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Toxoplasmosi

Sintomi

Quali sono i sintomi della Toxoplasmosi?

I sintomi più comuni della toxoplasmosi comprendono:

La toxoplasmosi decorre in forma asintomatica nella maggior parte delle persone che hanno un sistema immunitario efficiente (pazienti immunocompetenti). In circa il 10-20% delle persone immunocompetenti la malattia si manifesta con sintomi lievi e aspecifici quali febbre, malessere, stanchezza, ingrossamento dei linfonodi cervicali, sudorazione notturna. Più raramente possono comparire mialgie, esantema maculopapuloso, ingrossamento di fegato e milza (epatosplenomegalia), aumento atipico dei infociti nel sague (linfocitosi) (< 10% dei pazienti). In assenza di problemi a livello di sistema immunitario, la fase acuta della toxoplasmosi ha un decorso benigno e si risolve spontaneamente dopo qualche settimana (Rugarli et al., 2015).

Nei pazienti immunodepressi la toxoplasmosi determina un quadro clinico severo caratterizzato da meningite, meningoencefalite ed encefalite (neurotoxoplasmosi). I sintomi iniziali di una neurotoxoplasmosi comprendono deficit motori (emiparesi) e di articolazione delle parole (disartria). Altri sintomi che possono manifestarsi e che dipendono dalle aree del sistema nervoso colpite comprendono disturbi del comportamento, alterazione dello stato di coscienza, lesioni ai nervi cranici, disturbi della sensibilità, perdita di coordinazione motoria (atassia) e crisi convulsive. Nei pazienti con AIDS, la neurotoxoplasmosi è causata quasi sempre da una riattivazione dell’infezione latente; se non curata la neurotoxoplasmosi è fatale in pochi giorni. Nei pazienti immunodepressi i sintomi neurologici compaiono gradualmente, solo nel 15-25% dei casi, l’esordio dell’infezione è acuto. Altri organi che possono venire colpiti sono il polmone (polmonite da T. gondii) e l’occhio (corioretinite da T. gondii). La corioretinite è un’infiammazione della parte posteriore dell’occhio che può portare a perdita della vista. Come manifestazione singola, la corioretinite è abbastanza rara nei pazienti con AIDS, ma si associa ai due terzi dei casi che manifestano neurotoxoplasmosi. Nei pazienti sottoposti a trapianto d’organo e, pertanto, a immunosopressione, la toxoplasmosi può colpire polmone e cuore (donatore sieropositivo per T. gondii e ricevente siero negativo). Nei pazienti gravemente immunodepressi, raramente, la toxoplasmosi si può manifestare come infezione disseminata (polmonite, miocardite, polimiosite, rash maculopapulare, febbre alta) senza coinvolgimento del sistema nervoso centrale. La forma disseminata di toxoplasmosi se non trattata è fatale (Rugarli et al., 2015).

La corioretinite da T. gondii (toxoplasmosi oculare) si può manifestare anche nel paziente immunocompetente come complicanza a lungo termine di una toxoplasmosi congenita (infezione acquisita in epoca fetale) o di un’infezione acquisita dopo la nascita. L’esordio della toxoplasmosi oculare in genere avviene tra i 20 e i 40 anni, è rara dopo i 40 anni. I sintomi iniziali comprendono visione offuscata, dolore oculare, perdita della visione in una parte del campo visivo (scotoma) e fotofobia. Il quadro clinico migliora dopo qualche giorno, ma il recupero della visione può essere incompleto. La toxoplasmosi oculare può recidivare anche dopo il trattamento farmacologico (13-30%) (Rugarli et al., 2015).

Se contratta in gravidanza, la toxoplasmosi può causare gravi danni al feto (toxoplasmosi congenita), aborto e morte neonatale. L’entità degli effetti sul feto dipende dalla virulenza del ceppo del parassita, dalla carica infettante e dall’epoca gestazione in cui avviene l’infezione: tanto più precoce è la trasmissione dell’infezione dalla madre al feto, tanto più grave è il danno fetale. La toxoplasmosi congenita si manifesta con sintomi a carico del sistema nervoso centrale (idrocefalia, convulsioni, calcificazioni endocraniche, microcefalia, ritardo mentale e psico-motorio, epilessia), dell’occhio (corioretinite, strabismo, cecità) e dell’orecchio (deficit uditivi) (Borrelli et al., 2008). Circa il 5-10% dei bambini con toxoplasmosi congenita presenta un quadro clinico importante alla nascita. Attualmente, comunque, la triade idrocefalia/calcificazioni intracraniche/corioretinite è rara; più frequentemente si osservano sintomi riconducibili ad un’infezione generalizzata quali anemia, trombocitopenia, ittero, ingrossamento di fegato e milza, ingrossamento dei linfonodi, eosinofilia, rash cutaneo, prematurità, ritardo di crescita uterina. In alcuni bambini la toxoplasmosi congenita si può manifestare solo con sintomi neurologici: nistagmo, convulsioni, macro o microcefalia, fontanella anteriore pulsante. Nella maggior parte dei casi (85%) comunque il bambino è asintomatico, ma questo non esclude la possibilità che compaiano manifestazioni a distanza di anni, come ad esempio la corioretinite (Rugarli et al., 2015).