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Fluvoxamina

Dumirox, Maveral e altri


Indicazioni - Quali sono le indicazioni terapeutiche di Fluvoxamina?

La fluvoxamina è indicata nel trattamento della depressione maggiore nei pazienti adulti. (leggi)

Posologia - Qual è la posologia di Fluvoxamina?

Riportiamo di seguito la posologia della fluvoxamina nelle diverse indicazioni terapeutiche. (leggi)

Controindicazioni - Quando non si deve usare Fluvoxamina?

La fluvoxamina è controindicata in caso di ipersensibilità. (leggi)

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Fluvoxamina?

L’interruzione improvvisa della terapia con fluvoxamina può causare sintomi da sospensione. Questi sintomi comprendono capogiri, disturbi visivi, alterata sensibilità degli stimoli percettivi (parestesia), disturbi del sonno, agitazione, irritabilità, confusione, instabilità emotiva, cefalea, disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), sudorazione, palpitazioni, tremore, ansia. (leggi)

Interazioni - Quali sono le interazioni farmacologiche di Fluvoxamina?

Poiché la fluvoxamina è un potente inibitore degli enzimi citocromiali CYP1A2 e 2C19, può aumentare in modo significativo i livelli plasmatici dei farmaci il cui metabolismo dipende da questi enzimi. (leggi)

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Fluvoxamina?

La nausea è l’effetto collaterale più frequente associato alla terapia con fluvoxamina. (leggi)

Tossicità - Qual è la tossicità di Fluvoxamina?

In caso di sovradosaggio da fluvoxamina possono comparire sintomi gastrointestinali, sonnolenza, capogiri, ipotensione, alterazioni della frequenza cardiaca, alterazioni della funzionalità epatica, convulsioni e coma. (leggi)

Farmacologia - Come agisce Fluvoxamina?

La fluvoxamina è un antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI, Selective Serotonin Reuptake Inhibitors), disponibile nella pratica clinica dal 1983. (leggi)

Farmacocinetica - Qual è il profilo farmacocinetico di Fluvoxamina?

Dopo somministrazione orale, la fluvoxamina è assorbita a livello gastrointestinale: l’assorbimeno non è influenzato dal cibo. (leggi)

Classificazione - Qual è la formula di struttura di Fluvoxamina?

La formula bruta della fluvoxamina è C15H21F3N2O2. (leggi)

Bibliografia - Quali fonti bibliografiche per Fluvoxamina?

Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata alla fluvoxamina sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)

Specialità - Quali sono le specialità medicinali che contengono Fluvoxamina?

La fluvoxamina è prescrivibile nelle specialità commerciali Dumirox, Fevarin, Fluvoxamina, Maveral. (leggi)

 

La fluvoxamina è un antidepressivo della classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). E’ approvata in Italia per la terapia della depressione maggiore nei pazienti adulti e del disturbo ossessivo-compulsivo negli adulti e nei bambini a partire dagli 8 anni di età. Il farmaco è anche utilizzato (uso off label) per il trattamento di diversi disturbi psichiatrici che vanno dai disturbi del comportamento aggressivo compulsivo, ai disturbi dell’ansia, dell’alimentazione, del gioco d’azzardo, del dismorfismo corporeo fino alla sindrome premestruale e le cefalee.

L’intervallo del dosaggio terapeutico è pari a 50-300 mg al giorno; dosi superiori a 150 mg al giorno devono essere suvvivise in 2-3 somministrazioni. Le raccomandazioni suggeriscono di iniziare la terapia con fluvoxamina al dosaggio più basso e poi aumentarlo progressivamente fino ad arrivare al dosaggio minimo efficace. Poiché il farmaco provoca una sindrome da sospensione caratterizzata da effetti collaterali centrali, gastrointestinali e cardiovascolari, l’interruzione della terapia deve evvenire gradualmente, nel giro di qualche settimana.

La fluvoxamina può dare interazioni con altri farmaci perché può modificare l’attività di alcuni enzimi metabolici. In particolare la fluvoxamina è risultata un potente inibitore degli enzimi citocromiali CYP1A2 e 2C19; un inibitore moderato di CYP2C9 e 3A4; un debole inibitore di CYP2D6. L’enzima CYP1A2 è coinvolto nel metabolismo di circa il 15% dei farmaci. L’enzima è espresso esclusivamente nel fegato e rappresenta il 13% degli enzimi del citocromo P450 epatico. L’enzima CYP2C19 presenta diverse varianti (polimorfismo genetico) caratterizzate da attività enzimatica normale (metabolizzatori estesi), intermedia (metabolizzatori intermedi) e ridotta o nulla (metabolizzatori lenti). Gli effetti inibitori della fluvoxamina sui farmaci metabolizzati dal CYP2C19 risentono del polimorfismo genetico dell’enzima, risultando più evidenti quando l’attività enzimatica è normale (metabolizzatori estesi).

La fluvoxamina è considerato un farmaco relativamento sicuro: il rischio di tossicità acuta grave o morte in seguito a overdose è un evento molto raro quando il farmaco è somministrato da solo. L’effetto collaterale più frequente associato alla fluvoxamina è la nausea, che interessa circa il 15% dei pazienti. Altri effetti collaterali comuni o molto comuni comprendono tachicardia,  sonnolenza, nervosismo, ansia, agitazione, perdita di appetito, disturbi del sonno, cefalea, capogiri, aumento della sudorazione, rash cutaneo, dolore addominale, stipsi, diarrea, bruciore di stomaco.

La somministrazione di fluvoxamina richiede cautela nei pazienti con insufficienza renale od epatica (il farmaco deve essere sospeso in caso di aumento degli enzimi epatici), nei pazienti affetti da mania o ipomania (se il paziente sviluppa una fase maniacale, il farmaco deve essere interrotto), nei pazienti che soffrono di convulsioni (il farmaco non deve essere somministrato se l’epilessia non è controllata), nei pazienti a rischio di iponatriemia, nei pazienti diabetici (la fluvoxamina può alterare il metabolismo del glucosio), nei pazienti a rischio di glaucoma ad angolo stretto (il farmaco può causare midriasi), nei pazienti con rischio emorragico (gli SSRI sono associati ad emorragia gastrointetinale, emorragia della cute e delle mucose, emorragia uterina), nei pazienti a rischio di prolungamento dell’intervallo QT.

La fluvoxamina non è raccomandata in gravidanza.