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Ciclofosfamide

Endoxan


Indicazioni - Quali sono le indicazioni terapeutiche di Ciclofosfamide?

La ciclofosfamide è inicata nel trattamento del linfoma di Hodgkin. (leggi)

Posologia - Qual è la posologia di Ciclofosfamide?

Riportiamo di seguito la posologia della ciclofosfamide nelle diverse indicazioni terapeutiche. (leggi)

Controindicazioni - Quando non si deve usare Ciclofosfamide?

La ciclofosfamide è controindicata in caso di ipersensibilità. (leggi)

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Ciclofosfamide?

In caso di stravaso, durante la somministrazione per via endovenosa della ciclofosfamide, il danno ai tessuti circostanti dovrebbe essere quasi nullo. (leggi)

Interazioni - Quali sono le interazioni farmacologiche di Ciclofosfamide?

In associazione agli ACE-inibitori si può avere un aumento della tossicità ematica e/o dell’immunosoppressione della ciclofosfamide. (leggi)

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Ciclofosfamide?

Nella pratica clinica, l’effetto collaterale che più influenza la tollerabilità della ciclofosfamide è rappresentato dalla mielosoppressione, in particolare la riduzione della conta dei globuli bianchi (leucopenia). (leggi)

Tossicità - Qual è la tossicità di Ciclofosfamide?

In caso di sovradosaggio, la tossicità da ciclofosfamide comprende mielodepressione dose-dipendente, immunodepressione, effetti tossici a carico della vescica e del tratto urniario, cardiotossicità dose-dipendente, malattia veno-occlusiva del fegato e stomatite. (leggi)

Farmacologia - Come agisce Ciclofosfamide?

La ciclofosfamide è un agente alchilante utilizzato in oncologia e nelle malattie autoimmuni. (leggi)

Farmacocinetica - Qual è il profilo farmacocinetico di Ciclofosfamide?

La ciclofosfamide è somministrata per via endovenosa e per via orale. (leggi)

Classificazione - Qual è la formula di struttura di Ciclofosfamide?

La formula bruta di C7H15Cl2N2O2P (leggi)

Bibliografia - Quali fonti bibliografiche per Ciclofosfamide?

Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata alla ciclofosfamide sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)

Specialità - Quali sono le specialità medicinali che contengono Ciclofosfamide?

La ciclofosfamide è prescrivibile nella specialità commerciale Endoxan. (leggi)

 

La ciclofosfamide è un agente alchilante utilizzato in oncologia da circa una sessantina d’anni e in reumatologia. Approvata negli USA nel 1959, è impiegata nel trattamento di alcuni tipi di linfomi e leucemie, nel mieloma multiplo, nella micosi fungoide avanzata, nel neuroblastoma disseminato, nel tumore ovarico, tumore al seno, tumore del polmone non a piccolo cellule, nel sarcoma, nel retinoblastoma, nella sindrome nefrosica nei bambini e in diverse malattie reumatiche sistemiche.

In reumatologia, la ciclofosfamide è utilizzata come immunosopressore per gli effetti inibitori sulla produzione di anticorpi e di linfociti T e B.

In oncologia, la dose terapeutica della ciclofosfamide è compresa nell’intervallo 1,5-60 mg/kg/die. Il farmaco è somministrato per via endovenosa, in monoterapia o in associazione ad altri antitumorali, e per via orale, in regimi di mantenimento.

La ciclofosfamide è un “profarmaco”, ha bisogno cioè di essere attivata per via enzimatica. L’attivazione metabolica avviene nel fegato per opera di alcuni enzimi citocromiali, in particolare del CYP2B6. Il metabolita attivo è la 4-idrossi-ciclofosfamide, da cui derivano la mostarda fosforamidica e l’acroleina che costituiscono le forme chimiche con cui la ciclofosfamide esercita la sua azione citotossica sulle cellule tumorali.

La ciclofosfamide provoca la morte della cellula tramite l’alchilazione del DNA. Questo processo modifica le basi azzotate del DNA, in particolare la guanina, tramite l’inserimento di residui alchilici (piccole catene di atomi di carbonio) che impedscono la duplicazione del DNA e la sua corretta trascizione.

L’azione citotossica della ciclofosfamide non è selettiva per le cellule tumorali, ma colpisce anche le cellule sane, in particolare le cellule che per natura si riproducono più frequentemente, come le cellule del sangue o quelle dei capelli. Gli effetti della ciclofosfamide sulle cellule sane sono responsabili della tossicità del farmaco.

L’effetto collaterale che incide maggiormente sulla tollerabilità della ciclofosfamide è la mielosopressione; a questa si aggiunge la cardiotossicità quando il farmaco è usato in regimi ad alto dosaggio come nel trapianto di midollo osseo.

Un altro effetto collaterale molto comune è l’alopecia, cioè la caduta dei capelli che compare nella maggior parte dei pazienti dopo 2-4 cicli di trattamento. Salvo rare eccezioni, i capelli riscrescono dopo la sospensione della chemioterapia.

La ciclofosfamide è classificata come farmaco antitumorale moderatamente emetogeno quando usata in monoterapia per via parenterale e a dosi non superiori a 1500 mg/m2. Questo significa che la somministrazione di ciclofosfamide provoca il vomito nel 30-90% dei pazienti trattati. In associazione ad altri farmaci tumorali (antracicline) o somministrata per via parenterale a dosaggio elevato (> 1500 mg/m2) il potenziale ematogeno della ciclofosfamide diventa elevato, cioè il farmaco provoca il vomito nella quasi totalità dei pazienti. Il potenziale ematogeno di un regime chemioterapico influenza la scelta della terapia antiemetica.

La ciclofosfamide è un farmaco nefrotossico, con effetti collaterali a carico dei reni, delle vie renali e della vescica. La tossicità sulla vescica (cistite emorragica) è indipendente dalla durata della terapia. Per ridurre il rischio di nefrotossicità, l’impiego di ciclofosfamide richiede un’adeguata idratazione del paziente durante e dopo la somministrazione del farmaco e un regolare svuotamento della vescica.

Complicanze a lungo termine associate all’uso della ciclofosfamide come antitumorale sono la sterilità e lo sviluppo di neoplasie secondarie.