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Ketoprofene

Oki, Fastum, Orudis e altri


Indicazioni - Quali sono le indicazioni terapeutiche di Ketoprofene?

Il ketoprofene è un farmaco impiegato nel trattamento di osteoartrosi, spondilite anchilosante, artrite reumatoide, artrite gottosa, artrosi dolorosa. (leggi)

Posologia - Qual è la posologia di Ketoprofene?

Riportiamo di seguito la posologia del ketoprofene nelle diverse indicazioni terapeutiche. (leggi)

Controindicazioni - Quando non si deve usare Ketoprofene?

Il ketoprofene è controindicato in caso di ipersensibilità verso il farmaco o ipersensibilità crociata con acido acetilsalicilico o altri farmaci antinfiammatori non steroidei. (leggi)

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Ketoprofene?

Si consiglia di assumere il ketoprofene durante i pasti o in associazione ad antiacidi per minimizzare l’insorgenza di effetti collaterali di natura gastrica. (leggi)

Interazioni - Quali sono le interazioni farmacologiche di Ketoprofene?

Anticoagulanti (warfarin), trombolitici, farmaci antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): la somministrazione contemporanea con ketoprofene aumenta il rischio di emorragie. (leggi)

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Ketoprofene?

Gli effetti collaterali più frequentemente riscontrati con ketoprofene comprendono dispepsia, pirosi gastrica, dolore addominale e senso di vertigine. (leggi)

Tossicità - Qual è la tossicità di Ketoprofene?

In caso di sovradosaggio con ketoprofene procedere con lavanda gastrica o indurre emesi. (leggi)

Farmacologia - Come agisce Ketoprofene?

Il ketoprofene è un farmaco ad azione antiinfiammatoria, antipiretica e analgesica derivato dall'acido arilpropionico. (leggi)

Farmacocinetica - Qual è il profilo farmacocinetico di Ketoprofene?

Dopo somministrazione orale, il ketoprofene viene rapidamente e completamente assorbito dal tratto gastrointestinale. (leggi)

Classificazione - Qual è la formula di struttura di Ketoprofene?

La formula bruta di ketoprofene è C16H14O3. (leggi)

Bibliografia - Quali fonti bibliografiche per Ketoprofene?

Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata a ketoprofene sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)

Specialità - Quali sono le specialità medicinali che contengono Ketoprofene?

Ketoprofene è prescrivibile nelle specialità commerciali Alket, Ardbeg, Artrosilene, Brufen Dolore, Dolgosin, Dolket, Euketos, Euspidol Gola, Fastum, Ibifen, Isofenal, Ilmotask, Kelis, Kelis Dolore e Infiammazione, Keplat, Ketodipil, Ketodotask, Ketodol, Ketoplus, Ketoprofene, Ketoprofene Sale di Lisina, Ketoprofene Sale di Lisina COOP, Ketoprofene Sale di Lisina Pensa, Momenactcompi, Oki, Oki Dolore e Febbre, Oki Gola, Okitask, Orudis, Painket, Rofixidol, Rofixidol Antidolore, Rofixidol Infiammazione e Dolore, Steofen. (leggi)

 

Il ketoprofene è un farmaco ad azione antiinfiammatoria, antipiretica e analgesica. Appartiene alla classe dei FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei. È indicato nei pazienti adulti per il trattamento sintomatico dell'artrite reumatoide e dell’osteoartrite, per alleviare il dolore lieve e moderato e per il trattamento della dismenorrea. Possiede efficacia terapeutica anche nel trattamento della spondilite anchilosante, dell'artrite gottosa acuta, nelle borsiti e tendiniti e nella sindrome di Reiter.

Il ketoprofene è autorizzato in ambito pediatrico come trattamento sintomatico, di breve durata, di stati infiammatori associati a dolore quali quelli a carico dell'apparato osteo-articolare, dolore post-operatorio e otiti.

Il ketoprofene è stato valutato come possibile trattamento della cefalea di tipo tensivo e nel trattamento del dolore oncologico (usi off label).

Il dosaggio del ketoprofene varia a seconda dell’utilizzo del farmaco e della via di somministrazione adottata. Per il trattamento degli stati febbrili e del dolore lieve-moderato sono indicate dosi orali fino a 75 mg/die e dosi rettali, per i bambini, fino 360 mg/die. Dosi maggiori di ketoprofene sono raccomandate per il trattamento orale della dismenorrea, pari a 75-150 mg/die, incrementabili fino a 300 mg/die. Il trattamento dell’artrite reumatoide e dell’osteoartrite richiede la somministrazione di dosi orali iniziali di ketoprofene di 200 mg/die e dosi di mantenimento comprese fra 150 e 300 mg/die. Per quest’ultima indicazione il ketoprofene può essere somministrato anche per via rettale, alla dose di 320-480 mg/die, e per via parenterale, come iniezione sottocutanea, alla dose di 100-200 mg/die.

L’uso del ketoprofene è controindicato in caso di ipersensibilità ai FANS e all’acido acetilsalicilico, in caso di gastrite, ulcera gastrica e duodenale, sanguinamento gastrico in atto perchè i FANS possiedono tossicità gastrica. Il ketoprofene non deve essere somministrato nei pazienti con insufficienza renale grave, perchè i FANS possono peggiorare la funzionalità del rene; nei pazienti con insufficienza cardiaca grave e in quelli a rischio emorragico. Il suo impiego non è autorizzato nei bambini di età inferiore ai 6 anni, in associazione con anticoagulanti cumarinici e ipoglicemizzanti orali, in gravidanza e nelle donne che allattano al seno.

Per la possibile tossicità gastrica e renale, il trattamento prolungato con ketoprofene richiede il monitoraggio attento dei parametri di funzionalità renale ed epatica, e l’analisi periodica della crasi ematica (composizione cellulare del sangue). Deve essere inoltre tenuto in considerazione il potenziale aumento del rischio trombotico associato all’impiego a lungo termine dei FANS; il rischio di ritenzione idrica ed edema quando i FANS sono somministrati a pazienti con ipertensione o insufficienza cardiaca; il rischio di emorragia gastrointestinale nei pazienti con malattie epatiche (insufficienza epatica). Per minimizzare la tossicità gastrica del ketoprofene è raccomandata l’assunzione del farmaco a stomaco pieno e l’eventuale associazione con farmaci antiacidi.

Il ketoprofene può indurre sensibilizzazione dopo terapie prolungate; può provocare fotosensibilizzazione; può scatenare crisi asmatiche in pazienti con asma. Può indurre un peggioramento del quadro clinico nei pazienti affetti da malattie croniche intestinali come la colite ulcerativa e il morbo di Crohn. Per i suoi effetti sulle piastrine (azione antiaggregante piastrinica), la somministrazione del ketoprofene richiede cautela nei pazienti con problemi di coagulazione e nei pazienti affetti da emofilia.

La prescrizione di ketoprofene deve tener conto anche delle eventuali terapie farmacologiche in atto per evitare eventuali interazioni con altri farmaci e comparsa di tossicità. Un aumento di effetti collaterali a carico del tratto gastrointestinale può essere infatti possibile quando il ketoprofene è somministrato insieme ad acido acetilsalicilico, FANS, alcune cefalosporine, corticosteroidi, etanolo, metamizolo, plicamicina. La co-somministrazione di ketoprofene con antiaggreganti piastrinici, anticoagulanti, trombolitici può comportare un aumento del rischio emorragico, mentre la co-somministrazione con cefalosporina potrebbe comportare una maggiore nefrotossicità.

Come tutti i farmaci, anche il ketoprofene può indurre degli effetti collaterali nei pazienti che ne fanno uso. Gli effetti collaterali più frequentemente riscontrati comprendono dispepsia, pirosi gastrica, dolore addominale e senso di vertigine. Fra i FANS il ketoprofene è caratterizzato da un potenziale di tossicità gastrointestinale intermedio; la molecola con il potenziale minore è l'ibuprofene. Fattori di rischio per emorragia gastrica sono rappresentati da età (>60 anni), terapia concomitante con fluidificanti del sangue e/o steroidi, anamnesi positiva per sanguinamento gastrico.

Il ketoprofene può indurre tossicità renale riconducibile all'azione inibitoria dei FANS sulle prostaglandine renali (necrosi papillare renale, sindrome nefrotica, ematuria, proteinuria e nefriti interstiziali). Effetti avversi a carico del rene (insufficienza renale funzionale acuta) sono stati osservati anche con la somministrazione topica di ketoprofene.

L’uso del ketoprofene è associato a comparsa di tossicità cutanea anche grave. Tali effetti sono risultati aumentare di incidenza nei mesi primaverili ed estivi confermando come l'esposizione alla luce solare abbia un effetto sensibilizzante sulla cute trattata. Le reazioni cutanee da ketoprofene sono da attribuire alla sua struttura chimica (funzione carbonilica) che, in seguito a fotoesposizione, subisce una degradazione chimica che porta alla formazione di radicali e di specie ossigenate reattive responsabili dei fenomeni fototossici.

L’analisi dei dati raccolti dalla rete di Farmacovigilanza per l’anno 2008 colloca il ketoprofene all’undicesimo posto per incidenza di effetti avversi (ADR) alcuni dei quali riportati in una categoria di pazienti, bambini con età< 6 anni, per la quale il farmaco non è indicato.

La somministrazione di ketoprofene è controindicata in gravidanza. I FANS infatti possono influenzare negativamente lo sviluppo embriofetale per gli effetti inibitori di questa classe di farmaci sulla sintesi prostaglandinica. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca (+1,5%) e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, incluso ketoprofene, nelle prime fasi della gravidanza. L’esposizione durante il terzo trimestre di gravidanza a farmaci con attività inibitoria sulla sintesi prostaglandinica è stata associata a chiusura prematura del dotto arterioso, ipertensione polmonare, disfunzione renale, prolungamento o ritardo del travaglio per inibizione delle contrazioni uterine.

Ma come agisce nello specifico il ketoprofene? il ketoprofene è un farmaco con attività antinfiammatoria, antipiretica e analgesica. L’azione antinfiammatoria del ketoprofene si esplica attraverso quattro meccanismi d’azione: stabilizzazione della membrana lisosomiale, inibizione della sintesi delle prostaglandine, attività antibradichinica e attività antiaggregante piastrinica. L’azione antipiretica dipende dall’azione del ketoprofene sull’ipotalamo che determina dilatazione periferica e aumento del flusso ematico cutaneo con conseguente perdita di calore. L’azione analgesica è correlata in parte all’inibizione della sintesi di prostaglandine a livello del sistema nervoso centrale e in parte al coinvolgimento di particolari recettori, quali i recettori glutammato tipo NMDA (recettore oltre a venir arrivato dal glutammato risponde anche al N-metil-D-aspartato).

Dopo somministrazione orale il ketoprofene viene rapidamente e completamente assorbito dal tratto gastrointestinale con una biodisponibilità pari al 90%. La massima concentrazione nel sangue (picco plasmatico) viene raggiunto dopo 1 ora; l’emivita varia da 1 a 4 ore. La farmacocinetica del ketoprofene può essere influenzata dei ritmi circadiani, dalla dieta e dal cibo che rallenta l’assorbimento del farmaco.

Il ketoprofene di distribuisce diffusamente nell’organismo; la concentrazione massima a livello della membrana sinoviale viene raggiunta dopo 5 ore dalla somministrazione. Attraversa la barriera ematoencefalica, dove raggiunge valori di concentrazione in equilibrio con quelli plasmatici piuttosto rapidamente (dopo 15 minuti in caso di somministrazione intramuscolare).

Il ketoprofene è metabolizzato dal fegato ed escreto principalmente con le urine sotto forma di metaboliti inattivi (solo l’1% della dose somministrata è eliminata con ketoprofene tal quale).