli eventi cardiovascolari in pazienti affetti da scompenso cardiaco (studio CORONA); nella riduzione degli eventi cardiovascolari in prevenzione primaria, in pazienti con valori di proteina C-reattiva > 2 mg/L e livelli di colesterolo HDL nella norma (< 130 mg/dL) (studio JUPITER); nella riduzione della progressione dell’aterosclerosi a livello carotideo in soggetti a basso rischio (rischio a 10 anni < 10%) (studio METEOR); nella riduzione dell’ipercolesterolemia famigliare in pazienti pediatrici (10-17 anni) (studio PLUTO).

Altri studi sono stati condotti con la finalità di confrontare l’efficacia della rosuvastatina con quella delle altre statine (atorvastatina, pravastatina e simvastatina), nel trattamento di diverse patologie (studio COMETS, LUNAR, MERCURY I, POLARIS, STELLAR); oppure in associazione con altri farmaci (studio EXPLORER).

Nel trattamento dell’ipertrigliceridemia, la rosuvastatina ha determinato una riduzione dei livelli di trigliceridi e la sua efficacia terapeutica si è dimostrata superiore a quella del placebo. Il farmaco è risultato migliorare il profilo plasmatico del colesterolo totale e del colesterolo HDL.

In caso di dislipidemie miste, la somministrazione di rosuvastatina in monoterapia (40 mg/die) è risultata più efficace dell’associazione con niacina (rosuvastatina 10 mg/die + niacina 2 g/die) nella riduzione del colesterolo LDL.

Il profilo farmacocinetico della rosuvastatina segue un andamento lineare; nelle 24 ore la dose somministrata risulta essere proporzionale al picco plasmatico e all’AUC. In seguito a somministrazione orale, la rosuvastatina subisce un effetto di primo passaggio a livello epatico. Somministrazioni ripetute del farmaco non comportano un accumulo nell’organismo. La rosuvastatina si lega in modo reversibile all’albumina. La rosuvastatina viene metabolizzata a livello epatico; permea la placenta e in vivo si concentra nel tessuto fetale e nel liquido amniotico. L’emivita plasmatica della rosuvastatina è pari a 20 ore. La rosuvastatina viene eliminata principalmente con le feci e in minima parte con le urine.

La presenza di disfunzioni renali gravi porta ad un innalzamento di circa tre volte della concentrazione plasmatica della statina. I parametri farmacocinetici della rosuvastatina non sembrano variare in base all’età o al sesso del paziente.